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Porto di Vysaras

Regno di Asedara



Finalmente, eccola lì. Riusciva a scorgerla in lontananza, quasi fosse un miraggio all'estremità del suo campo visivo.

Amava la vita di mare, altrimenti non avrebbe scelto quella strada, non sarebbe diventato il Capitano della Calliope, ma dopo così tanti mesi passati in navigazione aveva bisogno di sentire la terra ferma sotto i suoi piedi, l'odore dell'erba bagnata e del pane caldo appena sfornato. Anche se quella che ora stava osservando non era casa sua, avrebbe ugualmente soddisfatto i suoi desideri.

E comunque, a Dathrika non c'era più nessuno da cui bramasse particolarmente far ritorno.

Hadran strinse tra le mani il corrimano della balaustra in legno. Si era già recato a Vysaras prima, ma questa volta l'aveva fatto senza il permesso del suo Re.

Hadran doveva sapere. Doveva sapere cos'era quella bara. Cosa vi era scritto su, ma soprattutto, cosa significava la predizione che Velsir gli aveva annunciato in quella strana quanto disturbante visione. Da quel giorno, non aveva pensato ad altro. Le parole della Dea avevano iniziato a tormentare i suoi sogni, angosciando anche i suoi momenti di veglia.

Non aveva aiutato il fatto che, quel giorno, fosse stato rinvenuto privo di sensi sul pavimento accanto alla bara dal suo Primo Ufficiale. Edvin non era di certo famoso per riuscire a tenere chiusa la bocca, e la voce che l'oggetto fosse maledetto si era sparsa tra l'equipaggio.

Doveva trovare una risposta alle sue domande, poiché a quanto pare tutti gli altri erano già convinti di averne trovato una più che veritiera.

Quanto più tentava di decifrare quell'enigma, meno sembrava venirne a capo.

Non riusciva a capire chi dovesse trovare. Chi era così importante da destare persino una Divinità?

Sperava solo che ad Asedara avrebbe ottenuto le risposte che bramava così tanto.

La nave si muoveva sinuosa tra le onde, mentre lenta si avvicinava alla capitale Elfica. In lontananza, si poteva intravedere l'enorme palazzo reale, e più distante, l'imponente Monte Haur.

Quando furono a non più di una quarantina di metri, qualcosa catturò l'attenzione di Hadran: un'enorme bandiera raffigurante un lupo nero su sfondo verde ondeggiava sinuosa al vento.

Gli si bloccò il respiro in gola.

«Quello è...» iniziò Edvin accanto a lui.

«Lo stemma di Varesian» concluse il Capitano.

Forse, si era perso qualcosa di più di un semplice banchetto in sua assenza.

«Di' all'equipaggio di tacere sulla bara» ordinò Hadran e vide con la coda dell'occhio il suo Primo Ufficiale chinare il capo e allontanarsi.

Qualunque cosa stesse succedendo ad Asedara, sentiva che era meglio tenere la loro insolita scoperta segreta.

La nave si avvicinò al pontile, attraccando. Non appena Hadran e i suoi uomini approdarono su terra ferma, vennero accolti da quello che aveva tutte le sembianze d'essere un plotone d'esecuzione.

Un soldato dell'Armata di Mezzanotte si fece avanti. Aveva il viso puntellato da una leggera barba scura e una cicatrice fresca vicino al suo orecchio sinistro. Si fermò a qualche passo da Hadran e dai suoi uomini.

Kingdoms Of AshimaWhere stories live. Discover now