10 - Una passeggiata

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Ducan si alzò dal divano e, sotto lo sguardo accattivante di Anita, accese le luci dell'appartamento. Divertito dall'espressione contrariata di Anita, per avere illuminato l'ambiente, si appoggiò al muro, accanto all'interruttore.

«Avresti voluto rimanere al buio?»

«Avrei preferito che, una volta agito, rimanessi in silenzio. Quello che voglio io è poco importante, a casa tua, attualmente».

«Capisco. Lo terrò a mente per la prossima volta», sogghignò il giovane, mentre andava dritto all'angolo bar.

Anita accavallò le gambe e si appoggiò allo schienale del divano, osservando, con attenzione, i movimenti sicuri di Ducan, mentre si versava, da dietro il bancone, del rum nel bicchiere.

«Eppure so che le luci forti ti danno fastidio. Perché non rispondere alla mia domanda, quindi?»

«Perché pormi la tua domanda, se conosci già la risposta?» Gli fece eco, Anita.

«Affondato».

«Esatto, Ducan. Affondato».

«E ti chiedo, anche, perché accenderle, le luci, se sai che non le amo?» Anita afferrò il bicchiere che Ducan aveva appoggiato a terra e si alzò.

«Per provocarmi, non è così?» Lei si sedette al bancone, davanti a lui, sullo sgabello nero.

«È corretto». Ducan sorrise e si portò alle labbra il bicchiere di rum.

«Come prevedibile», sussurrò Anita, poggiando il busto sul bancone.

«Cosa dovrei fare, Anita? Non ti va bene nulla».

«Stare zitto e bere ciò che hai nel bicchiere», con un cenno del capo, indicò la sua mano e lui sorrise divertito.

La osservò portarsi i lunghi capelli, che le erano scivolati sulla camicia beige, dietro la schiena, con un movimento lesto.

«Posso?» Chiese a Ducan che alzò le sopracciglia e le passò il bicchiere.

«Certo».

«Ti ho visto ieri sera», sussurrò Anita.

«Mi hai visto?» Ducan si sostenne, poggiando le mani sul bancone.

«Sì».

«No!» Sbarrò gli occhi e pronunciò, subito dopo, quella negazione a voce alta.

«Non ho visto te, ho visto le luci accese», spiegò prontamente, mentre con l'indice fece un cerchio in aria.

Ducan fece per parlare, ma il campanello suonò e incuriosito osservò Anita.

«Guardo chi è. Arrivo», lei annuì, mentre l'uomo si allontanava dal bancone con lo sguardo immerso.

Aprì il portone dell'Earthly Paradise e anche quello di casa sua.

«Riprendiamo il discorso dopo, non pensare di sfuggirmi», Ducan la guardò, fermo nei suoi occhi, mentre, ancora al portone, osservava, di tanto in tanto, l'ascensore salire.

«Non voglio», sussurrò lei.

«Non vuoi riprendere il discorso?»

«No, Ducan. Sfuggirti». La corvina si alzò, pronta ad accogliere i suoi amici, portando con sé il bicchiere di rum.

«Solo per questa volta». Dichiarò, mentre un sorriso sghembo illuminò il volto dell'uomo.

«Cosa?» Fu la voce acuta di America, quella che s'intromise tra di loro. Anita e Ducan si girarono in contemporanea per osservare la rossa, che li guardava divertita, insieme a Thomas dietro di lei.

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