CAPITOLO 6

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Javin's Pov

Insiprai e subito un fitta arrivò al cuore. Strinsi la mano sul petto dov'era situato l'organo e gridai
Io: CAZZO!!
Caddi sulle ginocchia per colpa del dolore, strinsi la maglietta sempre di più tanto che mi si vedeva l'ombelico. Sudavo freddo e quei pochi minuti sembravano durare un'eternità, il dolore iniziò ad alleviarsi fino a sparire completamente.
Feci dei respiri profondi.
Stavo ancora sudando
Io: per fortuna che durerà ancora per poco
Mi rialzai e continuai la mia sigaretta mentre camminavo un pochino goffamente, arrivai in centro e buttai la sigaretta ormai finita in un tombino. C'era un grande viavai di gente che entrava ed usciva dai negozi, comprava o guardava, parlavano o stavano zitti, ridevano o erano assolti nel propri pensieri, si pensieri a lungo termine.
Loro avevano ancora molti giorni invece io...

Victoria's Pov

Hurley mi accompagnò fino alla riva del fiume dove ci sedemmo. Il sole rosso si rifletteva lungo il fiume e il silenzio sovrastava tutto. Hurley mise il suo braccio attorno alla mia spalla e mi strinse a sé. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla e lui appoggiò la sua testa sulla mia, guardavamo in silenzio il tramonto che scompariva dietro ai tetti delle case.
Hurley: hey ti piace questo tramonto?
Tirai su con il naso, non so se conta come una risposta però lo prese come un sì
Hurley: sai -continuò il ragazzo- anch'io ho passato un momento simile qualche anno fa
Staccai la mia testa per guardarlo
Hurley: sei la prima persona che sente questa storia -mi asciugò le lacrime che avevo sulle guance- avevo una ragazza, mi piaceva molto
Sembrava molto triste, stava probabilmente soffrendo, volevo fermarlo però qualcosa mi bloccò
Hurley: eravamo molto felici -Alzò lo sguardo al cielo e sorrise, un sorriso amaro- però un giorno le venne diagnostica una malattia molto grave al cuore e una settimana dopo morì tra le mie braccia mentre eravamo fuori, proprio sotto un tramo...
Non finì le parole che io lo abbracciai più forte che potevo, aveva iniziato a piangere pure lui.
Io: grazie
Hurley: di cosa?
Io: grazie per quello che fai, grazie perché mi aiuti, grazie perché sei tu
Hurley: vacci piano che così mi fai emozionare
Scoppiammo a ridere come due bambini, intanto era calata la notte e noi eravamo ancora lì abbracciati

Javin's Pov

Arrivai a casa un po' confuso e un po' stanco, salii in camera mia e mi lasciai cadere sul letto, spensi la luce della mia stanza e mi misi ascoltare musica rilassante.
Chiusi gli occhi e misi le mani dietro la testa e con il piede destro tenevo il tempo della canzone.
Ritmo lento.
Alcune volte la chitarra, altre volte il piano per accompagnare una voce femminile.
Parole dolci, tanto dolci che facevano riaffiorare i ricordi più lontani e dolorosi.
Ancora chitarra e piano.
La voce femminile descrive una vita, una vita schifosamente bella.
Riaprii gli occhi, il mio sguardo non aveva una metà precisa però si fermò su un pallone sopra l'armadio, mi vennero in mente tutti I bei ricordi di quando ero piccolo però...però mi venne in mente quel ricordo... e la chitarra continuò a suonare...
Senza che me ne accorgessi erano le 4, mi misi seduto sul letto con le gambe ciondoloni e dopo qualche istante mi alzai per andare a prendere la chitarra che una amica mi regalò quando avevo solamente 3 anni. Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri.
Sorrisi.
Tirai fuori la chitarra dalla custodia e iniziai a pizzicare le corde per vedere se fossero accordate così feci ripartire la canzone e iniziai a pizzicare le corde a tempo della canzone
"Denuncio tutti i ricordi"
"Ma penso però "ti ricordi""
"Prima stavi bene"
"Perché stare male..."

IL PRIMO SENTIMENTO Where stories live. Discover now