cinque

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jungkook continuò a controllare il proprio cellulare, poi lo mise giu

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jungkook continuò a controllare il proprio cellulare, poi lo mise giu. lo schermo era spento e la suoneria attiva, eppure nessuna notifica da parte del maggiore.

era da quella mattina che non gli scriveva e il moro non faceva altro che tormentarsi per questo. che fosse per colpa sua? magari aveva esagerato nel dirgli di non farne parola con nessuno.

però era cosí che voleva che andassero le cose. a jungkook non erano mai interessati i ragazzi e neppure ai suoi amici, ed era sicuro che se l'avessero scoperto non avrebbero fatto altro che prenderlo in giro per il resto della sua vita. soprattutto quel bastardo di yoongi, suo migliore amico d'infanzia.

«che stai guardando da tutta la sera?» gli domandò doyoung che mezzo brillo, si sporse oltre la sua spalla per leggere il contenuto del suo telefono.

«niente.» rispose in fretta, riponendolo nello zaino. yoongi rise e sbattè il bicchiere in vetro contro il suo, invitandolo a bere.

«messaggi con una bella ragazza eh? dai falla vedere anche a noi.»

«sì, vediamo se è carina.» commentò shotaro ridendo e beccandosi uno schiaffo sulla nuca da doyoung.

«è la sua fidanzata, non puoi dire che è carina.» lo rimproverò ridendo a sua volta.

i suoi amici erano più che andati e jungkook sospirò rumorosamente. «non è nessuna ragazza, fatevi gli affari vostri.»

«uuh, guarda com'è geloso. dev'essere proprio carina allora.» i tre parlarono all'unisono e poi bevvero tutto ad un sorso.

jungkook si unì a loro poco dopo, era inutile controbattere, erano troppo ubriachi per starlo a sentire. così bevve il suo bicchiere e sentì subito la testa girare.

aveva sempre avuto una bassissima tolleranza dell'alcol e quella ne era la prova.

mise giù il bicchiere e quando alzò la testa, quasi gli uscirono gli occhi dalle orbite. taehyung era appena entrato nel locale con il suo gruppo di amici e sembrava averlo notato, come se sapesse giá che fosse li.

jungkook distolse lo sguardo sbuffando. quel ragazzo era ovunque, non ne poteva più.

poi il moro rialzò gli occhi e lo guardò. taehyung sembrava non togliergli gli occhi di dosso, poi alzò in bicchiere in sua direzione e bevve. jungkook accettò la sfida, riempiendone un altro e mandandolo giù velocemente.

vide taehyung sorridergli fiero, ma sua vescica chiamava così dovette alzarsi e andare fino al bagno. una volta dentro abbassò la zip del pantalone e tirò fuori il proprio membro, avvicinandosi all'orinatoio.

«pensavo fosse più grande.» sentendo una voce a lui familiare roteò gli occhi per aria.

«parla per il tuo.» disse guardando taehyung che sembrava sorridere e osservarlo da capo a piedi.

«vuoi provarlo?» ma jungkook non rispose, quelle provocazioni erano troppo stupide per lui e lui era già quasi ubriaco per stargli dietro.

quando ebbe finito si lavò le mani e fece per uscire dal bagno ma taehyung lo richiamò.

«devi ancora ripagarmi il favore.»

«non fai altro che ripeterlo.» sbuffò jungkook, voltandosi a guardarlo. poi si avvicinò e gli girò attorno. «ti ho già pagato ieri, ti ho lasciato baciarmi.»

«quello non contava. parlo del primo favore. ti ho salvato il culo lì in pista, se non era per me ti avrebbero multato e chissà cos'altro.» gli ricordò taehyung.

«vuoi davvero così tanto che ti ripaghi, eh?» stavolta fu jungkook ad avvicinarsi. «allora prendimi, avanti.»

il biondo inarcò un sopracciglio non capendo. «vuoi che ti prenda? proprio adesso?»

«sei tu quello a ripetermi che non parli di soldi. cosa vuoi, sesso? posso dartelo. ma solo per questa notte e poi non mi disturberai più.»

il moro prese le mani del biondo e se le portò sui fianchi, fissando le sue labbra. l'alcol in corpo gli stava dando il coraggio di cedersi a lui eppure non si sentì di incolpare davvero l'alcol.

una parte di lui era davvero curiosa di sapere cosa fosse in grado di fare taehyung.

«allora? che c'è, non vuoi più che ti ripaghi?»

taehyung portò le labbra su quelle di jungkook, facendolo indietreggiare sino a sbattere contro le piastrelle. afferrò la sua mano e gliela bloccò dietro la schiena, divorando quella deliziosa bocca carnosa.

mentre la sua lingua si muoveva lungo il suo collo, le sue dita non facevano altro che stringere ogni porzione di pelle a lui disponibile. dai fianchi morbidi ai glutei sodi.

senza fiato, si staccò e poggiò la fronte sulla sua. un rivolo di saliva ancora a collegarli. «non chiedermi di fermarmi anche questa volta perchè non ci riuscirò.»

thirty days | taekook ✓जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें