cuarentaseis

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"...." Non mi risponde.

"Allora, torni con me?" Chiedo io sperando in una sua riposta, che non sta arrivando.

"Si" mi risponde.

"Riproviamoci" continua.

Io sorrido.
Non potevo crederci. Mi ha detto di sì.

"Vieni con me" dico poi io prendendola dal braccio.

La porto sopra la discoteca.
Lì la situazione è molto più calma. La musica si sente, ma non è tanto forte. È tranquilla.
Ci sono delle sdraio, dove mi ci metto e accanto a me faccio mettere la Eli.
Gli metto una mano sulla pancia che si comincia a vedere.

"Tra poco si scoprirà il sesso" dice lei guardando la mano.

"Spero sia un maschio e una femmina" dico.

"Come mai? Di solito quando sono due gemelli si preferiscono dello stesso sesso"

"Perché almeno la femmina sarà identica a te, e quindi sarà bellissima, mentre il maschio lo posso far giocare a calcio" dico facendogli dei cerchi sulla pancia.

"E io invece voglio due bei maschietti che prenderanno tutto dal padre e diventeranno bellissimi come il padre"

"E chi sarebbe il padre" chiedo.

"Non lo so, un ragazzo scorbutico che odiavo, ma che ha fatto centro nel mio cuore e che adesso è il padre di questi due" dice lei prendendomi in giro.

"Era reciproco l'odio. Ma Pablo mi ha fatto cambiare idea, e i tuoi occhi mi hanno fatto innamorare " dico per poi baciarla.

Mamma quanto la amo. Non riuscirei a stare senza di lei.
Spero davvero che siano un maschio e una femmina, almeno la bimba prenderà tutto da lei e io potrò essere geloso di lei.

"A che pensi?" Mi chiede vedendo che ero distratto.

"Pensavo ai bambini, ha quanto potranno essere belli" dico.

"Me li immagino già che litigheranno, e verranno da noi a chiedere a chi ha ragione e noi diremmo che non l'ha nessuno dei due" continuo.

"Io mi immagino già te con il maschietto che giocate a calcio a casa e io che vi bronto appena fate una cosa che non dovete fare, tipo rompere le cose" dice lei con il sorriso.

Dopo mezz'ora passata li ci alziamo e scendiamo. Salutiamo gli altri che restano in discoteca e noi iniziamo ad andare verso il ritiro.
Elisa tornerà da noi, che suo padre lo volue o no lei torna da noi.
Entriamo senza fare casino dato che il mister e tutto gli altri stanno dormendo.

"Mi mancava la mia cameretta" dice buttandosi sul letto.

"E a me mancavi te" dico io mettendomi accanto a lei.

"Amore" dice lei cominciando ad accarezzarmi i capelli.

"Piccola sai come va a finire se continui" dico.

"Sai che non me lo ricordo" dice.

"Non scherzare con il fuoco" dico io.

Lei si mette sopra di me a cavalcioni.

"Piccola" dico io.

"Shhh dai, dormono tutti e siamo da soli" dice lei.

"Come farò con te" dico io.

"Uffa" dice per poi sdraiarsi accanto a me.

"Sei noioso" continua.

"Ah sì, sono noioso" dico cominciando a fargli il solletico.

"Ahahahah dai ahahah Pedri sto scherzando" dice ridendo.

Mi fermo e le do un bacio.

"Facciamo un gioco in scatola" dico io per poi alzarmi dal letto.

"Va bene, ci sto"

Scegliamo di fare un gioco di logica.

"Piccola, che ne dici se al posto di un gioco in scatola facciamo tronco" dico io.

"Ci sto" dice lei

Cominciamo a giocare e arriva la lettera più difficile la "q".

"Amore nome con la *q*" mi chiede la Eli.

"Quinto, te?"

"Quintina"

"Va bene, cose quaderno" dico io.

"Hai rotto di copiarmi le cose " dice lei arrabbiandosi.

"Amore, è questo il gioco, comune animali, quaglia"

"Io non l'ho messo, perché sono scema, l'ho messo in cibo"  Dice per poi ridere.

"Dai capita, colori io non l'ho messi"

"Bravo balocco, d'oro è un colore" dice per poi farmi ridere.

"Amore non lo è"

"E questo chi lo dice, guarda questo è colore d'oro e non dorato " dice mostrandomi un braccialetto che gli ha regalato Gavi.

"Va bene, te lo do giusta"

"La fai solo per darmi ragione " dice per poi mettersi a piangere.

"Nono piccola, è vero hai ragione è un colore scusa, non piangere" dico per avvicinarmi e abbracciandola.

"Davvero mi credi" dice con la voce da bambina.

"Si piccola" dico dandogli un bacio.

"Va bene, continuiamo a giocare, ho una partita da vincere" dice lei sfidandomi.

"Ne sei sicura che vinci" dico sempre sfidandola.

"Io vinco sempre" dice dandosi delle arie.

"Va bene, vadiamo un po' chi vince" dico io per poi scegliere la lettera.

Dopo 20 minuti abbiamo finito di giocare.

"Va bene, contiamo i punti" dice lei 

Prende il telefono e comincia a scrivere i numeri sulla calcolatrice.

"816" dice lei scrivendolo sul figlio.

"850" dico io fiero.

"Non è vero, te bari passa qua" dice prendondo il foglio dalle mie mani.

Comincia a fare i calcoli.

"Cattivo" dice per poi mettere il telefono a terra e alzondosi e buttandosi sul letto.

"Amore dai è solo un gioco" dico io mettendomi vicino a lei, che appena sente il mio tocco si gira dall'altra parte.

"Te lo hai fatto apposta, volevi farmi perdere"

"Dai piccola, io ho vinto anche per te, non è niente se perdi una partita" dico per abbracciarla.

Lei si gira verso di me e mi dà un bacio.

"Contro chi pensi di essere alle semifinali" dice poi.

"Spero contro la Francia, l'argentina è troppo forte per prenderla già alle semifinali" dico.

"Secondo me lo vincete" dice lei per poi alzarsi e mettendosi i miei vestiti.

"Mi mancava il tuo profumo" dice lei annusando la mia maglietta.

"E a me il tuo" dico facendola stendere accanto a me.

La circondo con le mie bracce e la coccolo facendolo addormentare.
Appena si addormenta mi alzo e metto io suo telefono sotto carica che se lo era scordato in terra.
Sistemo quello che abbiamo fatto a terra e torno da lei che aveva cambiato posizione.
Appena mi sdraio accanto lei apre gli occhi.

"Dormi piccola, sono io" dico abbracciandola.

Dopo un po' sono riuscito ad addormentarmi pure io.
La mattina dopo ci svegliamo tardi e a venirci a svegliare è stato suo padre.

"Te che ci fai qua" dice riferendosi a sua figlia.

"Ciao papà" dice lei.



mi corazon para ti~~Pedri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora