~10~THE DESTRUCTION OF EVERYTHING

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Attenzione🔞 perché in questo capitolo sono presenti delle scene esplicite. Leggetelo con prudenza.

❄️

ATENA

Alcune volte la vita era davvero imprevedibile e non ero mai riuscita a comprenderne il motivo, ma ora... comprendevo perfettamente questo modo di dire.
Non ero sicura di quello che stavo facendo, ma poco importava.

Una volta arrivata a New York, comincia a passeggiare per le vie in cerca di un luogo dove solitamente i mortali vanno a ballare e bere.
Come che si chiama?
Ah, sì discoteca.
Per questo avevo deciso di cambiarmi.
Mi fermai a osservare una vetrina di un negozio di abbigliamento e guardai il mio riflesso.

Un vestito blu notte mi fasciava il corpo lasciando poco all'immaginazione, tacchi a spillo celesti che mi donavano grazie e determinazione, decisi di lasciare i capelli sciolti per abbellire di più la mia figura. Il trucco era molto semplice: mascara e rossetto rosso per armonizzare il tutto.
Essendo una divinità, la mia pelle era senza imperfezioni e quindi non avevo bisogno di altri prodotti.

Mentre percorrevo la 5th Avenue mi persi a osservare lo scenario che mi si presentava: persone di ogni colore che suonavano un strada musica jazz e questo mi ricordava con quanti nomi diversi veniva nominata New York: The Capital of the World, the Center of the Universe, Melting Pot e in particolare questo nome gli si addiceva moltissimo perché rappresentava appieno il concetto che questa città voleva trasmettere sia ai cittadini e sia ai turisti: profumo di casa e un lungo dove nessuno si poteva e si doveva sentire solo.

Osservando i musicisti di strada sorridere ai viandanti con gratitudine e felicità, mi sentii un po' meno sola anche se il dolore non era diminuito, volevo godermi quei pochi minuti di spensieratezza.
Uno di loro mi fece un occhiolino e io lo ricambia con un sorriso che lo fece restare con la bocca aperta. Non capivo come mai restasse con quella faccia da pesce lesso, ma non indagai.
<<Ella es tan hermosa como una rosa.>>
Sorrisi al suo complimento così dolce.
Magari qualcun altro lo pensasse al suo modo.
Scossi la testa.
Non dovevo minimamente pensare a lui. E questo mi ricordò il motivo per cui ero lì.

Dovevo sbrigarmi se volevo riuscire nel mio intento.
<<Efcharistó>> Risposi con voce allegra e squillante, in contrasto con quello che provavo.
Lui aggrottò le sopracciglia come se non avesse capito bene quello che avevo detto.
È spagnolo, ma non capisco perché il greco non lo capisce mi ritrovai a pensare.
Poi ci arrivai e mi insultai mentalmente.
Ero così tanto abituata a parlare il greco antico con la mia famiglia che mi ero dimenticata che ormai nel mondo dei mortali era diventata una lingua morta che ormai non si parlava più.
Che peccato.
<<Gracias.>> Riprovai con un sorrisino esitante.
Il musicista mi guardò con i suoi occhi turchesi pieni di gratitudine.

Non so come ma mi ritrovai in mano una rosa rossa che profumava di notti estive e di amori perduti. Non sapevo che dire.
Volevo ringraziarlo ancora per quel gesto così carino. Aprii la bocca per parlare, ma lui mi precedette e disse qualcosa che sconvolse.
<<Be careful mystery girl because darkness is coming and just waiting for the right time to kill.>> La sua voce era grave e non sembrava neanche più umana. <<You hear it? The air is changing. A war is about to begin.>>

Indietreggiai spaventata.
Che cosa stava succedendo? E perché aveva cominciato tutto a un tratto a parlare in inglese? Che cosa significavano quelle parole? Perché una guerra sta per cominciare?
Gli occhi del musicista cominciarono a schiarirsi sempre di più, fino a diventare bianchi. Alzò le mani e lo sguardo al cielo.
<<Remember my words.>> La sua voce divenne cavernosa e acuta come se avesse urlato per ore.
E poi successe una cosa stranissima. Divenne pallido e cominciò a muoversi impreda dalle confusioni.
La sua pelle si oscurò velocemente e divenne secca come una prugna, la faccia si sgonfiò come un palloncino e cadde rumorosamente a terra.

AFRODITE & ARES (Prima Stesura)Where stories live. Discover now