Eren jaeger pt 1

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I suoni di passi rimbombarono nel sotterraneo, mentre delle voci ti risvegliarono dalla trance in cui eri caduta. Ti avevano messo a sorvegliare un tuo vecchio compagno del corpo di ricerca. Eren Jaeger. Lo avevi ammirato molto, ti piaceva la sua forza, il suo coraggio, e la sua volontà indistruttibile. Anche tu avevi un carattere forte, difatti quando ancora eravate in addestramento bisticciavate spesso. Stavi ripensando ai vecchi tempi, era cambiato molto, era diventato freddo, pensoso e distaccato, non traspariva mai nessuna emozione dal suo volto. I suoi capelli ormai erano lunghissimi, e gli occhi che un tempo trovavi così luminosi, ricchi di vita che brillavano di un verde intenso, adesso erano così spenti da sembrare grigi. Sospirasti rumorosamente, lasciando cadere la testa all'indietro, certo però era diventato un pezzo di fi- no no, cuccia ormoni, non potete pensare una cosa del genere. Da quando eri lì, non ti aveva rivolto nemmeno uno sguardo, che fosse di rabbia, di rancore, di ammirazione, niente di tutto questo. Ti alzasti spolverandoti i pantaloni dell'uniforme e gli rivolgesti uno sguardo "certo che non sei più tu" sussurrasti. Lui finalmente ti guardò, la solita faccia stoica da schiaffi, pensasti tu mentre si avvicinava alle sbarre "dimmi, come dovrei essere allora", il tono della voce non lasciava trapelare nulla. Ti avvicinasti anche tu fissandolo dritto negli occhi"tu, dovresti essere solo te stesso, e invece eccoti lì con quella stupida maschera di indifferenza" la sua espressione non cambiò minimamente "voglio fare solo ciò che deve essere fatto, non mi interessa altro, ne tu, ne le tue stupide congiure" il cuore ti si strinse in una morsa, così facesti la cosa più logica, apristi la gabbia con calma, potendo notare un leggero lampo di stupore passargli sul volto e gli tirasti un calcio nel ✨piripillo✨, richiudesti la gabbia e lo lasciasti lì a soffrire. "spero che questo ti interessi di più" dicesti risalendo le scale. Armin ti fissò inorridito "ti avevo detto di non lasciarlo da solo" ti disse scendendo di corsa le scale, trovando Eren ancora a carponi che borbottava probabilmente qualche maledizione nei tuoi confronti. Armin tornò su lentamente "Credo che per un po' sarà apposto" mormorò pallido, tu ridacchiasti leggermente sedendoti. "Che vi posso dire, non amo gli sbruffoni, ah e domani ho un impegno importante, quindi non potrò fare il mio turno" annunciasti tu. Avevi un appuntamento. Si un appuntamento. Per toglierti Eren dalla testa, non volevi più stare così male per lui. Armin ti rivolse uno sguardo interrogativo "e dove devi andare di così importante?" Ti domandò scendendo di nuovo le scale e facendoti cenno di seguirlo; tu gli andasti dietro "non dirlo agli altri" sussurrasti "ma ho un appuntamento, diciamo che mi serve un po' di normalità" mormorasti con lo sguardo perso nel vuoto tralasciando il fattore "Eren"; avevi perso entrambi i genitori in questa orribile guerra, tutto il mondo ti era crollato sotto i piedi, sentivi di non avere più nessuno, per questo volevi provare a uscire da questo triste guscio. Armin annuì, ormai eravate nei sotterranei, sentivi lo sguardo di Eren perforati la schiena, non sapevi se era per ciò che era successo prima, o se aveva sentito la vostra conversazione, lo stomaco ti si strinse al pensiero. Ti voltasti vedendo il bel manzone appoggiato ancora alle sbarre della cella. "Quindi credi di poter sfuggire a questo mondo solo con un appuntamento?" Mormorò il ragazzo "che c'è geloso? È la prima volta che ti vedo un'espressione vagamente umana" rispondesti inarcando le sopracciglia e stampandoti un sorrisetto strafottente sul volto "vieni più vicino ti faccio vedere io la gelosia". Armin si mise velocemente in mezzo interrompendo il pathos che ormai aveva impregnato l'aria"Okay ragazzi la cosa sta prendendo una svolta decisamente troppo ambigua" tu scoppiasti a ridere "ma no dai mi stavo divertendo". Eren riprese la ormai sua solita espressione tipo statue dell'isola di Pasqua "potrei almeno sapere dove avete intenzione di andare?",Tu appoggiasti una spalla alle sbarre e sorridesti"Carino, ma certo tesoro, andiamo alla solita locanda che frequentavamo quando facevamo parte del corpo di ricerca, sai, prima di tutto questo" lui ti rivolse un'occhiata pungente, mentre  Armin cominciava a sudare freddo. "Hai davvero intenzione di portarlo lì?" Disse afferrandoti un polso, tu sobbalzasti all'improvviso contatto, aveva una pressa salda, e la sua pelle contro la tua risultava calda e ruvida. Quando eravate nel corpo di ricerca eravate soliti frequentare una locanda del distretto di Trost, quando magari Levi vi mandava a fare compere e rimanevate in giro fino a tardi, o quando eravate così presi a bisticciare che perdevate gli altri e quindi mangiavate lì, si insomma, c'era tensione sessuale fin dall'inizio. Tu cercasti di ritrarre il polso "che c'è la cosa ti infastidisce per caso?" Sussurrasti tu senza toglierti il ghigno dal volto, lui ti tirò ancora più contro le sbarre, un lampo di irritazione gli attraversò gli occhi che ormai erano inchiodati ai tuoi; per un attimo ti sembrò di vederli fermarsi sulle tue labbra per poi tornare velocemente ai tuoi occhi. Eravate molto vicini. "Non mi infastidisce per niente" ti rispose lui lasciandoti, il suo viso non tradiva più nessuna emozione ancora una volta, però per un attimo, ti sembrava di aver rivisto un lampo del vecchio Eren. "Okay allora, buonanotte". Ricominciasti a salire le scale con Armin dietro di te ancora scioccato.

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⏰ Last updated: Apr 10, 2023 ⏰

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