Capitolo 3

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Tornai a casa con la testa piena di domande perché quel ragazzo aveva rifiutato di rispondere in modo maleducato ad ogni mio tentativo di ricevere spiegazioni.
Il giorno dopo mi sveglia di buon ora e mi feci una doccia per svegliarmi meglio;indossai dei pantaloni corti di jeans e una camicia blu con le mie solite scarpe da ginnastica e preparai la colazione. L'ultima colazione con mio padre non volevo passarla in silenzio,volevo che ci dicessimo tutto quello che non ci eravamo mai detti. Ma quando venne in cucina si sedette e iniziammo a mangiare in silenzio. Non trovai il coraggio di dire niente,all'improvviso mi era passata la voglia di chiarirgli ogni mio sentimento,ma forse alla fine e stato meglio così. Alle 8 precise uscimmo insieme(mio padre aveva trovato il coraggio di uscire di casa visto che sarebbero stati i nostri ultimi momenti insieme)e ci avviammo verso la scuola.
Arrivati,ci fecero entrare in una grande sala con centinaia e centinaia di sedie e occupammo due posti nelle file degli eruditi. Ogni volta che sentivo il nome di un ragazzo,un brivido mi attraversava la schiena facendomi rizzare i peli e ogni volta che un ragazzo abbandonava la propria fazione,sentivo come un senso di colpa che mi lacerava l'anima. Dopo quelli che sembravano molti minuti chiamarono il mio nome. Esitai un secondo,mi alzai e quando passai vicino a mio padre,lui mi afferro per un polso e mi disse-"ricorda che io sarò sempre con te,mia piccola e adorata Rosalie". Sentii una lacrima scorrere lungo la guancia,ma subito la asciugai e salutai mio padre con quello che definirei un sorriso vero. Mi avvicinai al tavolo dove c'erano i simboli delle varie fazioni,presi il coltello e ,con la punta,mi feci una piccola incisione sulla mano. Misi la mano sul contenitore con il simbolo degli intrepidi.ci volle un attimo,un battito di cuore,un ultimo pensiero rivolto a mio padre e la piccola goccia di sangue cadde sui carboni ardenti con un piccolo sfrigolio,che segno ufficialmente la mia entrata negli intrepidi.
Mi unii alla folla esultante di ragazzi intrepidi che mi fecero posto per sedere con loro. Al termine della cerimonia della scelta iniziammo a correre. Molti ragazzi in trasfazione si chiedevano dove stessimo andando,ma io lo sapevo già. Finalmente stavo andando verso la mia libertà,verso quello che volevo essere davvero,finalmente correvo anche io con gli intrepidi per prendere quel maledetto treno che avevo sognato di prendere così tante volte da perderne il conto.

Rivisitazione di divergentWhere stories live. Discover now