~5~VENGEANCE IS WHAT I DO

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Come ha potuto farmi questo? Come? È davvero così insensibile?Così crudele? Così senza cuore? Ma non l'ho avrei perdonato così facilmente

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Come ha potuto farmi questo?
Come?
È davvero così insensibile?
Così crudele?
Così senza cuore?
Ma non l'ho avrei perdonato così facilmente.
No.

Non posso dimenticare che mi ha umiliata e presa in giro come se fossi...una...una poco di buono.
Abbassai il cappuccio e mi guardai intorno per vedere se qualcuno mi stesse seguendo.

Ero arrivata.

Guardai la facciata dell'edificio dove era raffigurato il vello d'oro attaccato a un albero con attorno il drago che lo proteggeva.
Era tutto rovinato.
Su alcune colonne c'erano delle statue tutte sfregiate oppure a certe mancava anche qualche arto.

Alcune erano addirittura prive del capo.
I fiori e l'erba che si trovavano in quel posto erano tutti appassiti e secchi.
Il cielo era di un colore inquietante: un mix tra grigio e il nero.
Tutto era tetro e oscuro.

Il posto emanava un cattivo odore come se non venisse lavato da secoli.
Guardai l'insegna tutta rovinata e arrugginita.
Ero nel posto giusto.
Salii tre gradini prima di arrivare al portone con una maniglia di ottone a forma di leone.

Battei per due volte e attesi che qualcuno mi aprisse.
Nessuno risposta.
Per cui battei più forte, fino a quando la porta si aprì da sola facendo uno strano cigolio.
Rabbrividii.

A passi incerti entrai.
I miei passi risuonavano sul pavimenti.
<<C'è qualcuno?>> Domandai con una sicurezza che in cuore non provavo. <<Sono la dea Athena.>>
Non c'era anima viva.
Non sentivo nessun rumore.
Che strano.

<< E così anche la principessa di ghiaccio si è degnata di venire da me.>> Una risata agghiacciante mi fece accapponare la pelle.
Mi voltai cercando di individuare la direzione della voce per intercettare chi mi stesse prendendo in giro.
<<Esci dal tuo nascondiglio e fatti vedere!>> Ordinai alla voce misteriosa.
<<Io non ho paura di te.>>

Rise di nuovo.
E mi stavo davvero irritando.
<<Come no. Ma mia cara principessa, quando parlate con me, dovete essere il più sincera possibile perché io con i bugiardi non ci parlo.>>
Una figura incappucciata uscii da un angolo buio.

Stava facendo la predica a me?
Sul serio?
Chi è costui per dirmi ciò che devo fare e come lo devo fare?
Non mi sembrava che fossimo amici, no?
<<Non mi interessa che cosa pensi di me e puoi anche immaginare che sia la persona più cattiva del mondo.>> Dissi alzando le spalle con indifferenza. <<Io sono venuta per vedere Medea e non per disquisire con te.>>

La persona abbassò il cappuccio.
Una figura femminile mi stava osservando con un sorrisino sfacciato sulle labbra.
Capelli corti blu scuro come la notte che le davano un'aria regale, occhi azzurri ghiaccio, labbra sottili, naso un po' storto che avrebbe dovuto dominare la faccia della ragazza, invece rendeva più marcato tutti i suoi tratti, rendendoli più affascinanti.
Era più bassa di me di qualche spanna, ma tra le due sembrava lei avere in pugno la situazione.

AFRODITE & ARES (Prima Stesura)Where stories live. Discover now