Capitolo 43

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"Le donne erano destinate a soffrire; non c'era da meravigliarsi che volessero sempre grandi dichiarazioni d'amore."
- Charles Bukowski.

Dakota Malfoy

Svegliarsi con la consapevolezza di aver perso un fratello era una sensazione che non avrei augurato a nessuno.

Draco non era solo il mio gemello, era il mio migliore amico, la mia famiglia, lui era tutto per me. Con lui se n'è andata anche una parte di me.

Rimasi sul letto a guardare il soffitto, non avevo la forza di alzarmi. Ero ancora nella sua camera.

Il suo profumo era ovunque e gli occhi tornarono ad essere lucidi. Mi alzai giusto un po' per poter prendere dal suo comodino un album di foto.

Passai i polpastrelli sulla copertina dove c'eravamo io e Draco da bambini. La foto ci raffigurava nella culla appena nati mentre ci tenevamo per mano.

Presi coraggio e aprii l'album.

La prima foto che vidi fu una dove eravamo abbracciati per il nostro secondo compleanno. Draco mi stava dando un bacio sulla guancia, che istintivamente mi toccai. Se ci pensavo potevo ancora sentire le sue labbra che mi lasciavano un bacio.

La seconda foto che vidi fu invece mentre facevamo il bagnetto. Da bambini lo facevamo spesso, poi per ovvie ragioni avevamo smesso.

Quando stavo per passare alla terza foto, qualcuno bussò alla porta.

«Daky sono io» disse la sua voce. Lui era l'unico a cui avevo permesso di vedermi.

Aprì la porta ed entrò in stanza. Mi raggiunse sul letto e mi strinse la mano.

«Le guardi con me?» chiesi con la voce tremante e lui mi fece mettere tra le sue gambe mentre io continuavo a sfogliare l'album ricco di foto.

«Questa me la ricordo, ve l'ho scattata io» disse Mattheo con il mento appoggiato alla mia spalla mentre guardava la foto.

Questa raffigurava —ovviamente me e Draco— che stavamo aiutando la mamma a cucinare, eravamo tutti sporchi di farina e di cioccolato praticamente ovunque.

Sorrisi al ricordo di quella giornata. Mi voltai verso di lui e nascosi il viso nel suo collo.

Mattheo mi diede un bacio sulla fronte e mi strinse forte. Non riuscii a trattenermi a scoppiai a piangere stringendogli la maglietta nera che portava.

«Mi dispiace tanto bimba» sussurrò e mi accarezzò i capelli.

Continuai a piangere fino a farmi mancare il fiato. Non lo accettavo che fosse morto. Per proteggerci.

Non sopportavo che io ero qui viva mente lui non era più con noi.

«Draco mesi fa mi aveva dato una lettera» sussurrò ad un certo punto.

«È qui?» gli chiesi e lui la prese dalla tasca e me la passò ma io scossi la testa.

«Leggila tu» dissi e lui prese un respiro profondo prima di aprire la lettera.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora