PARTE 5: RISONANZA EMOTIVA - Capitolo 68

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 "Perché mi sento così... sereno?" pensò Simone, non riuscendo a distogliere lo sguardo da Lucia.

La ragazza aveva il volto nascosto dalle sue mani, rigato dagli occhi al mento dalle sue lacrime. Come intuito da Dario, il lutto per Samuela aveva distrutto sia lei che i suoi poteri – È colpa mia – sussurrò.

Simone le poggiò la mano sulla spalla per rassicurarla - Non è vero, è stata Erika ad ucciderla!

- Erika non voleva lei. Se non l'avessi coinvolta in tutto questo, sarebbe ancora... - e scoppiò a piangere.

Dario, nonostante sedesse accanto a loro sul retro della limo, non intervenne. Era assorto tra i suoi pensieri, tormentato da una singola immagine di quella fuga frenetica: gli occhi di Piezo.

Piezo era sempre stato la sua nemesi, il braccio destro del Professore, il suo sicario, l'assassino dei suoi genitori. Ma alcuni minuti prima non aveva visto nulla di tutto ciò. In quella Violetta non era entrato il sanguinario elettromante, ma un ragazzino impaurito, terrorizzato da Risonanza.

Guardò allora Lucia, devastata dal lutto, devastata da una situazione che lei stessa aveva creato. Lesse le labbra di Simone, trovandosi in disaccordo. "È colpa sua, Erika si è soltanto difesa!" si disse "È sempre colpa sua. Anzi, è sempre colpa nostra!" e abbassò lo sguardo.

Lucia provò a farsi influenzare dalle parole rassicuranti di Simone, ma la sua mente tornò subito a quel momento. Le sue mani sollevarono quel cuscino incrostato di sangue e il suo sguardo incrociò quell'occhio senza vita, sfigurato dall'acido. "E chi ha fatto comprare quell'acido?" le chiese un nodo alla gola "Chi le ha ordinato di badare ad Erika? Chi ha rinchiuso Erika in quello stanzino?"

Simone vide i suoi occhi allagarsi e la abbracciò, accarezzandole la nuca.

- Perché tutte le persone a cui voglio bene fanno questa fine? Perché...

- Non è vero Lucia! - rispose la Verità – Io sono vivo, Dario è vivo e siamo entrambi qui con te! Non sei tu ad uccidere le persone a cui tieni!

La ragazza alzò lo sguardo verso di lui e si lasciò trasportare dalle sue parole.

- È colpa del Professore, di Piezo e di Erika se è successo tutto questo! La nostra missione è quella di vendicare i genitori di Dario e di salvare Wisteria dal crimine: noi siamo i buoni!

"I buoni, ma certo!" si disse Risonanza "Il ragazzo che ha spinto al suicidio mezza Wisteria, la ragazza che ha distrutto la mente dell'altra metà e infine io, il supereroe che sta per stringere un'alleanza col partito dei fascisti. E per cosa poi? Vendicarmi di un ragazzino?", ma fu distratto dall'improvvisa accelerazione della macchina.

- Esatto! - esclamò la telepate – È colpa loro! Ci hanno costretti loro ad uccidere tutta questa gente! - e la sua carica si sparse per l'abitacolo, portando Simone ad acclamarla.

Dario ignorò quel discorso delirante e si sporse verso i sedili anteriori. Quel campo di furore aveva influenzato anche l'autista, forzandolo a stritolare il volante tra le dita. Si voltò poi verso Lucia, ammonendola con lo sguardo.

La ragazza realizzò che i suoi poteri erano ritornati e ne gioì. Le sue parole presero quindi una piega più positiva – Perché noi siamo il Trio Omega, ed è nostro compito fermare questo bagno di sangue! Sconfiggeremo il Professor Galvani e porteremo Wisteria in un'era di pace!

Dario guardò i due con sufficienza, si voltò nuovamente verso l'autista e notò il cambio di atmosfera. Lo specchietto mostrava uno sguardo sereno e le mani avevano rilassato la presa.

Quella presa era tutt'altro che rilassata nella Violetta posteggiata accanto all'edificio di Fisica e Complessità. Le unghia di Piezo azzannavano ed elettrificavano il volante, al ritmo del suo respiro affannato.

- PERCHÉ? - urlò, accendendo i fari anteriori per un decimo di secondo.

- È normale che tu abbia avuto paura, Piezo. Non ti dannare per...

- NO ERIKA! Sono mesi che vivo questo scenario nella mia testa: incontro Risonanza, combattiamo, lo uccido e vendico Mari. Finalmente succede, e che faccio? Scappo! - e affondò la testa tra le sue braccia – Come se fossi un ragazzino impaurito, come se non avessi decine di vite sulla mia coscienza!

- Piero, guardami! – avvicinò il suo volto a quello del ragazzo e lo guardò intensamente negli occhi – Tu SEI un ragazzino impaurito, e hai tutto il diritto di esserlo. Ok, hai ucciso 14 persone e ne hai torturate un'infinità, ma erano tutte persone normali, esseri umani. Qua la situazione è diversa! I nostri nemici sono un ragazzo col potere di spingere tutti noi al suicidio, un vigilante impazzito col potere di disintegrare ogni materiale, e un mostro che sparge caos e distruzione tra le menti di chi le si avvicina. Persino il Professore ha paura di loro! Quando mai io, tu e Dessi siamo stati assegnati alla stessa missione? La minaccia che loro pongono all'Organizzazione non ha precedenti, è normale che tu abbia paura.

Il sorriso di Piezo confermò il raggiungimento di quell'obiettivo – In pratica saremmo i buoni adesso? - e accennò ad una risata.

- Si, bella come sensazione no? - e rise.

Piezo abbassò lo sguardo – Per niente.

Trio OmegaWhere stories live. Discover now