CAPITOLO 3

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Victoria's Pov

Io: tu...tu hai un amico a qui tieni tanto ma che non vedi da molto tempo?
Mark: c'è stato Axel
Io: almeno tu sei riuscito a ritrovarlo...
Mark: in che senso?
Io: vedi, quando ero piccola giocavo sempre a calcio con questo ragazzo che si chiama Javin Greenway
Mark: il nome assomiglia a quello di Janus dell'alius vero?
Io: sì, tornando a noi, ci divertivamo sempre poi 2 anni fa è scomparso e non l'ho più visto da nessuna parte
Mark: e quel ragazzo di prima ti ricordava lui vero?
Io: si
Ero evidentemente abbattuta
Mark: vedrai che vi incontrerete ancora, ti darò una mano
Io: grazie capitano
Risposi con un sorriso falso, falso e che faceva male perché tanto, dentro di me, sapevo che non ci saremmo mai più incontrati.
Mark: allora ti va di allenarti con me?
Io: no, sto qui a guardare
Mark: come vuoi, non sai cosa ti perdi
Mi fece un sorriso dei suoi che mi fece stare bene, molto bene anche solo per un istante.

Era lì con il suo pneumatico, lo spingeva e lo parava, lo spingeva e lo parava. Andò avanti per 2 ore fino a quando non calò il sole.
Continuava ad andare avanti nonostante le poche energie. Continuava a prendere il copertone in faccia e veniva scaraventato lontano metri. Lui aveva sempre l'energia per rialzarsi, riusciva sempre a continuare e io? Non riuscivo a rialzarmi. Ero a terra da settimane e non mi rialzavo, non ci provavo nemmeno perché credevo che fosse inutile. Ma guardandolo cambiò tutto.
Io: Mark!
Mark: sto bene, non preoccuparti
Io: per oggi può bastare, non vedi che non ti reggi in piedi?
Mark: mi reggo eccoooooo-
Io: Mark!
Mark: forse hai ragione, meglio smettere per oggi
Io: io vado, buona serata
Arrivai a casa e non mi accorsi di avere in faccia un sorriso grande quasi quanto quello di Mark. I suoi sorrisi erano contagiosi, la sua felicità era contagiosa però quella felicità non riuscii ad arrivare dove volevo, era tutto superficiale, una felicità temporanea.

Javin's Pov
Domenica mattina, mi svegliai alle 7. Andai in cucina e presi la bottiglia di latte dal frigo, i cereali dalla dispensa e una scodella da un'anta.
Dopo aver fatto colazione uscii senza rendermi conto del rumore che ebbi fatto
??: Fai meno rumore la prossima volta!
Chiusi la porta e andai verso il fiume dove, praticamente ogni giorno, la Raimon era solita allenarsi con quegli strani allenamenti.
Sta volta non erano lì, al loro posto c'era una squadra di bambini che si allenava, o meglio, giocavano a rincorrere uno stupido pallone, continuai a camminare fino alla rive dal fiume dove solitamente trovavo tranquillità.
Dopo aver sceso le scale mi accorsi che erano lì, a discutere di qualcosa sotto il ponte e per non dare nell'occhio mi sedetti lo stesso in riva al fiume.
Ogni tanto sentivo qualche grido di gioia provenire da sotto il ponte. Si erano messi a giocare in quello spazio tra i due pilastri, un continuo capovolgimento di fronte, una volta un tiro in una "porta", un momento dopo un tiro nell'altra. Ad un certo punto tirarono ma il tiro fu murato da un difensore e la sfera atterrò a pochi centimetri da me
Mark: hey scusa, potresti passarci la palla?
Raccolsi la palla con la mano destra, restai un secondo a fissare la palla per poi tirarla al proprietario. Facendo questo movimento il cappuccio mi scese dalla testa mostrando il mio volto.
Rimisi il cappuccio più in fretta che potei
Victoria: heyyy Javinnn
Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo
Mi girai, il telefono squillò
"Numero sconosciuto" era quello che si leggeva sullo schermo.
Io: pronto?
??: lei è Javin giusto?
Io: sì
??: benissimo, abbiamo il referto del suo esame. Passi in ospedale il più presto possibile
Io: ok
??: arrivederci
E chiuse la chiamata
Victoria: Javin!
Misi in tasca il telefono. Mi incamminai verso l'ospedale ignorando Victoria senza sapere il motivo. Lo feci spontaneamente, d'istinto.

Victoria's Pov
Io: Javiiiinnn
Nathan: Victoria smettila! Magari non è lui
Io: ma sono sicura che...
Jude: magari ti sbagli, è da anni che non lo vedi giusto?
Io: ma-...
L'allenamento durò più del solito però non era intenso come gli altri. Arrivata a casa mi feci una bella doccia calda. Mi buttai sul letto e dopo 10 minuti arrivò Suzette.
Suzette: ma perché continuavi a gridare?
Io: perché lo conosco...

Javin's Pov
Dopo una decina di minuti arrivai in ospedale, andai alla reception per ritirare gli esami e...
Dottore: Javin...abbiamo trovato-
Io:...!
In quel momento mi sentivo già morto.
Dottore: purtroppo non c'è molto da fare
Io: quanto...?
Dottore: poco più di 1 mese
Io: ok
Dottore: mi dispiace, cambiando discorso hai già dolori...
Io: sì, arrivederci
Dottore: mi spiace, arrivederci
Si, ero morto dentro. Ormai già putrefatto. La vita. Quella che definiscono come lunga e felice mi ha tradito, in passato mi pugnalò alle spalle e ora si volta dandomi le spalle. La vita. Quel dono che si ottiene una volta sola, quella che ti fa fare esperienze negative e positive. Quella che... è inutile continuare. La vita è...
È...
Orribile

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