~3~WHY I DO THAT?

152 14 37
                                    

ATENA

Io sono la dea della saggezza, della guerra, dell'arte e dell'intelligenza.
Sono colei che è sempre razionale.
Colei che è la prediletta di mio padre Zeus perché sono quella che dice la verità e fa ragionare coloro che non vogliono.
Ho sempre messo per primo i miei doveri.
Non ho mai peccato.
Ma purtroppo è capitato anche a me...

Avete presente quella sanzione di terrore quando vi accorgete che il mondo vi sta crollando addosso?
Ecco.
Io mi sentivo proprio così.
Il mondo sembrava non girare più nel verso giusto.

Forse le Parche ce l'avevano con me e volevano in qualche modo punirmi.
Non so per quanto tempo rimasi a guardare il vuoto come se non avessi nient'altro da fare.
Ma a un certo punto mi riscossi e decisi che prima di tutto sarei andata in bagno e mi sarei fatta una doccia calda e poi avrei ragionato in seguito cosa fare.

Non riuscivo a credere a ciò che avevo combinato.
Quando entrai nella stanza, un profumo pungente, ma allo stesso tempo dolce, invase le mei narici rendendo il luogo più accogliente possibile.

Il bagno era moderno.
Quello che mi saltó all'occhio fu la la gigantesca vasca.
Era tutta dorata.
Il mio colore preferito.
Ma non avevo molto tempo prima che arrivasse Ares.

Quindi potevo accontentarmi solamente della doccia.
Era un po' più piccola della vasca, ma ugualmente bella.
Forse il colore non ci azzeccava molto con l'arredamento e il design.
Ma io dico, Atena, è adesso il momento di fare disquisizioni suol designer?
La voce della mia coscienza forse aveva ragione, ma cosa ci potevo fare?

Sono o non sono anche la dea dell'architettura?
Aprii la doccia ed entrai dentro.
Il getto caldo bagnò il mio corpo.
L'acqua scorreva su
tutta la mia figura come se mi volesse confortare con un abbraccio.
Non potevo resistere ancora per molto.

Perché l'avevo fatto? Cosa volevo da lui? Tanto non avrei mai ottenuto ciò che volevo.
Appoggia il capo troppo stanca per ragionare.

Calde lacrime mi rigavano il viso mischiandosi con l'acqua.
Un singhiozzo mi si fermò in gola.
Io non piango mai.
Che mi sta succedendo?
Mi toccai sconcerta la guancia.
Era veramente illogico!

<<Adesso mi metto a piangere come una bambina.>> Sussurrai smarrita. << E mi metto anche a parlare da sola.
Grandioso! >>
Sbuffai sonoramente.
Che casino!

Cosa avrei dato per ritornare come prima.
Prima che incontrassi Ares.
Prima che me ne innamorassi.
Prima di avere il cuore spezzato in mille pezzi.
Prima che peccassi.
Prima di tutto.

Voglio solo...ma cosa?
Cosa voglio?
Che cosa desidero?
Solo lui.
Per me è sempre esistito lui.
Lui, lui e lui.
Nessun altro.
Probabilmente per me è stato amore a prima vista.

Era un giorno di primavera.
Il vento soffiava lento e dolce.
Gli uccelli cantavano.
I fiori stavano sbocciando.
Erano meravigliosi.
Di così tanti colori da perderti.
Rossi, gialli, viola, blu, verdi...
Tutto merito di Demetra, la dea della terra.

Era simpatica anche se a volte tendeva a prendersela per niente e a non essere obbiettiva.
Quel giorno dovevo fare rapporto a mio padre Zeus sul comportamento degli umani.
E sinceramente non mi interessava molto, anche perché gli umani sono degli esseri ingrati, irrazionali e si fanno guidare dalle loro passioni.

Le guerre?
Vengono combattute per amore.
Il lavoro?
Veniva fatto per amore.
Ogni sacrosantissima cosa veniva fatta per amore.
Che scemenza!

AFRODITE & ARES (Prima Stesura)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora