Capitolo 25 - un sacco di Arryn

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Dal nulla si ritrovarono appena fuori dalle mura di Nido dell'Aquila ora che l'incantesimo era stato tolto.

Tutti scesero da Pallina, soprattutto Pewter con un salto epico, atterrando su entrambi i piedi col mantello nero e lacero (di proposito per dare un effetto più ghost) che volava dietro di sé come un'aura oscura. Rickard, che chiameremo Rick perchè è più buffo, atterrò a sua volta, al fianco del ragazzo Royce, sorridendo in modo gentile e bravissimo. "Come hai fatto ad accorgerti dell'illusione?"

Pewter lo fissò in cagnesco attraverso i suoi occhiali da sole neri a specchio, e abbassò la testa per guardarlo sotto gli occhiali, rivelando le iridi bianche albine dall'iride rossa. "Poteri oculari oscuri di Asshai." spiegò annoiato, e Rick fece un ooooh perfetto e carinissimo.

Poi si voltò verso la torre di guardia, gridando di aprire il portone e lasciarli entrare, e infatti il portone si aprì, e il gruppo di Royce entrò.

Ad attenderli c'era un altro ragazzo, questo più vecchio ma di poco, dai capelli soffici boccolosi e castani dai vaghi riflessi rossi e gli occhi colore dell'oro. Bello anche più dell'altro, più basso ma dall'aspetto più forte, anche se non molto virile, ma chissene. Anche lui indossava un'armatura uguale a quella dell'altro, e anche lui era sorridente e gentilissimo.

"Artos, questi sono i Royce, sono qui per parlare con la mamma." fece Rick, evidentemente il fratello minore di Artos.

"Wow, questo posto è pieno di Arrynini." commentò sarcastica Elettra, a voce alta perchè non le fregava nulla di farsi sentire.

Comunque, scortati da Rickard e Artos, i Royce si fecero strada nel castello di marmo superbianchissimo, e all'interno era tappezzato talmente riccamente da sembrare quasi che l'Apocalisse non fosse mai avvenuta.

Prima di entrare, chiesero a Esme di togliersi gli zoccoli da capra perchè avrebbero rovinato i pavimenti, e lei li fece tornare piedi umani, coperti da scarponi perchè qui non siamo mica a Skagos che si fanno vedere i piedi a destra e a manca.

"Oh, ospiti?" fece un'altra voce, questa volta di una ragazza. Anche lei bellissima, dai capelli castani lunghi e lisci e gli occhi blu-grigio come il cielo perennemente nevoso sopra Westeros, il viso pallido e un carinissimo rossetto rosa confetto sulle labbra. Aveva il naso lentigginoso in modo caruccio ed era alta, non alta quanto i Royce però (era più alta di Beric comunque) e indossava un elegante vestito impellicciato grigio e blu più scuro. "Non abbiamo ospiti da decenni! Che bello! Voi siete..? Oh, non mi sono presentata, mi chiamo Minisa Arryn Stark! Volete una tortina di limone? Il nostro cuoco fa le migliori tortine di Westeros!"

"Sì!" gridarono Esme e Elettra, correndo verso di lei tutte felici. Pewter, edgelord com'era, rimase indietro, ma quando anche suo zio Ken si avvicinò chiedendo delle tortine, si accorse di essere l'unico sfigato rimasto indietro assieme a quel beta di suo padre Beric.

"Tortine??" fece un'altra voce femminile, e tutta di fretta arrivò una ragazzetta più giovane e snella, che si stava sollevando le lunghe gonne bianche e grigie per correre più veloce. Aveva i capelli corti e argentati, dai riflessi dorati, e gli occhi di un blu intenso.

"Alysanne, le maniere!" la sgridò un ragazzo che stava correndo dietro di lei, altissimo larghissimo e dai lunghi capelli scuri, e una pesantissima ascia appesa alla vita.

"Ma porco R'hllor, quanti sono?" sussurrò Pewter alla sorella, che si era buttata sulle tortine di limone, ma era comunque rimasta vigile e all'erta notando il numero di eredi della Lady che si stava adunando attorno a loro.

C'era un'altra ragazza dai capelli lunghissimi del colore dell'oro puro e di una bellezza indescrivibile, i lineamenti delicati e un sorriso gentile sul viso. Un altro ragazzo, alto ma più sottile del precedente, dai capelli neri come il giorno più buio, più serioso degli altri ragazzi- o forse solo più intimorito?

Fortunatamente i due giovani cavalieri di prima, Rick e Artos, calmarono gli strepitanti ragazzini tutto attorno.

"Calma, calma!" Disse quello castano che non mi ricordo più quale dei due è.

"Lo so come vi sentite, fratelli e sorelle mie. Nostra madre per proteggerci, la sua unica famiglia che le è rimasta, ha castato un potente incantesimo sul castello ma ci ha fatto vivere una vita solitaria, seppur confortevole." spiegò molto convenientemente quello biondo, Rick. "E capisco che siate felici che ci siano degli ospiti. Ma devono proprio vedere la mamma. Lasciateli passare."

E così la banda di ragazzi si separò e lasciò passare i Royce, che seguirono i due giovani cavalieri fino al portone che portava alla sala del trono, dove un tempo si trovavano le porte della luna ma ora erano state tappate dalla nuova lady.

Winter Post-ApocalypseWhere stories live. Discover now