cuarentanueve

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"Gavi che fai?" Dice Pedri richiamando la si attenzione.

"Copriti" dice a Ginevra che era seminuda sul divano.

"Pedri te girati" dico io vedendo che non continuava a guardare i due.

"Oh ehm, andiamo" dice prendendomi da sotto il braccio e portandomi in camere.

"Lasciamo soli" continua mettendomi giù appena siamo in camera.

"Hai ragione, vado a lavarmi che sono tutta sudata" dico.

Prima di chiudere la porta Pedri mette un piede in mezzo ed entra in bagno.

"Anche io sai mi devo fare la doccia" dice con faccia maliziosa.

"Si va bene, mai voglio dormire, quindi non ci pensare nemmeno" dico io accendendo l'acqua della doccia.

Pedri entra prima di me e tira un semi urlo.

"Ma che sei scema, ma a quanto la metti l'acqua, a trecento gradi" dice spegnendo l'acqua.

"Amò, almeno i bambini non prendono freddo" gli rispondo io entrando e accendendo l'acqua.

"Eh allora ustioniamoci noi perché i bambini devo stare al caldo".

"Non ti sopporto già" dico io uscendo dalla doccia.

"Facciamo così, quando mi devo lavare io la abbasso e quando ti devi lavare te la alziamo" dice Pedri prendendomi da un braccio e facendomi rientrare in doccia.

Io lo guarda negli occhi e poi lui scende al livello della pancia.

"Così voi state al caldo" dice per poi lasciarci un bacio sopra.

Ci laviamo e poi io vado a letto, Pedri si mette a vedere la partita della Francia che ha fatto registrare, così da poter vedere una volta tornati a casa.

"Dormi" dice facendomi mettere su di lui con la testa sul suo petto.

Io mi metto ad ascoltare il suo cuore che non è stabile.

"Calmati" dico io toccando il suo braccio con la mano.

"Come faccio con te" dice lui sprofondando la testa sul cuscino.

"Fai" dico io continuando a muovere il dito sul suo braccio.

"Ti amo" mi dice guardandomi.

"Ti amo" dico alzando la testa e dandogli un bacio.

Lui sposta il computer e mi fa mettere sopra di lui. Il bacio diventa sempre più appassionanto, mi leva la maglia e mi lascia dei succhiotti sul collo.

"Amore fermo" dico io spostando la sua testa.

"Scusa piccola" dice lui.

"Ei tranquillo non è colpa tua, ma sta sera non mi va" aggiungo.

"Stai mettendo alla prova la mia voglia di averti in questo momento"

"Si, e si sente che mi vuoi, ma non stasera" dico mettendogli una mano, be' avete capito.

"Oddio come farò" aggiunge lui mentre io scendo dalle sue gambe e mi rimetto accanto a lui.

Nel mentre che Pedri guarda la partita io mi addormento.
La mattina mi sveglia Pedri perché devono andare ad allenarsi, dato che la semifinale è prevista tra tre giorni e loro giocano contro la Francia.
Mi alzo e metto dei vestiti di Pedri.
Ci avviamo verso il pullman e accanto a me passa Ferran.

"Qualcuno si è divertito ieri sera" dice Ferran.

"Ma che cazzo stai a di" dico io Ferran.

"Non sono io ad avere i succhiotti sul collo"

Cazzo mi sono scordata di coprirli.

"Non abbiamo fatto niente, solamente Pedri mi ha lasciato dei suoi segni su di me"

"E io ti credo piccolina, perché qua quello che si è divertito fino in fondo e Pablo che non sta neache in piedi dal sonno" dice facendomi vedere il mio nome amico seduto sul pullman che dormiva.

"Ed è qua quello che non è più vergine" dice Pedri sedendosi dietro di noi e dando una botta sulla spalla di Gavi.

Pablo si sveglia e si gira verso Pedri.

"Sono vergine da quando avevo 16 anni"

"E questo quando me lo volevi dire tato" dico io  incrociando le braccia alle petto.

"Ora tata" dice dandomi un bacio sulla guancia.

"Non ti perdono" dico facendogli la linguaccia e fecendo la finta offesa.

"Loro vorrebbero " dice appoggiando una mano sulla mia pancia.

Io gli sorrido e metto una mano sulla sua.

"Secondo te cosa sono?" Chiede a Pablo vedendo che era concentrato sulla mano.

"Maschio e femmina, me lo sento" dice lui.

"Chi lo sa Pablo, solo loro sanno cosa sono" dico io appoggiando la testa sulla sua spalla.

Arriviamo al campo e gli altri cominciano ad allenarsi mentre io mi metto sulle panchine.
Cerco di fare un po' di movimento, anche che se non troppo.
Però il giro del campo camminando l'ho fatto.

"Ragazzi andate" dice mio padre mettendo fine all'allenamento.

"Elisa vieni qua" dice richiamndomi.

"Dimmi" dico io andando vicino a lui.

"Come mai sei tornata" dice lui.

"Perché la nazione è la mia famiglia, e con il Portogallo non mi trovavo, qua ci sono tutti" dico io facendo ridere mio padre.

"Quindi per te questa è la tua famiglia?" Chiede lui.

"Si, almeno loro non mi cacciano per un cagnolino" dico abbassando la testa sul mio Sparcky.

"L'ho fatto per il tuo bene" aggiunge.

"Te dici sempre così, ma non pensi a come posso stare io, te pensi solo ad averlo fatto per me, solo per me " dico.

"Lo faccio perché voglio il meglio" continua.

"No, te lo fai perché non mi vuoi tra i piedi, perché sono un peso per te, perché un realtà te non mi vuoi, non mi hai mai voluto, da quando sono nata. Forse quando sono finita in coma, che Xana mi si presentò davanti, dovevo andare con lei, almeno mi levavo dai piedi una volta per tutte".

"Ma cosa stai dicendo, pensi che io non volessi, sono tuo padre, certe che ti voglio, sei la mia principessa" continua avvicinadosi a me.

"Stammi lontano" dico.

"Te non mi vuoi, perché se mi volessi non mi avresti cacciato, non mi avresti mai detto niente appena hai scoperto che ero incinta non...." Non finisco la frase perché sento una forte fitta al basso ventre.

Guardo in basso e vedo del sangue.
Mi sento poco bene, riesco a malapena a chiamare Pedri che svengo in terra.
L'unica cosa che mi ricordo è stato il suono dell'ambulanza e poi nient'altro.
Le mani calde di Pedri sul mio viso e mio padre che urla il mio nome e nient'altro.







mi corazon para ti~~Pedri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora