Capitolo 51: nel garage di Capo Tempesta 🚗

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Nel frattempo, mooooolto più a Sud, Ormund stava vagando tristemente per i corridoi del lugubre castello di Capo Tempesta, ripensando ai suoi sogni di drago. Non stava camminando verso una destinazione precisa, ma solo vagando in modo triste e babygirl, riflettendo su quanto triste fosse stata la sua esistenza.

Cioè, era di famiglia ricca e un po' classista, ma in effetti Capo Tempesta faceva davvero cagare, era talmente umida che a vent'anni aveva già l'artrosi, e non faceva altro che mangiare del porca "cantante delle Terre dei Fiumi" di pesce e non ne poteva davvero più.

I suoi sogni si drago puntavano a Nord, non sapeva di preciso, ma sapeva che il Nord era la destinazione.

Vagheggiando in maniera patetica, testa china e frangione alla Alex Kapranos (un vecchio professore di Winter Hogwarts, scuola che avevano frequentato sia sua madre Shireen che il suo defunto padre Aegon) che copriva gli occhi lilla, non si accorse di essersi imbattuto in sua sorella maggiore, Cassana, abile utilizzatrice dell'incantesimo tipo spettro chiamato "tuffo spettrale" in cui si nascondeva nell'ombra per poi comparire e fare scherzo i epici ai malcapitati che le passavano davanti. Ma suo fratello non si accorse di nulla.

"Eh ma che palle Ormund" lo sgridò la sorella, più vecchia di lui di un paio di anni e dai capelli corvini e argentati. "Su con la vita!"

"E perché dovrei essere su di morale? Hai visto che faccia ha fatto la mamma quando ha scoperto dei miei sogni?" piagnucolò Ormund continuando la sua passeggiata emo, questa volta con la sorella appresso.

"No, ha la faccia coperta dal velo, ricordi?" fece Cassana detta ogni tanto Cassano per le battute un po' divertenti ma non troppo che diceva.

Ormund non rispose. Sospirò e tenne la testa bassa. A Cassana dispiaceva che suo fratello si sentisse così, e dato che ultimamente era spesso così depresso, non sapeva davvero più cosa inventarsi per farlo stare meglio.

"Vuoi rivedere quella vecchia magicassetta che ho ritrovato in biblioteca, Zelig?"

Ormund negò.

"Allora... andiamo a vedere Argella e Maverick che si allenano sotto la pioggia? Stanno sviluppando le loro tecniche di lotta bagnata acquatica e..."

Ormund non rispose nemmeno. Eh che palle però.

Cassana ci pensò su ancora un po'.

"Sai, mentre ritiravo le canne da pesca in scantinato ho trovato degli scatoloni... dentro sembra esserci roba vecchia interessante, andiamo a vedere di che si tratta?"

A quelle parole Ormund reagì, e annuì, finalmente interessato.

Scesero tutte le scale possibili dell'enorme castello fortezza, che li portò metri sotto il castello, dove l'acqua e i pesci avevano invaso il garage del castello.

Con un movimento delle dita Ormund accese tutte le candele nella sala, pure quelle che si trovavano in punti allagati: infatti il fuoco blu/viola/verde olografico di Ory era speciale e mai visto prima, dato che resisteva x2 all'acqua. Molto comodo in un posto umido schifoso come Capo Tempesta.

Ora che lo scantinato era illuminato, i due giovini poterono osservare meglio cosa conteneva.

Era il garage del castello, lasciato intatto così com'era diciotto anni prima, quando iniziò l'apocalisse. Al centro del garage, nel punto più basso, un vecchio catorcio di latta colorata verde marcio spiccava nelle sue forme squadrate appena sopra il pelo dell'acqua.

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