CAPITOLO 4

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Javin's Pov

Uscii dall'ospedale, tirai fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e ne presi una, misi in bocca la sigaretta, presi l'accendino e accesi la sigaretta. La punta di quest'ultima iniziò a emanare fumo e cambiare colore, da arancione a grigio cenere
Inspirai ed espirai, dalla bocca uscì una nuvoletta di fumo
Janus: quanto?
Io: 1
Janus: cristo! -si mise la mani nei capelli- sapevo che fosse grave ma non così tanto
Io: e tu lo sapevi?
Janus: beh sì, me lo hanno detto i nostri prima dell'incidente
Io: e tu non me lo hai detto?
Dissi con voce tranquilla soffiando via il fumo che avevo in bocca
Janus: per non farti preoccupare, tutto qui
Io: ok, ora vado
Un'altra nuvoletta uscì dalla mia bocca volando in un posto migliore e della cenere cadde dalla sigaretta.
Me ne andai alla torre per stare da solo. Salii in cima e mi appoggiai alla ringhiera con la sigaretta fumante tra le dita. Dell'altra cenere cadde e volò via sotto di me.
Il tramonto era spettacolare.
Un altro tiro, Un'altra nuvoletta, la sigaretta era ormai finita.
Ripensai a quello che Janus mi disse e sorrisi amaramente.
Sbuffai e l'ultima nuvoletta uscì dalla bocca poi scaraventai nel nulla il mozzicone.
Tirai su col naso e tirai un calcio alla ringhiera
Io: bastardo

Victoria's Pov

Suzette: non è che hai sbagliato persona?
Io: no, so che è lui
Suzette: magari ti ha dimenticata...
Io: no...non-...
Non so perché però mi misi a piangere
*davvero mi ha dimenticata? Come è possibile? Noi due eravamo amici sin da quando avevamo 3 anni, andavamo al parchetto del quartiere per giocare a calcio insieme. È lui che mi ha fatto appassionare a questo bellissimo sport, non può...
Non può...*
Pensai tra le lacrime mentre la mente si annebbiava.
Suzette mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio
Suzette: tranquilla, vedrai che riuscirai a trovare questo Javin
Io: g -sigh- graz-sigh- grazie
Il mattino seguente non andai a scuola perché non mi sentivo bene
Io: maledetto mal di pancia!
Presi la felpa che lui mi regalò prima di scomparire senza dire niente a nessuno. Appena la toccai mi scese una lacrima fredda che attraversò tutta la guancia, finendo sotto il mento per poi cadere.
Era solo una goccia che fuoriusciva da quel mare di sofferenza dove ormai annegavo da giorni.
Tutto tacque, l'unica cosa che si poteva sentire era il ticchettio dell'orologio appeso alla parete.
Il tempo passa e cambia le persone, non è vero Javin?

Misi una felpa un po' più pesante del solito, misi le scarpe e uscii per andare a vedere cosa stavano combinando gli altri.
Erano al campo della Raimon, silenziosamente mi avvicinai alle ragazze e le salutai
Nelly: ah! Victoria mi hai fatto prendere un colpo!
Silvia: perché oggi non ti alleni?
Io: non sono stata molto bene questa notte
Silvia: cavolo, ora stai meglio?
Io: penso di sì
Celia: in che senso pensi di sì?
Io: perché non trovo più un amico, non lo vedo da quando ho iniziato le medie...
Nelly: è per caso il nome che continui a gridare ogni volta che vedi quel ragazzo incappucciato?
Io: sì...
Nelly: potresti fare una breve descrizione?
E iniziai a ricordarlo come potevo o forse come volevo ricordarlo
Celia: mmm fammi pensare... ma non assomiglia a Janus? Il capitano della Gemini Storm
Io: lui...lui non è così. Non avrebbe mai e poi mai distrutto una scuola
Nelly: forse è cambiato, è da quanto? 2? 3 anni che non lo vedi?
Celia: forse... non era il ragazzo che dimostrava di essere
Io: lo conosco! Voi no!
Così dicendo scappai in lacrime alla torre

IL PRIMO SENTIMENTO Where stories live. Discover now