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La nave raggiunse il porto di New Orleans dopo due settimane. Il tempo era stato discreto, a parte qualche piccola tempesta incontrata al largo dell'Atlantico, ma niente di grave, la nave resisteva bene ai venti del mare in burrasca. Solo in quell'occasione Morean avvertì la nausea: sentiva la potenza delle onde del mare intorno alla nave, il dondolio dell'acqua e il vento che soffiava sui ponti. Tanta gente rimase sui ponti, tenendosi ben stretta alle ringhiere, per assistere allo spumeggiare delle onde, ma Morean rimase chiuso in cabina.

Quando la nave arrivò in porto, migliaia di persone la stavano aspettando: passeggeri che sarebbero saliti a bordo per andare in Francia, amici e parenti che avrebbero accolto chi invece scendeva per restare in città. Quando finalmente Morean mise piede a terra, potè tirare un respiro di sollievo: era stato un viaggio lungo e per quanto gli riguardava non voleva più prendere una nave, almeno per un bel po' di tempo.

C'era molta confusione al porto e lui era ancora intontito dalla traversata, aveva bisogno di un po' di pace e di tranquillità. Si avviò verso l'uscita con il suo bagaglio in una mano e con Ebony dentro la cassetta nell'altra.

Ora doveva trovare una sistemazione momentanea, poi avrebbe pensato al da farsi. Solo che si trovava in una città completamente nuova, non conosceva i posti, le strade, niente di niente, e si sentiva un po' spaesato. Si stava guardando intorno per decidere quale strada prendere, e sentì una voce che lo chiamava. Strano, molto strano, anzi impossibile: lui non aveva nessuno che lo aspettasse in quella città, chi lo stava chiamando? La voce in un primo momento sembrava giungere da lontano, una voce fievole, gli sembrava che quasi risuonasse solo nella sua mente, poi si fece sempre più vicina e nitida e gli pareva anche di riconoscerla! Isabelle! Era la sua voce, ne era più che sicuro, ma non capiva cosa stesse succedendo, non stava sognando e neanche stava avendo un'allucinazione. Si girò di scatto e dapprima non notò nulla, ma poi, guardando meglio, vide che si stava avvicinando una giovane donna dai lunghi capelli rossi e biondi, era un viso familiare, molto familiare, continuava a chiamarlo per nome e gli sorrideva. Come faceva a sapere il suo nome? La sua mente ancora non riusciva a collegare la voce di Isabelle, che aveva riconosciuto poco prima, a quella persona che gli veniva incontro. Forse la sua mente si rifiutava di fare quel collegamento che gli sembrava così assurdamente impossibile.

Morean era imbambolato, non capiva: Isabelle era lì con lui, ma notava qualcosa di strano in lei. Eppure era così contento di rivederla! Posò i suoi bagagli per terra e, senza riflettere, le corse incontro, voleva abbracciarla stretta a sé! Voleva baciarla! Le finì addosso e la superò, le passò attraverso. Morean rimase ancor più pietrificato, sbigottito da quello che era appena successo. Sentì Isabelle che stava ridendo dietro lui, la sua dolce risata argentea, fresca come acqua di montagna!

" Morean, tesoro, sono io, Isabelle, non ti sei sbagliato. Non hai visto un fantasma o per lo meno questa volta è diverso dalle altre volte. Lo so che va tutto al di là di ogni comprensione, ma ti prego vieni qui vicino a me, e spostiamoci in un luogo più appartato che ti spiego tutto. "

Morean era senza parole. Non sapeva se piangere di gioia o credere davvero che fosse impazzito, una volta per tutte. Ma una strana sensazione gli formicolava nel cuore, uno strano battere d'ali di farfalla, ed era così piacevole!

Si misero all'ombra di un edificio, ed Isabelle gli spiegò tutto.

" Lo so che è strano da comprendere, non riesco a crederci nemmeno io, ma non stiamo sognando! Per non fare troppi giri di parole, che sarebbero inutili: da lassù qualcuno mi ha fatto tornare qui da te, ma solo in questa forma che tu vedi adesso e, cosa molto importante, solo tu mi puoi vedere e sentire, Morean. Quindi stai bene attento quando siamo in strada in mezzo alla gente, non puoi parlare con me come se io fossi quella di una volta! Sennò gli altri ti prenderebbero sul serio per matto! "

Disse Isabelle, ridendo.

Morean non ci credeva, eppure la vedeva lì, davanti ai suoi occhi, bella come era sempre stata, magari un po' più trasparente rispetto a prima, ma che importava! Lei era lì con lui! E lui poteva guardare di nuovo dentro ai suoi occhi azzurri!

" Oh Isabelle, io.. io sono senza parole! Non immagini quanto tu mi stia facendo felice! Io piangerei qui, in mezzo alla strada, in mezzo alla gente! Cosa mai abbiamo fatto per meritarci questa grazia così... così divina? Ma non importa! Vieni, mia bella principessa, andiamo a cercare una locanda. Mi devi raccontare ancora tantissime cose e io voglio sapere tutto. "

E così Morean ed Isabelle si incamminarono per le strade di New Orleans.


Morean Il VampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora