Capitolo22

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Finimmo di mangiare in silenzio,poi io è Ross andammo a casa mia.
Ci stendemmo sul letto e rimanemmo in silenzio per qualche minuto,ma poi Ross spezzò il silenzio con l'ultima domanda che mi sarei aspettato in quel momento "Eric,ti va di farmi un altro tatuaggio? Questa volta voglio una frase un po' più lunga" "ma certo" risposi con aria un po' esterrefatta.
"Dove?" "Sulla spalla" "che vuoi che ti scriva?" chiesi mentre mi mettevo seduto "remember that i Will Always be whit you,my little and sweet Ross. È l'ultima frase che mi ha detto mio padre" l'ultima parte l'aggiunse con voce tremante. Dopo averle fatto il tatuaggio l'avrei fatta sfogare,non poteva rimandare le lacrime per sempre,prima o poi sarebbero uscite,che lei lo volesse o no.
Presi i miei arnesi per fare tatuaggi e mi misi subito all'opera. Questa volta rimanemmo in silenzio, lei fissava il vuoto e quasi non respirava. Probabilmente pensava alla visione di suo padre di quella mattina.
Ero pronto a scommettere che avrebbe voluto urlare,piangere,distruggere tutto e andare via, in fondo sapevo come si sentiva. Avevo provato la sua stessa emozione appena due anni prima. Conoscevo bene la sensazione,che qualcosa, dentro di te,ti stesse divorando l'anima,ti stesse uccidendo dall'interno. Ma io ce l'avevo fatta e promisi a me stesso che avrei aiuto Ross a farcela,ad andare avanti,che l'avrei salvata da se stessa.
Finii il tatuaggio e decisi che quello era il momento giusto per parlarle,per farle capire che una volta pianto tutto sarebbe andato bene,che non doveva preoccuparsi di essere giudicata,perché anche io avevo pianto quando morì mio padre. "Ross,io penso che per il tuo bene tu debba piangere" "no,io non piango. se finora hai visto scivolare qualche lacrima dal mio volto, e stato solo nei momenti di debolezza,ma io non voglio essere debole..." "no,smettila di dire queste cose" la interruppi quasi urlando e lei rimase a bocca aperta "tu vuoi piangere Ross,te lo si legge in faccia,e più eviti di farlo più ti sentirai male. Fidati di me,nessuno ti giudicherà Ross"
"Si hai ragione" wow aveva ceduto così infretta? "Però non riesco a piangere,ogni tanto riesco solo a fare uscire una o due lacrime,ma mi sento comunque male" disse tristemente
"Magari devi ancora rendertene conto" "si forse hai ragione,Eric. Forse penso che mio padre sia ancora seduto al suo bellissimo e intoccabile pianoforte..." una lacrima iniziò a rigargli la faccia,poi un altra e man mano che Ross parlava aumentavano sempre più
"...A comporre canzoni a cui avrebbe dato il mio nome o quello di mia madre" e a quel punto esplose "Eric e morto. sono morti tutti e due,Eric" urlò con tutta la sua voce. Finalmente se ne era resa conto. Magari adesso si era resa conto anche della morte della madre,adesso, dopo tre anni, aveva capito che sua madre non sarebbe stata mai più al suo fianco e che non poteva neanche farsi consolare dalle braccia di suo padre. Adesso aveva capito che era rimasta orfana a 17 anni e che non aveva nessun altro,tranne me e i suoi amici.
Ross iniziò a divincolarsi dalla mia stretta,urlando e scalciando. Ma più lei cercava di allontanare le mie braccia,piu io stringevo la mia stretta. Doveva capire che doveva andare avanti,che anche se aveva perso i suoi genitori aveva ancora me,e Will,Peter e le sue amiche,Triss e Cristina.
Dopo dieci minuti di urla strazianti,Ross smise di muoversi e urlare e iniziò a piangere silenziosamente. L'abbracciai e lei ricambiò l'abbraccio.
Le sussurravo cose dolci, del tipo 'non preoccuparti,ci sono io',ma sapevo che non servivano a niente le parole. Forse ti facevano sentire peggio. Così smisi di parlare e decisi che forse voleva rimanere un po sola. Mi alzai e mi misi il giubbotto di pelle.
-----Ross-----
"Dove stai andando?" Gli chiesi asciugandomi la faccia dalle lacrime
"Io ho pensato che tu volessi restare un po' sola" "No,non voglio. Ma mi va di farmi un giro". Suonò strana anche a me la voce con cui pronunciai questa frase. Non era più acuta e tremante,ma normale,disinvolta,come se non fosse successo niente. Quasi provavo schifo verso di me,per come avevo pronunciato quella frase,ma comunque mi alzai e mi preparai per andare a fare "un giro".

Rivisitazione di divergentМесто, где живут истории. Откройте их для себя