21

26 3 19
                                    


Foresta Settentrionale, passo di Farkàm

Regno di Asedara



Erano piccole, sferiche e di un intenso blu notte. Non sembravano particolarmente invitanti, ma Nyë era sicura fossero meglio di molte altre cose che aveva mangiato nelle ultime settimane.

«Come si chiamano?» chiese a Kevdar che camminava al suo fianco.

«Questi sono morvin blu» rispose, mentre se ne cacciava un paio in bocca. «ne esistono due tipi: rosse e blu. Le rosse sono velenose, le blu invece no. Sono un po' aspre, ma non sono così male.»

Nyë se ne rigirò un paio tra le mani. Erano stati fortunati a trovarle, dopotutto, e di fortuna ne avevano davvero bisogno. Erano passati una decina di giorni da quando Kevdar era svenuto, ora sembrava stare molto meglio. La febbre era scomparsa e la ferita all'addome si stava rimarginando bene, ma erano entrambi molto deboli. Si erano nutriti di bacche e qualche mela trovata lungo il cammino, appena sufficiente per tenerli in vita, ma non per far recuperare loro le forze. Eppure non si erano arresi, non l'avrebbero mai fatto. Non appena Kevdar fu in grado di camminare senza il suo aiuto, ritornarono al loro viaggio verso il passo di Farkàm. Nyë quasi non poteva crederci che erano quasi arrivati a destinazione. Le ultime settimane erano state un vero inferno, e qualcosa le diceva che una volta superato il confine ed entrati nel regno di Varesian le cose non avrebbero fatto altro che peggiorare.

D'improvviso, un odore si impadronì delle sue narici. Nyë si bloccò sul posto e la sua guardia del corpo fece lo stesso, scrutandola accigliato.

«Lo senti?» domandò, tirando su col naso e Kevdar la imitò repentino.

«Sembra...» iniziò lui.

«Stufato di carne» terminò Nyë, e in quel momento il suo stomaco brontolò così forte che parve il ruglio di un orso.

Si portò imbarazza una mano all'addome.

«Andiamo» disse Kevdar, accennando un breve sorriso.

Continuarono a camminare nella vegetazione, finché pochi minuti dopo essa non si aprì rivelando un'immensa vallata. Alla loro sinistra si ergevano i Monti di Mezzo, mentre alla destra il paesaggio era più collinare. Un sentiero sterrato sembrava tagliare la vallata a metà. Eccolo lì, quindi, il passo di Farkàm. Kevdar le aveva spiegato che prima veniva usato dai commercianti che trasportavano la merce da Asedara e Thikaris verso Cronon e Vaahnell. Ci fu un'avida discussione su questo tratto qualche anno orsono; il passo di Farkàm attraversava Varesian, e il regno era solito chiedere una grossa somma di denaro per permettere agli altri regni di attraversare i suoi confini, denaro che la maggior parte dei commercianti non potevano permettersi, e questo aveva finito per danneggiare economicamente il resto dei quattro regni coinvolti.

Non senza un ingente pressione da parte soprattutto di Asedara e Thikaris, Varesian aveva infine ceduto e abbassato la tangente richiesta per l'utilizzo del passo. Con la conquista di Asedara, Kevdar ipotizzò che per un po' nessuno avrebbe più usato quel tratto di strada, troppa era la paura dei commercianti, e da quello che si palesava ora dinanzi ai loro occhi sembrava avesse ragione. Se non fosse per una piccola casa in legno ai margini del sentiero, da cui probabilmente proveniva quell'odore invitante, il passo di Farkàm era deserto.

«Non pensavo che avrei trovato una casa qui, in mezzo al nulla» affermò Nyë.

«Credo sia una locanda» asserì Kevdar, «prima, quando questa tratta era trafficata, serviva a dare ristoro ai commercianti che la attraversavano.»

Kingdoms Of AshimaWhere stories live. Discover now