Neito Monoma 1

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Leggera pioggerella cadeva fuori, sporcandoti il vetro della finestra che il giorno dopo avresti dovuto rilavare.  Che urto.  Non facevi altro che pensare ad una cosa, Il ragazzo che qualche giorno fa avevi visto passeggiare in un vicolo vicino casa tua,La cosa ti aveva inquietato.  Ti affacciasti per vedere se fosse lí,non si è mai troppo prudenti, quando Un'ombra passò velocemente davanti alla finestra, ed un infarto ti colse impreparata facendoti tirare giù tutti i santi; Cadesti all'indietro borbottando. sarà un gufo, un corvo o altro. Pensasti poco convinta. Deglutisti ed abbassasti le tapparelle. Detestavi la sensazione di paura che ti attanaglia a lo stomaco tutte le volte che eri a casa da sola ma ti sentivi osservata, ti faceva sentire debole. Scacciasti questi pensieri dalla testa e ti sedesti nuovamente sul divano accendendo la tv e collegandoci VVVID, dovendo continuare l'anime che ormai era diventato il tuo preferito. Quando l'episodio partì, finalmente ti rilassasti, godendoti  (nome/anime) che scorreva alla tv. Dopo un po, sentiti un ticchettio diverso alla finestra, e ti ricordati solo in quel momento di non aver abbassato la serranda;scattasti in piedi, e corresti alla finestra, tirasti giù la serranda e per sicurezza, mettesti pure il blocco alla porta. Ripetesti l'operazione con tutte le finestre, non lasciando e nemmeno una. Sentisti finalmente un po di sollievo, e dato che tutta quell'azione ti aveva messo appetito ti dirigenti in cucina, dove c'era una sorpresa diversa ad aspettarti...


Un ragazzo, un ragazzo alto, dai capelli neri e gli occhi chiari ti fissava con un sorriso sornione e tu ti sentisti gelare... Prendesti la prima cosa alla tua destra e gliela tirasti contro, beh, ottima scelta, un vaso di coccio,che gli arrivo dritto in fronte che manco un siluro, che gli si fracassò in testa. Per un momento temesti di averlo ucciso, l'unico problema era dove nascondere il corpo, ma sfortunatamente era ancora vivo, e sembrava arrabbiato. "Ahi, questo ha fatto male" "oh porca-"

Il ragazzo cercò di accoltellarti, squarciandoti una spalla, Urlasti e ti spostasti, corresti velocemente in camera tua, chiudendo la porta a chiave. Avevi il respiro accelerato, il cuore batteva all'impazzata e gli occhi bruciavano,il taglio era profondo e faceva un male cane, ma dovevi tenere duro, avevi paura di un attacco di panico, cosa che non avresti saputo gestire in quella situazione. Poi un'idea geniale ti fulminò sul colpo, dovevi chiamare la polizia, ed anche velocemente,c'era solo un problema... Il telefono era in salotto, bestemmiasti mentalmente,ma tutte a te dovevano capitare, beh, ovviamente si. Poi però, dei passi pesanti ti riportarono alla realtà "t/n... Dove sei? Sai, non voglio farti male, la morte non è male... No? " ti tappasti la bocca per non urlare,i passi continuarono, accompagnati da una risata maligna... fino a che non si fermarono, e sentisti qualcosa graffiare il legno della porta "so che sei qui... Dai aprimi" il cuore saltò un battito, e le lacrime presero a scendere sulle tue guance,eri lì appoggiata alla porta della stanza, illuminata solo dalla luce della luna, a tenerti la spalla, che ormai bruciava come lava, mentre un pazzo stava cercando di ucciderti, ti sentivi debole, vulnerabile ma soprattutto STUPIDA, eppure tua madre ti aveva sempre avvertito di chiudere le tapparelle la sera, e tu, avevi dimenticato la più facile, quella in cucina, nonostante tu ci passassi le ore lì dentro... Un colpo alla porta ti risvegliò dai tuoi pensieri "TI AVEVO DETTO DI NON TOCCARLA IMBECILLE, E NON SOLO MI HAI DISUBBIDITO, L'HAI ANCHE FERITA" la cosa ti spaventò ancora di più, l'ultima opzione rimastati, era calmarti dalla finestra e correre alla centrale, che non di stava molto da qui. Ti avvicinasti alla finestra, non era molto alto, e nonostante ormai fossi debole a causa del sangue perso e la vista fosse appannata a causa delle lacrime, non perdesti tempo e ti calasti giù. Iniziasti a correre, e sentiti dei passi dietro di te, ed un'orribile sensazione ti colse all'improvviso, accelerasti, ma un giramento di testa ti costrinse a rallentare, la vista si fece sfocata, e tu cadesti, ti aspettasti l'impatto con il terreno, che non arrivò, qualcuno ti sostenne, ma alla fine non sentiti più nulla.




Spazio me

Cosa sarà successo alla protagonista?

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