~6~I WOULD LIKE TO FORGET

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Scusatemi se non mi sono fatta sentire per un po', ma ultimamente avevo moltissime verifiche e interrogazioni e avevo poco tempo per scrivere.
Comunque...per farmi perdonare, il capitolo è molto più lungo del solito.
Spero che vi possa piacere e interessare.
Intanto vi metto un immagine significante che vi aiuterà a capire il significato del questo capitolo.
Vediamo se riuscite a indovinare di chi si tratta.😜
E con questo....buona lettura a tutti!

buona lettura a tutti!

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❄️

Avevo bisogno di dimenticare.
Volevo non averla mai conosciuta.
Non averci mai avuto niente a che fare con una persona del genere come lei.
Non avrei mai voluto amarla.
Avrei voluto strapparmi il cuore pur di cancellare la sua immagine.
Risi.

Era tutta colpa sua.
Lei aveva fatto in modo che io mi innamorarsi per poi trafiggermi con una spada più affilata del suo sorriso.
Lei mi aveva ridotto in questo modo: un involucro vuoto che conteneva solamente un corpo.

Sono scappato.
Sono scappato dallo sguardo indagatore di Atena
Mi sono spaventato perché lei sapeva.
Sapeva quanto male mi avesse fatto e adesso mi avrebbe guardato con pietà e miseria.
Ed è l' unica cosa che non voglio.
Non volevo che mi guardasse con tristezza mischiata a pietà con quegli occhi grigi tempestosi.
Non volevo per niente sentirmi in questo modo.
Non volevo avere paura dello sguardo altrui.

Scossi la testa.
Dovevo togliermi dalla mente questi pensieri.
Io non temevo nessuno.
Io non avevo paura di nessuno.
Io non volevo tremare davanti allo sguardo di nessuno, anzi...sono gli altri che devono temermi e avere paura di me e di quello che posso fare io.
Tutti erano spaventati da me, tranne lei.
Ma perché il mio pensiero ritornava sempre a quella specie di serpe?

Imprecai ad alta voce.
Che possa essere maledetta quella puttana che mi aveva rovinato l'esistenza.
<<Falculo.>> Esclamai arrabbiato con me stesso per essere inciampato sui miei stessi piedi perché ero troppo preso dai miei pensieri caotici.
<<Che razza di imbranato.>> Disse una voce profonda.
Il suono si perse nell'aria.
Mi girai per vedere chi fosse.
Nessuno.
Allora rigirai su me stesso ma non vidi nulla.

Mi stavo incazzando parecchio, soprattutto perché non ero in vena di scherzi.
<<Fatti vedere codardo!>> Esclamai ad alta voce con la rabbia che montava secondo dopo secondo. <<Sappi che la mia pazienza si sta esaurendo e lo dico per il tuo bene perché se non esci dal tuo nascondiglio entro tre secondi, scatenerò il fuoco che brucerà tutto quello che mi circonda. >>
Chiusi le mani in due pugni.

Ci avrei messo un nanosecondo per distruggere tutto.
Uno.
Nessun movimento sospetto.
Strano.
Due.
Chiusi gli occhi pregustando già il disastro che avrei potuto far scoppiare solamente per sfogare un po' di tutta questa frustrazione che avevo in corpo
Risi di gusto.
Tanto ci avrebbe pensato Demetra a far fiorire tutto, infatti è stata generata apposta per fare questo stupido lavoro.

AFRODITE & ARES (Prima Stesura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora