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I giorni trascorsero tranquilli e sereni, erano tutti insieme, si ritrovavano spesso per vedersi e farsi quattro risate, un periodo di spensieratezza dopo tutti i problemi che avevano avuto. Dorian era davvero un personaggio istrionico, era divertente e travolgente, con la sua sottile ironia e i suoi modi di fare. Non mancava mai occasione in cui Lucien gli facesse notare il suo carattere un po' troppo esuberante, che forse non poteva piacere a tutti, ma Dorian aveva sempre la battuta pronta e alla fine anche Lucien si lasciava trasportare dai suoi modi scherzosi. Erano sempre stati solo loro due insieme, e per tutto quel tempo non avevano mai cercato la compagnia di altri esseri come loro. Ma adesso avevano trovato dei validi compagni, erano persone leali e sincere e insieme si divertivano come pazzi.

Isabelle aveva stretto amicizia con Selene, la vedeva come una sorella minore, non che Selene avesse bisogno di protezione, oh no! Lei sapeva cavarsela eccome, ma le voleva bene come se fosse una sorella, e lo stesso era per Selene. Anche Seth si era un po' più aperto, nonostante il suo modo di essere sempre tutto d'un pezzo. Non sapeva bene come comportarsi con Selene, lei scherzava con lui, si prendeva anche la libertà di toccarlo a volte, un gesto fugace durante le conversazioni, o magari quando passeggiavano, lei gli si avvicinava di più, a volte lo prendeva sottobraccio. Senza contare gli sguardi che lei gli lanciava. Seth era un po' impacciato in queste cose, ma lei era così dolce e spigliata. Avrebbe cercato di aprirsi un po' di più con lei, doveva farsi passare questo imbarazzo sciocco che lui provava.

Ma in tutto questo, Morean aveva sempre la testa altrove, pensava a quello che aveva sentito ed era sempre più convinto a ritornare nel suo paese di origine per scoprire qualcosa di più, o almeno provarci. Stava bene insieme ai suoi amici, era felice di avere Isabelle al suo fianco, trascorrevano molto tempo insieme, erano più innamorati che mai. Ma ogni tanto lui aveva questo velo di pensieri che lo turbava. Voleva parlarle di queste sensazioni e questa volta non avrebbe aspettato tanto come mesi fa.

Una sera, durante una delle loro consuete passeggiate, provò a spiegarle cosa era successo dentro di lui e cosa sentiva, questo bisogno di riscoprire le sue radici della sua vita da vampiro. Si fermarono ad un laghetto del City Park e si sedettero sulla panchina vicino. Morean prese le mani di Isabelle nelle sue e la guardò negli occhi.

" Isabelle, mia cara, devo parlarti di una cosa. E' successo dopo la maledizione, non so spiegare bene come siano andate le cose, ma dentro di me sento questa urgenza di conoscere a fondo i miei poteri, la mia forza, la mia storia di vampiro. Non so chi sia stato a trasformarmi, non so niente di quei primi anni della mia vita da vampiro. E non avendo mai usato le mie forze non so dire fin dove posso arrivare. Devo saperlo. Hai visto cosa ho fatto a Van Der Meer, e credo che sia solo la punta dell'iceberg. C'è molto di più che si nasconde dentro di me. Non voglio fuggire da te, lo faccio solo per conoscere me stesso. "

Isabelle non sapeva cosa dire. Le parole di Morean la colpirono al petto come granito, non se lo aspettava e il suo cuore le diceva che avrebbe sofferto di nuovo. Rimase in silenzio, gli parlava con gli occhi e Morean capiva il suo stato d'animo.

" Devo partire, devo tornare nella mia terra, là dove sono nato da mortale e dove penso di essere stato trasformato. Non ho ancora pensato a nulla, ti sto dicendo tutto quanto solo ora. Ma devo farlo, Isabelle, cerca di capirmi, io non voglio ferirti, non lo farò mai, e questo non è un abbandono, perché io ritornerò, ma devo andare là in Moldavia per sapere. "

Le lacrime scesero sul viso di Isabelle, e lei ritrasse le mani da quelle di Morean. Lui non voleva ferirla, ma invece l'aveva appena fatto. Dopo tutto quello che avevano passato, ora lui voleva andarsene per chissà quale ragione. Riscoprire le sue radici e la sua storia. Il passato ormai è passato, meglio lasciarlo stare dov'è, quello che conta è il presente e loro due hanno avuto un'altra possibilità, possibile che Morean non riesca a capirlo? Era arrabbiata con lui, non riusciva a trattenere le lacrime, lo stava perdendo ancora una volta.

" Ma Morean, vorresti andare fin laggiù, in Moldavia? Dall'altra parte del mondo? Ma perché? Cosa importa del passato? Non capisci che noi stiamo vivendo adesso, nel presente? Non posso lasciarti andare, non dopo tutto quello che abbiamo dovuto soffrire per tornare insieme... Lasciami venire con te, non sarò un peso, io non ho bisogno di niente, ma almeno saremmo insieme in questo tuo viaggio. "

A Morean gli si stringeva il cuore nel vederla soffrire così, e sapeva che era colpa sua per il viaggio che voleva fare, ma non poteva più rimandarlo.

" No, Isabelle, sarebbe troppo pericoloso per te, lo sai cosa ti hanno detto quando sei tornata lassù quando eri svenuta, devi tenerti alla larga da influssi negativi e malvagi e se venissi con me in Moldavia io non so a cosa potremmo andare incontro. Non so cosa potrebbe succedere, chi potrei incontrare, lo capisci che è pericoloso per te. E' meglio se resti qui con gli altri. Non starò via molto, solo il tempo necessario per capire qualcosa sul mio passato e sulla mia 'rinascita'. "

Tornarono a casa. Isabelle non disse una parola, era sconvolta e amareggiata, cercava di capire il punto di vista di Morean e in parte riusciva un po' a capirlo, in fondo non sapeva nulla del suo passato, di come era diventato vampiro, ma lo trovava ingiusto, proprio ora che potevano stare insieme. Durante il tragitto di ritorno lei cercò la sua mano e gliela strinse, e lui intrecciò le sue dita in quelle di lei. Era un tacito segno di comprensione da parte di entrambi.


Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now