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" Lo sapevo! L'ho sempre saputo che era lui! Bastardo! Non merita di vivere un essere come lui! "

Morean era letteralmente fuori di sé. Il povero Fournier credeva di essere capitato in una gabbia di matti e quasi si malediceva per aver parlato, o forse non era più abituato ad avere a che fare con i vivi e ai loro sbalzi d'umore. I morti, dopo tutto, non disturbavano nessuno, non chiedevano niente. Ma ora credeva di aver visto qualcosa che andava ben oltre i vivi e i morti: forse era stata solo stanchezza o un breve tremolio della luce, ma gli era parso che Morean stesse cambiando aspetto, aveva qualcosa di strano sul volto, ma questa impressione svanì quasi subito.

Ma era tutto vero, Morean stava davvero perdendo il controllo di sé, la rabbia gli stava annebbiando la mente, i suoi lineamenti si stavano modificando e sottili capillari neri comparivano intorno ai suoi occhi. Si stava trasformando in quella bestia primitiva che è un vampiro quando è talmente accecato da sentimenti violenti da spegnere completamente le emozioni. Si stava trasformando in uno squartatore. Seth cercò di calmarlo, cercò di convincerlo a ragionare ma fu tutto inutile. C'era un essere umano lì con loro quella sera, e se Morean avesse completamente perso il controllo, l'indomani mattina Parigi si sarebbe svegliata con un altro omicidio.

" Morean, calmati accidenti! Ritorna in te per favore! Non lasciarti andare! Devi combatterla questa cosa, ci sei sempre riuscito e ci riuscirai anche adesso! "

Morean era ancora lì fisicamente con gli altri nella stanza, ma la sua anima si stava perdendo nelle tenebre più oscure. All'improvviso udì una voce in lontananza che lo stava chiamando, era Isabelle.

" Morean, ritorna in te, non perderti proprio adesso, ce l'hai quasi fatta... "

Era Isabelle, ne era più che certo, l'aveva aiutato ancora una volta, l'aveva salvato dalla sua perdizione eterna perché, se veramente si fosse trasformato in uno squartatore e avesse assaporato il sangue umano, non sarebbe tornato più indietro.

Ritornò in sé, fu come rientrare nel proprio corpo dopo un viaggio astrale, dopo aver percorso gli spazi di un abisso oscuro.

Fortunatamente fu solo una questione di un attimo, tutto terminò in pochi secondi, anche se a Morean erano parsi infiniti. Fournier non si era accorto quasi di nulla, ma Seth sapeva benissimo cosa gli era successo. Doveva imparare ancora molte cose sull'autocontrollo quel ragazzo, se non voleva cacciarsi nei guai. Un vampiro non poteva permettersi di abbandonarsi a forti emozioni negative, perché avrebbero risvegliato i suoi istinti da predatore. E Seth era sbalordito dalla forza che sentiva in Morean, era giovane ma aveva un fuoco dentro che gli bruciava. Se glielo avesse lasciato fare, Seth gli avrebbe insegnato come controllarsi.

" Dobbiamo andare a prendere quel verme schifoso, ora che abbiamo la certezza che è stato lui! "

" Si, ma non sappiamo dove abita, Morean. Capisco il tuo impeto, davvero, ma mantieni la calma ancora per un po'. E' proprio quando ci lasciamo vincere dalle emozioni che commettiamo degli errori. Dobbiamo restare vigili e attenti fino alla fine. "

" Perdonatemi, Messieurs, se mi intrometto, ma forse io posso fare qualcosa, posso inventarmi qualcosa. Sono un medico legale e ho una certa autorità... "

" Va bene, Fournier, studieremo un piano tutti insieme, ma ripeto, bisogna agire cautamente, non sappiamo cosa potrebbe fare Van Der Meer se intuisse di essere braccato, quindi... "

" Quindi proprio un bel niente, Seth! Sono stufo di seguire le regole! Sono giorni che stiamo analizzando e ricercando senza mai giungere ad una conclusione, sto aspettando con impazienza da troppo tempo di mettergli le mani addosso! Ora faccio a modo mio! "

" Cosa stai dicendo, Morean! Figliolo, per favore, rifletti e non fare un colpo di testa! Lo sai benissimo che è una situazione delicata e... "

" L'unica cosa delicata qui era Isabelle, e nient'altro! Non preoccuparti Seth, non farò stupidaggini, non mi metterò in pericolo e non trascinerò neanche voi nella mia vendetta. Questa è una cosa mia, personale, e voi avete già fatto tanto per me e ve ne sarò per sempre riconoscente. Ma ora devo andare! "

Uscì come una furia nel buio della notte, sbattendo la porta dell'obitorio.

Fournier era senza parole: quell'uomo era troppo irruento ed impulsivo, era pazzo! Ne aveva quasi paura. Un momento prima era tranquillo, e quello dopo si era scatenato in un accesso d'ira turbolento! Ne aveva avuto abbastanza dei vivi, era meglio tornare ad occuparsi dei morti.

Seth, invece, era preoccupato, temeva che Morean potesse commettere qualche sciocchezza, non era del tutto lucido. Ma, in un certo senso, poteva comprendere i sentimenti che animavano il suo cuore, capiva la sua sete di vendetta. Avrebbe voluto aiutarlo, adesso più che mai, non voleva lasciarlo solo in un momento così critico, ma Morean era stato chiaro, non voleva l'aiuto di nessuno.

Seth tornò alla sua bottega e salì al piano superiore dove si trovava la sua casa. E aspettò, sicuro che Morean si sarebbe fatto sentire, prima o poi.


Morean Il VampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora