neito monoma x3

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Appena ti rendesti conto di essere tornata nel medioevo, l'unico pensiero che ti attraversò la mente in quel momento fu "sono sicura che mi metteranno al rogo", nonostante ciò, c'era qualcosa che temevi più delle fiamme e dell' essere bruciata viva: La zanzara gigante. Ricominciasti a correre sulla strada battuta, evitando quello che per te era l' istinto naturale di urlare in modo molesto; data la tua sviluppatissima atleticità ti stava già per venire un infarto, ma ignorasti la cosa. Arrivasti dentro il paesino,e il profumo intenso della lavanda ti inebriò i polmoni, c'erano delle lanterne appese ai muri delle case, che illuminavano soffusamente la via principale del paese, le piante di lavanda erano ovunque, sui lati della strada, sui balconcini delle case, sulle finestre. La seconda cosa di cui ti rendesti conto è che a nessuno sembrava importare del fatto che c'era un vampiro a governare la città: le finestre erano aperte, tutti passeggiavano a collo scoperto, nessuno aveva paletti o aglio, e poi ti ricordasti di ciò che ti aveva detto: eri l'unica compatibile. Volevi bestemmiare, ma sapevi ti avrebbero dato dell'eretica. Un sospiro tremante ti lasciò le labbra. Eri davvero spaventata togliendo l'ironia. Ti guardasti di nuovo intorno e ti si gelò il sangue, vedesti un mantello svolazzare dietro un vicolo e ricominciasti a correre, il cuore ti batteva a mille e la spalla aveva ricominciato a dolerti; pestasti qualcosa e cadesti a terra chiedendoti come fosse possibile che fossi così distratta,e poi ti rendesti conto che avevi avuto problemi più gravi, tipo essere morsa da un vampiro, o ancora, essere trasportata nella Francia del medioevo da un vampiro ah sì, e il fatto che un vampiro ti volesse in moglie, si, qualche problemino di niente. Avevi entrambe le ginocchia sbucciate e ti faceva male il piede, ma ti rialzasti comunque, ti stavano fissando tutti, eri tentata di grattarti un'ascella per vedere la reazione, ma evitasti e ti limitasti a ricominciare a correre. Ti infilasti in una taverna e la prima cosa che ti accolse fu il piacevole calore del fuoco. Al bancone una ragazza dai lunghi capelli rossi stava pulendo le brocche, ti rivolse uno sguardo empatico "quindi ne ha una nuova eh", tu la guardasti stranita "Di cosa stai parlando? No aspetta, SEI ANCHE TU UNA ZANZARA" Lei scoppiò a ridere "una zanzara? Almeno hai senso dell'umorismo, no cara, solo che tutte quelle che sceglieva prima venivano da me, non passavano la giornata, magari sarai la prima" tu ti sedesti e ti guardasti le ginocchia, facevano male, ma dovevi ignorarle. "La prima eh -dicesti gettando la testa all'indietro- devo chiederti di aiutarmi" Lei mise apposto la brocca e asciugandosi le mani si sedette accanto a te."Vorrei tanto cara, credimi, ma mi ucciderebbe" sussurrò con sguardo basso . Un forte bussare alla porta vi distolse dai vostri discorsi "APRI SO CHE È QUI DENTRO" urlò il vampiro. Le sobbalzò "sbrigati c'è un'uscita segreta, di là, veloce!" Prima che potessi anche solo muovere un passo la porta si spalancò, lui marciò dentro il locale con i capelli che svolazzavano. Eh però era un bel ragazzo, di probabilmente migliaia di anni, ma si, un giovincello. Ti fissò con sguardo freddo "la mia pazienza ha un limite" Forse se fossi riuscita a dargli un'altra testata... "No, niente testate" "cazzo" La ragazza si girò verso di te "mi dispiace, spero vivrai più a lungo delle altre" Monoma ti afferrò il braccio e ti trascinò fuori dalla locanda "lasciami, lasciami immediatamente, voglio tornare a casa", lui ignorò i tuoi lamenti e ti tirò a sé stringendoti fra le sue braccia, il tuo cuore saltò un battito; lui spiccò un salto e tu urlasti aggrappandoti al suo collo,  Monoma ti guardò e avvicino le labbra al tuo orecchio "paura eh, forse se fossi stata buona quella volta avremmo potuto evitare" soffiò il ragazzo di millemila anni. "Sai, se adesso ti mollassi un calcio nei gioielli-""moriresti" ti interruppe "meglio che farti da sacca di sangue" borbottasti, lui ti strinse di più a se senza risponderti fino ad arrivare al castello. Le parole della ragazza ti rimbombavano in testa, avresti passato la giornata? Cosa sarebbe successo? Era davvero così pericoloso? Si ovviamente, era un succhiasangue. Arrivati alla porta del castello pensasti che magari saresti potuta fuggire dalla finestra. Non facesti in tempo a pensarlo che lui ti ti prese una mano e ti bloccò contro la porta, avvicinò il suo viso al tuo e ti afferrò il mento con l'altra mano "niente scherzi, o sta volta me la pagherai sul serio, noi adesso entreremo, andrai a farti disinfettare le ginocchia, se vorrai farai un bagno e fine, perché non sarò così magnanimo" sussurrò lo zanzarone(si rovinerò i momenti). Tu lo fissasti con il cuore che saltava battiti perché non ti aveva assolutamente colto di sorpresa. "Ti giuro che diventerò il tuo peggior incubo" rispondesti con una faccia tosta che sapevi assolutamente di avere. Lui ridacchiò "spera che non sia il contrario soffiò il ragazzo prima di mollarti un veloce bacio sull'angolo delle labbra. OKAY OKAY urlò il tuo cervello ABBIAMO UN PROBLEMA. Monoma si spostò e aprì il portone "È quasi giorno sbrigati ad entrare" disse mentre ti faceva un occhiolino, tu entrasti non sapendo cosa dire, il sole che faceva capolino dai monti. Il portone si chiuse velocemente a chiave, la sala illuminata soffusamente dal lampadario. Tu ti guardasti di nuovo intorno preparando di nuovo un piano di fuga. Lui ti avvolse un braccio intorno alla vita "muoviti, non voglio startinad aspettare, prima cercavo di metterti a tuo agio, ma dopo quello scherzetto non mi va più"ti spinse su per le scale standoti dietro "ti ho lasciato la veste per il giorno, vatti a sistemare" in modo molto maturo ti decidesti di fargli la linguaccia e rispondergli con "gne gne gne" "io non ho parole, quando hai fatto scendi a mangiare" lui alzò le mani e ti lasciò salire da sola. Ed ecco come si fa a scioccare un playboy. Tu sospirasti, non ti eri ancora ripresa, perché ti aveva fatto questo effetto? Perché assomigliava a un tipo degli anime? Mhhhh probabile. Entrasti in camera, era mozzafiato, aveva un letto a baldacchino stupendo, le coperte e le lenzuola erano vermiglie e quando ti ci buttasti ti rendesti conto di quanto era soffice. Poi una fitta al ginocchio ti distolse dai tuoi sogni di gloria. Li guardasti e ti rendesti conto che ti sarebbe rimasto il livido. Così quando controllati per il disinfettante notasti il comodino, erano lì in bella vista che ti guardavano in attesa di essere usati. Li afferrasti e li portasti in bagno, prima ti saresti data una sciacquata. E qui pensasti di svenire, c'era un enorme finestra che si apriva sul lago dietro la villa. No aspetta. C'era un lago? Quindi questa maledetta casa era così grande da nascondere un lago? Maledetti ricconi. Una vasca enorme già piena di acqua bollente che profumava di unguenti con petali di rosa che galleggiavano leggeri sul pelo dell'acqua, il vapore aveva invaso la stanza. Tu annusasti l'aria "sa di soldi" ridesti da sola alla tua battuta piena di spirito e ti togliesti i vestiti. Entrasti nella vasca e ignorando abilmente il bruciore alle ginocchia ti immergesti, guardando il lago che si estendeva sotto di te, sospirasti di sollievo appoggiando la testa alla vasca e chiudesti gli occhi. Stavi per addormentarti quando ti ricordasti che dovevi lavarti i capelli, ma non c'era shampoo. "HEY SUCCHIASANGUE" Monoma bussò alla porta "cosa c'è ti senti sola?" "Suca, dimmi dov'è lo shampoo" "devo entrare a prendertelo?" Disse con tono malizioso "dimmi solo dov'è" "sul mobile a destra della vasca""Puoi andare"allungasti la mano e toccasti una boccetta di vetro, la afferrasti e la apristi, un dolce profumo di frutta fuoriuscì dall'ampolla.
Appena finito di lavarti i capelli uscisti e ti avvolgesti nell'accappatoio di seta "anche questo sa di soldi" borbottasti asciugandoti. Uscisti spalancando la porta e urlasti "COSA CI FAI ANCORA QUI" il vampiro urlò checcosamente(giuro che esiste) "TI STAVO LASCIANDO IL PIGIAMA" "NON MI INTERESSA" ti stringesti nell'accappatoio, lui uscì lanciandoti un'ultima occhiata. Guardasti sul letto e notasti il "pigiama" era una vestaglia lunga fino alle ginocchia, classica di un colore verde pastello, larga e morbida. La infilasti e vedesti anche le ciabatte, erano pelose. Fu abbastanza da fartele infilare senza troppe domande. Non sapevi come avresti fatto a dormire. Nonostante tutto eri terrorizzata e avevi anche lo stomaco chiuso. Volevi tornare a casa tua e riabbracciare i tuoi genitori e guardare anime. Soprattutto guardare anime. Cercasti di aprire la finestra, smanettando con la chiusura, quando Monoma aprì la porta sospirando "il cibo è pronto" tu staccasti velocemente le mani dalla finestra fischiettando e ti voltasti verso di lui "oh di già? Va bene arrivo" lui ti rivolse uno sguardo indagatorio "non stavi provando a fuggire dalla finestra vero?" "Nooo io? Ma secondo te? Ma io non vedo l'ora di farti da sacca di sangue tutta la vita, cioè chi non vorrebbe" lui rimase in silenzio un attimo pensandoci, e poi ti rivolse un sorriso luminoso "vero effettivamente non fa una piega" non può essere davvero così imbecille pensasti, e invece sembrava proprio di sì. Scendeste le scale, entrando poi in una cucina stranamente di dimensioni modeste "E io che mi aspettavo la cucina di Carlo Cracco, e invece" Lui fece spallucce "dai siediti e non fare storie" tu ti sedesti trovandoti davanti un piatto di t/c/p(tuo cibo preferito) "sai è un po' che ti osservo quindi so cosa ti piace o no" "minchia e pensa un po' ancora non hai capito che non ti posso schiantare di vedere" rispondesti con una risatina falsa. Monoma scosse la testa e fece spallucce "e allora sei nei guai perché rimarrai con me per sempre" "hai delle finestre molto alte" "e quindi?" "Delle sedie molto belle" "non capisco dove vuoi arrivare" "un lampadario magnifico" "lo so" "e delle corte molto spesse" "Ah" "Non ci riusciresti mai" borbottò lui, tu cominciasti a mangiare "scommettiamo?" Il vampiro sbiancò e scosse la testa "no non ci tengo" "ecco" finisti il cibo in pochi bocconi, non ti eri accorta della fame che avevi, lui ti guardava intensamente, come analizzandoti "guarda che mi sciupi" "non credo ci riuscirei" mormorò lui, tu arrossisti e ridacchiasti sentendoti in imbarazzo. Ti alzasti da tavola e mettesti apposto la sedia, lui fece lo stesso rivolgendoti un sorrisetto "sai io in camera mi sento solo" disse lui avvicinandotisi "Io no" rispondesti tu. Lui sospirò certo che sei brava a rovinarmi le battute, almeno mi divertirai per un po' " "contaci" sorridesti falsamente tu. Cominciasti ad avviarti fuori dalla cucina con calma, lui dietro di te. Fino a che uno il rumore di vetri rotti proveniente dalla tua camera vi fece fermare sul posto. "Cazzo non di nuovo" piagnucolasti tu "lo vedi mi porti sfiga" uno scoppio proveniente dal portone vi fece sobbalzare, tu stavi già per buttarti giù dalle scale e finirla lì quando lui ti prese in braccio e corse fino a camera sua. "Cosa stai facendo" sibilasti tu, lui ti tappò la bocca, e per quanto la tentazione di leccargliela fosse forte ti trattenesti; ti spinse nell' armadio e ti fece segno di fare silenzio, tu annuisti bestemmiando internamente. Lui chiuse le ante dell'armadio e corse fuori chiudendo la porta. Eri preoccupata, non importava che fosse una zanzara e che le zanzare fossero inutili, ti aveva trattata bene, e non ti aveva mai fatto del male. Stolzasti cominciando a sentire urla e scoppi provenire da davanti alla camera, ti tappasti la bocca e apristi leggermente l'anta dell'armadio, davanti a te la stanza buia. Sentisti un vaso rompersi proprio davanti alla porta e richiudersi subito l'armadio. Il cuore ti batteva a mille. Poi silenzio, interrotto solo dal suono dei tuoi respiri tremanti. La porta si aprì e poi anche l'armadio, rivelando una folta chioma di capelli biondi, e i suoi due occhi azzurri. Tu sorridesti, e lui ti strinse a sé, e poi, inaspettatamente ti baciò, mettendoti le mani sui fianchi. Sentisti le tue guance andare a fuoco, e le tue labbra incresparsi in un sorriso, forse aveva incominciato a piacerti.

Spazio me

Allora ci ho messo un po', leggermente, a finirla. Spero sia stata gradita✨

immagina animeWhere stories live. Discover now