•{💮Rᴇɢɴᴏ ᴅɪ Nᴀᴘᴏʟɪ💮}•

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Come se R. Di Napoli non avesse già abbastanza traumi. Oggi vi aggiungo una perla delle mie☺️.

Chiedo scusa in anticipo.

Qui per ora, i creaturi sono solo Napoli, Sicilie e Sardegna, quindi sono relativamente giovani.

Se siete davvero....disturbabili e sensibili a questi argomenti, non leggete.

Chiedo scusa di nuovo.🧍‍♂️

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~❦︎𝑷𝒐𝒗 𝑹𝒆𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝑵𝒂𝒑𝒐𝒍𝒊❦︎~

Camminavo per i lunghi corridoi del palazzo, Sicilie era con Sardegna, io stavo andando a cercare mio padre per riferirgli un po' di cose come facevo di solito.
Mia madre era nel salone come al solito, parlava con delle sue ancelle e con degli uomini.
La cosa mi incuriosì.
«Madre?»
«oh per dio... Che vuoi?»
«che succede?»
«Trovo un marito adeguato a tua sorella. Così vi separate un po'.»
«Ma... madre siamo ancora piccoli.»
«E allora?»
«poi Sicilie ha detto che non vuole sposarsi..»
«Finiscila!» si alzò venendomi incontro «Taci e do' via te al posto suo.»
Deglutii quasi rumorosamente.
«Adesso va'. E non dire una parola a tuo padre»
«..Si madre»

«sei sicuro Napoli?»
«mhm..»
«Parlerò con vostra madre allora. Vedremo se la faccio rinsanire.» mio padre lasciò la stanza abbastanza arrabbiato.
«Perchè glielo hai detto imbecille?»
«Mh?»
Arrivò Sicilie con in braccio Sardegna che dormiva.
«...perchè glielo hai detto, non hai sentito come ti ha minacciato quella strega?»
«Si..»
«E allora?!»
«Non voglio che portino via te...»
«Ma così portano via te»
«non fa nulla.. almeno tu rimarrai qui protetta da papà...»
«Stai scherzando spero. Se ti prendono io non rimango qui sapendo che tu stai essendo malmenato chissà dove.»
«Sicilie andrà tutto bene» cercai di farle un sorriso per calmarla, che però non funzionò.
Ovviamente.

Quella sera rimasi abbracciato a lei, non voleva lasciarmi per la paura che mamma venisse a prendermi durante la notte. Sentivo i miei genitori litigare nella loro stanza, vetri o oggetti vari rompersi, rumori di schiaffi, i piedi che sbattevano sul pavimento e poi.....
Silenzio tombale.
Nulla più.

Il mattino seguente avrei preferito non alzarmi, andai da mio padre, cercò di fermarla ma nulla.
Mi portò da un'uomo.
«Non preoccuparti Roma. Lo riavrai tra qualche giorno nulla di che.»
Spingendo dentro, a calci, mio padre.
Sicilie le urlava di farmi restare, l'uomo mi caricò di peso su una sua spalla andando non so dove, non mi mossi. Stava accadendo tutto troppo velocemente affinché io potessi organizzare le idee.
Mi sedette da una parte.
«non muoverti» disse.
Non mi mossi.
Mi guardai semplicemente in torno, aveva un sacco di armi, poteva fare o il boia o il gladiatore probabilmente.
«Ma come sei buono e obbediente» mi strizzò una guancia facendola diventare rossa, me la toccai per il dolore.

«Visto che tua madre le informazioni se le è con tenore risparmiate. Dimmi un po' come ti chiami piccoletto?»
Non risposi, non che avessi capito benissimo, parlava molto velocemente.
Mi percorse la coscia fino alla fine del chitone per sollevarlo leggermente. «Dai su parla~»
«R. Di Napoli» dissi tutto velocemente un po'per paura.
«bravo~ ora stai fermo ok?~»
Mi prese per il polso facendomi stendere sul legno dove mi trovavo.
Alzandomi il chitone, togliendosi il suo, scalciai un po' per fermarlo, mi strinse le mani sulle cosce, le avevo abbastanza piccole e per questo riuscì a fermarmi.
«Avere un po' di risentimento è normale all'inizio, vedrai ti piacerà~»

«Bravo così~» rimasi fermo, immobile mentre spingeva, faceva male, malissimo, sentii del sangue uscire ad un certo punto, per poco non urlai.
Ansimavo questo si, lacrimavo anche.

Il giorno dopo a casa sua c'erano altri uomini, erano amici diceva, mi fece stare sulle sue gambe per tutta la durata della cena, cucinava bene almeno..
Alla fine, tutto come il giorno prima, si unirono solamente quei suoi amici, erano in quattro, io solo uno, non mi mossi.
Questa volta mi stese sul pavimento, lui fece come il giorno prima, il resto dovevo fare un movimento di mani e bocca.
"se fai il bravo e non ci pensi finirà tutto velocemente"
Sentivo la mascella fare male, i muscoli che cedevano, volevo dirgli di smetterla ma non ci sarei riuscito nemmeno con un briciolo di coraggio.

Appena finirono fui costretto ad ingoiare il tutto, ero pieno di quella roba, mi veniva da vomitare...
L'uomo mi lavò, avrei preferito farlo da solo che essere toccato ancora in parti intime.

La mattina arrivò presto, fortunatamente quando accadde quella mattina fu l'ultima volta, mi girò, questa volta fece davvero male quando entrò, urlai.
Cosa che sembrò piacergli molto anzi tantissimo, perchè mi prese per il collo continuando a sbattermi dentro la sua erezione e io piangevo, piangevo e urlavo come un cane che veniva bastonato.

E allora iniziai più o meno a pensare.
Era a quello ciò che serviva il mio corpo? Era a quello ciò che servivo io? Ero davvero qualcosa da usare così? A piacimento, come antistress per un po' tutti..
E realizzai che probabilmente la risposta a tutte quelle domande era si
Mi rassegnai quindi.
Lasciai il sangue e le lacrime scendere mentre la mano al collo si stringeva sempre di più, facendomi mancare il respiro.

Finalmente a casa..
Mio padre mi corse in contro per abbracciarmi forte, chiedeva scusa per non averla fermata.
«Papà sto bene davvero..»
Sicilie seguì, subito dopo, mi guardò e gli venne una rabbia in corpo che non riesco a descrivere.
«Vieni ti porto in camera così riposi.»
«Non ce n'è bisogno... Sici' non ti preoccupare va tutto bene..»
Papà mia prese in braccio per vedere i lividi che avevo, mi tenne stretto.
Adesso provavo forti dubbi..
dubitavo lo facesse per amore paterno ma per senso di colpa.. sapevo che mi voleva bene e che mi facevo paranoie inutili ma in quel momento pensare che qualcuno mi volesse bene non mi entrava in testa.
Mi portò in camera e mi sdraiò sul letto, mi mise qualcosa sui lividi e le ferite e mi rimboccò le coperte, non faceva più così freddo adesso, prima si gelava eppure il sole era cocente, Sicilie mi si sedette vicino per accarezzarmi e coccolarmi.
Anche Sardegna c'era, mi guardò confuso, poi triste, poi con innocenza e venne vicino a me, sdraiandosi vicino a me.
«Sto bene lo giuro..»
«Scusami piccolo mio...scusami tanto»
mi addormentai, non ce la facevo più...
Volevo riposare non volevo sentire nessuno e nemmeno vedere, volevo riposare.

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E'.... la cosa più brutta che io abbia mai scritto..
......porca madonna io piango qua🧍‍♂️




-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

❦︎𝙾𝚗𝚎𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚌𝚘𝚞𝚗𝚝𝚛𝚢𝚑𝚞𝚖𝚊𝚗𝚜❦︎Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt