Capitolo dodici

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Un forte dolore allo stinco risvegliò James, che però era ancora restio ad aprire gli occhi. Aveva paura di quello che poteva trovarsi davanti.

"Apri gli occhi, deficiente, lo so che sei sveglio." Quando sentì la voce di Eleanoire che lo insultava, però, decise di aprirli.

Lo scenario non era così brutto come pensava. Okay, è vero, aveva le mani legate in avanti, i soppressori, ed era chiuso in quelle che, nel castello, chiamavano le segrete ma, almeno, si trovava con Logan e con Eleanoire... che ce l'aveva con lui -niente di nuovo, comunque, quantomeno.

"Aho." protestò James, piegandosi in avanti per massaggiarsi la gamba. "Mi hai perforato uno stinco con questi tacchi che ti metti."

"Lo ha fatto anche a me," lo tranquillizzò Logan, scoccandole un'occhiataccia. "E non per svegliarmi."

"Te lo lo meritavi." sbuffò Eleanoire. "Guarda in che situazione ci troviamo, per colpa tua!"

"La colpa è tua se ti trovi in questa situazione." Ricordò Logan, sbuffando. "Sei tu che hai deciso di seguirmi."

"Per tutti gli dei, Logan! Tu sarai la causa della mia fine! Come diavolo ti è venuto di andare da solo nel bosco per cercare i due idioti? Pazzo! Anche il più idiota non l'avrebbe fatto!"

"Va bene, piccioncini." James decide di interrompere il litigio tra i due, "La situazione è già abbastanza stressante senza che voi facciate le vostre solite litigate da innamorati."

"Noi non siamo innamorati!" Urlarono all'unisono, facendo sogghignare James.

"No, certo che no." Borbottò, sturandosi le orecchie con un dito a causa dell'urlo dei due. "Ora, però, possiamo pensare ad un piano per uscire da qui?"

"Sei una strega, fa' qualcosa!" Propose Eleanoire e, oh, facile per lei. Non era lei ad avere dei soppressori e metà delle sue forze.

"Mi piacerebbe tantissimo, tesoro," le sorrise in modo falso. "Ma si da il caso che il vostro amichetto abbia pensato che io sia il cattivo di tutta questa situazione e che mi abbia messo dei soppressori della magia!" Spiegò, aumentando il tono della voce ad ogni parola.

"Aspetta-," Logan si accigliò, "Irwin ti ha rinchiuso qui dentro?"

"No. Lui mi aveva detto di andare via." Sbuffò James. "Ma qualcuno mi ha colpito alle spalle. Scommetto tutto quello che volete che è stato..."

"Io." Parlò la voce di Nestor alle loro spalle.

"Codardo!" Ringhiò James, mettendosi in piedi per avvicinarsi alle sbarre della cella. "Ringrazia che io sono qui dentro e tu sei là fuori, o saresti un uomo morto!"

Nestor rise. "Ora come ora non riusciresti ad evocare nemmeno una sigaretta."

Eleanoire ringhiò, affiancando James insieme a Logan. "Cosa vuoi, brutto vecchio decrepito?"

"Piano con le parole, ragazzina." Minacciò lui. "O giuro che vi uccido seduta stante."

Logan posò una mano sulla spalla della ragazza, che si tranquillizzò visibilmente.

"In ogni caso, sono venuto a riproporre il mio accordo." Spiegò il vecchio, lisciandosi i baffi. "Giuratemi fedeltà ed io vi lascio liberi." Con la mano destra sventolò le chiavi che teneva al collo. "Non fatelo ed io vi uccido."

Logan assottigliò gli occhi. "Non puoi. Irwin ci sta cercando. E se ci dovesse trovare morti..."

"Penserà che sia stata Amaris." Nestor si strinse nelle spalle. "Irwin non lo ammette a se stesso, ma in cuor suo sa che siete già morti." Spiegò, tenendosi però sempre a debita distanza dalle sbarre della cella. "Avanti, ragazzini, dovete solo giurare fedeltà assoluta a me e ad Amaris. Il vostro amico druido lo ha già fatto."

I tre spalancarono gli occhi. "Cosa hai fatto a Joan?!" James strinse i pugni, avvicinandosi alle sbarre e facendo allontanare la strega bianca.

"Oh, niente. Era solo rinchiuso anche lui, prima che mi giurasse fedeltà con il giuramento solenne. Sai, quello che se infrangi muori." Specificò, giusto per rincarare la dose.

"Joan ha giurato?" Domandò James, accigliandosi, perchè quella storia non riusciva proprio a bersela.

"Oh sì. Ed è libero. Siate anche voi intelligenti, ragazzini."

Eleanoire sorrise, passandosi una mano in mezzo ai lunghi capelli castani. "Vieni più vicino." Sussurrò sensualmente, facendo ghignare Nestor, che si avvicinò. Era talmente stupido da non capire nemmeno gli inganni, quando ne vedeva uno. "Ancora più vicino, sù, non essere timido..." Quando la strega fu abbastanza vicina, Eleanoire non esitò ad allungare il braccio magro fuori dalle sbarre e a mollargli un pugno dritto sul volto.

"Puttana!" Urlò quello, stringendosi il naso e massaggiandoselo. "Vai all'inferno!"

Eleanoire sorrise e si esibì in un inchino. "Dopo di lei, mio signore."

L'uomo, con un grugnito, se ne andò, lasciando Logan e James sconvolti.

"Tu sei pazza." Decise Logan, scuotendo la testa. "Sei assolutamente pazza."

James era assolutamente d'accordo. Se prima avevano una possibilità di salvarsi, adesso Eleanoire le aveva bruciate tutte, solo per dare un pugno sul naso a quello scarto della società. "Credo che tu ci abbia appena condannati a morte." James arricciò le labbra, e lei si strinse nelle spalle.

"O forse ci ho salvati?" Disse, sollevando delle chiavi con un sorriso da monella.

"Oh mio Dio, El, come diavolo hai fatto?" Logan spalancò gli occhi e James si coprì la bocca con le mani, scioccato.

"L'idiota le aveva penzolanti al suo collo, e quando gli ho dato il pugno gliele ho strappate dalla collana." Si strinse nelle spalle, passandosi una mano tra i capelli.

Logan sbattè più volte le palpebre. "Potrei letteralmente baciarti, in questo momento." Sussurrò, come in uno stato di trance.

Eleanoire arrossì e distolse lo sguardo. "Non essere sciocco, Logan."

James roteò gli occhi. "D'accordo, ora possiamo uscire di qui? Che devo andare a complimentarmi con Joan il prima possibile."

Logan strinse i pugni. "Perché dovresti mai complimentarti con lui? Ci ha traditi!"

"No, non lo ha fatto." Spiegò James, ridacchiando, e stupendosi di quanto fosse ignorante il vampiro.

Logan si accigliò. "Che intendi dire? Ha fatto il giuramento! Se non lo rispetta, muore!"

"Dio, Logan, ma come diavolo facevi ad essere promosso ogni anno in conoscenza delle creature magiche?" Sbuffò James.

"Copiava da me." Spiegò Eleanoire.

"Copiavo da lei." Confermò Logan, facendo scuotere la testa a James.

"Beh, allora, El, dovresti sapere che i druidi non possono essere incatenati a nessun tipo di stregoneria, se non da magia fatta da altri druidi."

Eleanoire spalancò gli occhi, sbattendosi un palmo sulla fronte. "È vero! I druidi sono immuni agli incantesimi!"

Logan spalancò la bocca. "Quindi... Joan ha ingannato Nestor?"

James annuì, più fiero che mai del piccolo biondino. "A forza di passare tanti anni con il sottoscritto sta imparando."

Eleanoire lo spintonò, ridendo, per inserire le chiavi nella serratura. "Va bene, come dici tu, ma adesso levati che devo farci uscire di qui."

Quando, con un scatto, le porte della cella si aprirono, i ragazzi si dovettero trattenere dall'esultare. "Penso che dovrai dare ancora qualche pugno, El." Riflettè James, guardando le guardie che sorvegliavano l'uscita delle segrete.

"Stavolta apprezzerei un aiuto." Disse lei, ghignando.

"Ovviamente, ma prima forse ti converrebbe liberarmi da questi ehm... cosi." Suggerì, avvicinandole i polsi.

Eleanoire non ci pensò due volte a farsi spuntare gli artigli e spezzare i soppressori. "Ora andiamo a picchiare qualche guardia!"

Il Medaglione Di AlvagarWo Geschichten leben. Entdecke jetzt