Vegeta(le)

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Eri una poliziotta dell' FBI da qualche giorno, ti piaceva questo lavoro. Parlavano in molti di una certa prova, che si faceva fare ai cadetti poliziotti, ma per te, ancora non era arrivato il momento. Un particolare giorno, eri in centrale, seduta nel tuo ufficio. Quando sentisti la porta sbattere e vedesti un tuo collega entrare in centrale, con affianco uno dei tanti criminali, era muscoloso, con i capelli neri e gli occhi scuri, il naso all' in su, e lo sguardo rsggelante puntato sul tuo collega, l' uomo non era male peccato fosse un criminale, ci avresti fatto un pensierino se no.  Lo rinchiusero in una delle celle, e lui si sedette sulla panca posta infondo senza spiccicare parola. "signorina (t/c) tocca a lei l' interrogatorio, stia attenta, lui è molto pericoloso, ma è un' idiota, si è fatto trovare in un vicolo" tu ainnuisti e ti diedero il taccuino con scritti i suoi dati"


Nome: vegeta

Cognome: briefs

ACCUSA: omicidio colposo del milionario Goku.

Tu rabbrividisti, la descrizione di come lo avesse ucciso era costituita da una parola sola

Causa morte: soffocamento


Ti incamminasti nella sala degli interrogatori, e ti sedesti sulla sedia fredda, la stanza era fatta tutta di metallo.  Dopo poco che eri seduta, nella stanza entrarono aiame , tua collega, e Vegeta. Vegeta si sedette sulla sedia con lo sguardo  rivolto verso di te, tu rabbrividisti.  Lui si sedette sulla sedia opposta alla tua. "signorina (t/c) lo affido a lei" disse la tua collega con sguardo serio. Tu annuisti, e lei lasciò la stanza. "lei è accusato di omicidio" iniziasti con tono neutro, lui ti fissava, non aveva ancora aperto bocca. "perché lo ha fatto?" fu la domanda successiva. Lui non rispose. Ti stavi spazientendo, stringerti le mani in due pugni cercando di calmarti "perché mi andava" il tuo cuore ebbe un sussulto, e prese a martellarti nel petto "in che senso... Le andava?" lui alzò le spalle. "se una persona uccide un tuo amico, non ti verrebbe voglia di vendicarti?" tu sbiancasti "beh, noi stavamo lavorando a questo caso da un po', ci avremmo pensato noi, lei non si sarebbe dovuto intromettere. Un po' le dispiaceva per lui, ma non doveva farsi prendere dal sentimentalismo proprio ora. Tu sospirasti" ho un' idea, se mi liberi, non dirò niente del tuo... Piccolo segreto" "d-di cosa parli?". "del tuo  lavoro precedente" aveva gongolato lui " non puoi saperlo... Io non ti conosco" avevi risposto fissandolo.

"ma io conosco te (t/n) (t/c), e so anche
perché ti hanno ammessa qui, so che prima, eri riuscita ad hackerare il computer dell' FBI, trovando dati, e scaricando soldi da conti di altre persone sul tuo" "non mi importa, che tu lo sappia o meno, non ti libereró, questo è il mio lavoro, e questo non posso farlo, mi dispiace, il mio compito era di scoprire perché tu lo avessi ucciso, ora che lo so, non mi importa più nulla" ti sentivi bene, finalmenteera finita, ma il perché lui lo sapesse, era strano. Lo avresti cercato di scoprire poi.




Il turno estenuante era finalmente finito, ora, saresti potuta tornare a casa, ed avresti potuto dormire. Saliti in macchina, ed in pochi minuti arrivasti a casa. Ti buttati sul letto col pigiama e ti addormentasti




La mattina seguente



Eri di nuovo davanti all' edificio dove lavoravi. Appena entrasti tutti si voltarono verso di te sorridendoti "hai superato la prova, brava" ti sorrise il capo della centrale, tu sgranasti gli occhi e sentisti un senso di felicità farsi strada nel tuo cuore, sorridenti, ed il capo ti porse un distintivo che tu indossasti sopra la divisa. "lui in realtà viene da un' altra centrale, abbiamo finto la morte del milionario che in realtà abbiamo catturato." tu ascoltati ogni singola parola, e ti voltasti verso vegeta "oooookkk ma come facevi a sapere del mio vecchio lavoro?" " b-beh," lui era un po' rosso, e la cosa ti fece intenerire, una piccola morsa di tenerezza ti attanaglió lo stomaco, e sentisti un po' di farfalle svolazzarci dentro. "I-io ti conosco da un po' (t/n)  e devo dire che sei carina" tu diventasti paonazza "a-anche tu non sei brutto" "io sono favoloso" tu ridesti e lui si offese. "cattiva" " già si amanoooo" scleró quella cojona di bulma, la tua migliore amica. Tu ti sbattesti una mano in fronte "no bulma" borbottasti.





 Tu ti sbattesti una mano in fronte "no bulma" borbottasti

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Eravate diventati amici, tu e Vegeta vi volevate bene, se non qualcosa di più. Lo amavi, erano 4 giorni che non riuscivi a togliertelo dalla testa, tutte le volte che era Con te sentivi caldo, Tanto tanto caldo. Quel giorno eravate andati a prendere un caffè, sotto invito di lui. Ti eri agghindata, dei pantaloni eleganti, un maglioncino e delle scarpe col tacco.  Il cuore ti batteva all' impazzata, eri sulla porta del bar, e lui era seduto ad uno dei tavoli, aveva detto che ti voleva parlare, e che era importante. Ti sedesti al tavolo sorridendogli "stai molto bene" si complimentó lui, tu arrossisti un po', e lui ti sorrise.? "ti devo parlare di una cosa importante, era un po' che te lo volevo dire, e-ecco---lui si grattó la testa arrossendo--- t-tu mi piaci, ed anche tanto vedi..." non lo facesti finire che lo baciasti, lui sgranó gli occhi. Ti staccati e lui ti sorrise "non mi hai fatto nemmeno finire, volevo chiederti se tu volessi diventare la mia ragazza, ma credo proprio che io abbia già la conferma"



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