CAPITOLO 10

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Victoria's Pov

Scesi dalla torre perché sapevo chi fosse, lo sapevo benissimo e quando arrivai a terra constatai che era davvero lui. Rimasi immobile a fissarlo, l'unica cosa che feci è stata quella di togliere il cappuccio per fissarlo meglio.
Si sentiva la voce del vento tra gli alberi, sembrava mi stesse parlando, passarono secondi forse minuti prima che aprissi bocca
Io: ciao...Javin

Javin's Pov

Non sapeva che fare, la testa, le gambe e tutto il resto del corpo gridava "cazzo! Corri!"
mentre il cuore diceva "resta, hai qualcosa da dirle"
Alla fine mi alzai e feci per andarmene ma lei iniziò a parlare
Victoria: Javin lo si che sei tu. Perché non mi rispondi? Perché mi ignori? Perché cazzo sei così?!
Posai lo sguardo sulla canna per evitare contatto visivo, volevo andarmene e mettere fine a sta storia
Victoria: cosa ti è successo?
Io: ...
Victoria: prima non eri così, eri il ragazzo che ammiravo più di tutti, anzi forse... forse mi piacevi. Poi sei sparito nel nulla, mi dici che è successo?
Non dissi nulla e intanto lei continuava
Victoria: hai la minima idea di quanto mi sono preoccupata? CAZZO DI ALMENO UNA PAROLA!
Passarono pochi secondi che sembravano interminabili, l'unica cosa che si riusciva ad udire erano le urla del vento tra le foglie degli alberi intorno a noi.
Quiete.
Faceva venire i brividi.
Victoria: Perché sei così...così freddo?
Disse mentre una lacrima le rigò il viso.

Victoria's Pov

Quelle lacrime che scesero non erano lacrime normali, era come se quell'acqua stesse erodendo la mia pelle fino ad arrivare al cuore, facendolo soffrire ancor di più di quanto stesse soffrendo ora.

Cosa penserà di me ora?
Si ricorderà di me ora?
Cosa faccio?
Cosa?
Cosa posso fare?
Devo fare qualcosa
CAZZO!

Io: non... cosa... tu...
Sono le uniche parole che uscirono dalla bocca.
Le lacrime scendevano ininterrottamente e il cuore veniva preso a pugnalate

Javin's Pov

La guardai negli occhi con un'aria di chi ha dato tutto quello che poteva alla vita o così credevo. Il mio sguardo diceva tutto di quello che avevo passato. Lei fece un passo indietro, forse aveva capito quello che le stessi dicendo. Mi girai verso la ringhiera e la saltai per poi dirigermi verso casa.
Forse quelle parole mi hanno fatto provare qualcosa, ma cosa?
Bha, non darò di certo importanza a una sciocchezza simile tanto la vita è corta e inutile, serve solo per farti soffrire e vedere le persone intorno a te scappare come delle gazzelle dai leoni. Tutto non ha senso, non ho senso di esistere se tanto devo vivere a malapena 16 anni.
Presi le mie cuffiette e accesi la musica
"Hai dato tutto alla vita"
"E lei non ha niente da darti"
Si, proprio niente tranne la morte

IL PRIMO SENTIMENTO Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz