~15~ THE DESTINY ISN'T KIND TO YOU

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<<lasciami.>>

Mi divincolai dalle sue braccia.

<<Nessuno ti sta tenendo.>> Si scansó da me e prese dal cesto che si trovava sul tavolo una mela rossa e verde. <<Ma se decidi di unirti a noi, nessuno ti giudicherà o ti fermerà.>>

Come potevo sapere che non mi stava mentendo? Come potevo essere in grado di conoscere che ciò che stavo facendo non fosse qualcosa di sbagliato? E soprattutto valeva la pena di voltare le spalle a tutto quello che avevo sempre creduto giusto?

<<E dimmi, se mi alleo dalla vostra parte, chi mi garantisce che non mi farete del male?>>

Lui osservò per un momento la mela che aveva in mano, con cui continuava a giocarci e poi innalzò lo sguardo e mi fissò in modo insistente come se cercasse di farmi capire qualcosa che io no riuscivo a comprendere.

<<La scelta sta solamente a te.>> mi sorrise facendo apparire le fossette.

Il cuore e la mente non riuscivano a trovare un accordo.
Quale dei due dovevo seguire?

<<Liberami.>> Gli ordinai.

Lui inarcò un sopracciglio.

<<Perché?>>

Come perché?

<<Voglio essere liberata.>> Proclamai con voce fiera. <<Non voglio fare parte dei vostri giochi malati.>>

<<Lo sai la cosa strana?>> Girò in torno al tavolo con lentezza e mi si paró davanti. <<Che trovo stupido il modo in cui lo difendi sempre e comunque anche se lui ti ha tradita più e più volte. >>

Lanciò la mela che colpì la parete frantumandosi in mille pezzi.
Spaventata feci uno scatto in avanti e finì completamente addosso a lui e Crono, non prevedendo il colpo, caddé indietro.

Le sue mani si agganciarono ai miei fianchi e io mi ritrovai sopra di lui con il sospiro tremante.
I nostri sguardi si incatenarono e sembrava che una forza invisibile stesse avvicinando il mio corpo al suo.

Con i polpastrelli tracciò una linea sulla mia coscia.
Dovevo farlo smettere perché sapevo che era un errore, ma allo stesso tempo volevo che continuasse.

Era sbagliato?

<<Smettila.>> Sussurrai lievemente.

<<Perché se no che cosa fai?>> Chiese mordendosi il labbro inferiore con gli incisivi.

Devevo resistere, mi dissi.

<<Io non ho paura di te.>>

<<Dimostramelo.>>
Spalancai gli occhi certa di aver capito male.

<<Scusa?>> Domandai incredula sollevandomi di poco e puntando i gomiti sulla sua muscolatura possente. <<Io non devo dimostrare niente e a nessuno>>

<<Oh wow.>> Fece un fischio. <<Sei una grande bugiarda.>>

<<Se hai finito, vorrei andarmene.>> Proclamai con voce nervosa cercando di non incrociare il suo sguardo.

Mi pose due dita sotto il mento e me lo alzò in modo da far incontrare i nostri sguardi.
Osservai i suoi profondi occhi lava e mi persi in una morsa di gelide emozioni.

<<Crono, cosa vuoi da me?>> Bisbigliai intimorita da tutte le sensazioni che stavo provando.

Avevo bisogno che mi dicesse veramente che cosa volesse da me.
Che cosa desiderasse da me perché non sapevo più che cosa fare e che cosa pensare.

AFRODITE & ARES (Prima Stesura)Where stories live. Discover now