•{🎀Rᴇᴘᴜʙʟɪᴄᴀ ᴅɪ Vᴇɴᴇᴢɪᴀ ᴇᴅ Iᴍᴘᴇʀᴏ Oᴛᴛᴏᴍᴀɴᴏ🎀}•

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⚠️Attenzione potrebbero essere presenti:
-contenuti espliciti.
-Pedofilia
-Necrofilia














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Si erano appena stanziati nella casetta del vecchio villaggio, lei e i suoi fratelli.
A questo punto, per ora, quello che potevano fare i più piccoli era giocare per non lasciare che l'ansia e la tensione li prendessero ancora di più.
Era quello che stavano facendo Venezia e i fratelli, L. Veneto e Sardegna giocavano a carte e Veneto non ci capiva nulla sbagliando continuamente.
Savoia e Venezia, non giocavano davvero, ma parlavano, di ragazzi che avevano visto, di vestiti e gioielli, mentre Savoia limava le unghie alla sorella.
Intanto sotto un'alberello all'interno del giardino, Salò e Regno, i fratelli minori, giocavano con dei piccoli giocattolini di legno.
Sicilie uscì dall'abitazione raccogliendo i fratelli uno ad uno per farli rientrare, presto sarebbe stata ora di cena.
«Aspetta riordino queste cose e arrivo Sicilie»
«Va bene. Non ci mettere troppo»
«Non preoccuparti»
Iniziò a sistemare velocemente ma con cautela e ordine tutte le cose che lei e la sorella stavano usando poco prima.

Aveva quasi finito quando vicino al recinto del giardino trovò una lettera.
"mh?" Si avvicinò piano, si guardò intorno ma non vide nessuno se non la gente che passava er rientrare nelle proprie case.
La prese e la girò, chissà magari sarà caduta ad un postino, ma no, l'indirizzo era proprio il suo e lei era il destinatario.
"oh.. forse il postino andava di fretta" scrollò le spalla e corse in casa, mettendo la lettera nella borsa.

Dopo cena, si sedette sul letto e aspettò che Savoia si addormentasse, nel frattempo di mise la vestaglia che la sorella maggiore le aveva cucito e si diede una lavata, pettinandosi i capelli, con qualche difficoltà poiché erano davvero molto ricci.
Era rimasta l'unica sveglia, accese una candela ed aprì la lettera.
"Impero Ottomano?.." chi era? lei non lo sapeva.

"Gentile Republica di Venezia.
Lo so non mi conoscete affatto, io sono Impero Ottomano, un nemico giurato di vostra madre, che ho saputo da poco deceduta a mano vostra e dei vostri fratelli. Sono colpito. Bravi.
Ma adesso veniamo al perchè di questa lettera.
Voglio incontrarla se non è un problema, stanotte stessa, all'inizio del bosco, sono disposto anche a riaccompagnarla a casa subito dopo.
Se non vuole possiamo parlare con le lettere, non c'è problema.
Nel momento io la aspetto."
-Impero Ottomano.

"...mmh"
prese dall'armadio delle scarpine e dei calzini abbastanza caldi per il fresco notturno, aprì la finestra, bruciò la lettera sulla candela e prese quest'ultima con se per illuminare il tragitto.
Ci impiegò una decina di minuti per arrivare, si guardò intorno, non vide nessuno, si avventurò leggermente oltre gli alberi, sentì un suono, un suono scoppiettante, era un fuoco in lontananza, si avvicinò, rimanendo nell'ombra soffiò sulla candela spegnendola.

C'era un'uomo alto seduto vicino al falò, aveva le braccia tozze, una barba non troppo lunga, un cappellino rosso sulla testa, vestito molto bene, con tantissimi gioielli al collo e anelli sulle dita.
Venezia si sentì subito fuori luogo a vedere che lui era ben vestito e lei non si era prestata a mettersi della roba oltre che al vestito da notte e le scarpe bianche da signorina.
Fece qualche passo avanti verso il piccolo ma luminosissimo fuoco, l'uomo alzò il viso di scatto e la guardò.
«Salve» disse lei posando la candela sul sulo.
«Buonasera» fece cenno anche con la testa Impero Ottomano, di fronte a lei. «Vieni qui su. Non avere paura»
Si avvicinò.
Lui si alzò facendo un inchino di saluto, con un grande sorriso sul viso, Venezia gli arrivava allo sterno, era più basso di suo padre, a differenza di lui, Venezia ad I. Romano arrivava alla vita.
«Voi siete I. Ottomano?»
«Oh per favore chiamatemi Otto!»
«Otto?» disse divertita
«Mhm» annuì con il capo.
«okok. Otto sia allora»
«E io posso chiamarvi solo Venezia»
«Certo!»
«perfetto allora» le prese la mano e la baciò, come segno di contentezza e amicizia.
Venezia sorrise.

Passò un'oretta o due.
Otto parlava delle numerose guerre contro I. Bizantino e alcune anche contro I. Romano.
Venezia era abbastanza sorpresa, ma era contenta di aver trovato una persona che odiasse sua madre proprio quanto lei e la sua famiglia.
Giunta l'ora, Otto riaccompagnò Venezia a casa come promesso e arrivati all'uscio la ragazza si girò verso l'uomo sorridendogli.
«Otto?»
«Si?» si inginocchiò.
«Possiamo rivederci domani?»
«...» rimase un po'colpito dalla domanda, le ricambiò il sorriso.
«Ovvio.»
«a domani allora!» lo abbracciò dandogli un bacio sulla guancia e poi si arrampicò per entrare dalla finestra.

E gli incontri aumentarono, aumentarono e ancora andarono avanti.
Si continuarono ad incontrare per due, tre, quattro anni, tutto andava bene.
Arrivarono ad un punto in cui avevano una perfetta confidenza l'un l'altro.
«Otto! Otto! guarda che mi ha regalato mio fratello!» andò vicino a lui e gli mostrò un braccialetto bellissimo, dorato con qualche pietra preziosa ad adornarlo.
«oh che bello..» le prese il polso delicatamente per osservare meglio il gioiello, facendola avvicinare anche dai fianchi, con una mano, con la quale circondava quasi tutta la vita della ragazza, infatti la avvicinò a se.
«ti piace?»
«Mhm.. stupendo»
Sorrise tutta contenta.
Impero poi notò che i capelli ricci di Venezia le davano fastidio a causa del caldo estivo di quella sera, glieli prese e li raccolse in una bellissima e lunga treccia.
«Grazie!» disse lei abbracciandolo.
Lui arrossì «prego piccolina..»
«hey.. non sono piccola ho 13 anni....e mezzo»
«Sei relativamente piccola.»
«

..no»
«va bene va bene»

Poi ci fu un grande silenzio, che fu la ragazzina a rompere.
«Otto? Posso farti una domanda?»
«Certamente»
«Mia sorella si lamenta sempre che a lavoro di mio fratello lo toccano sempre. Però mio fratello dice che non gli dispiace e a volte può essere piacevole.... Lo è davvero?»
«...sei troppo piccola»
«No!! >:(.»
Impero sospirò e sorrise, mettendole una mano sulla coscia.
Aveva la veste da notte corta fino alle ginocchia questa volta, ed era a bretelline che lasciavano scoperte un po' le spalle e il petto.
Le passò le mani lungo i fianchi, fino al petto toccandole i seni, che per la giovane età di Venezia erano già abbastanza formati, lei non si mosse, anzi gli portò le mani alle guance mentre Impero le baciava la fronte, lo lasciava fare, era come anche a lei più o meno piacesse, le abbassò il vestitino, baciandole piano il décolletè.

E poi a seguire quasi tutti gli incontri furono normali, solo a parlare.
In altri però riprendevano da dove avevano smesso la volta prima, e il fatto che Venezia fosse ancora una ragazzina non disturbava nessuno dei due, però Impero si limitava a dei baci, mai andando troppo oltre.
Quando poi....dovettero smettere di incontrarsi, Impero doveva tornare a casa sua e i gendarmi erano venuti a chiamare Venezia e famiglia per il loro ruolo di nazioni.

{Diversi anni dopo. Dopo la morte di Venezia}

L'uomo era lì che trasportava tra le braccia il corpo spoglio e senza vita della ragazza, era fredda....gelida, non come quando l'aveva lasciata che era calda come una coperta.
«la mia piccina....» piangeva, le accarezzava i lunghi capelli che, adesso che l'anima l'aveva lasciata, sembravano solo fili.
Le baciò il petto, toccandola ovunque, questa volta il limite lo oltrepassò, si sbottonò i pantaloni, ma non fece nulla a quel corpo, si stimolò e basta. E per poi vedere quel bel corpicino che lui tanto aveva amato diventare polvere d'oro e d'argento che volava via con lo zefiro che soffiava veloce ed impetuoso.
Dandole un'ultimo addio. E la pianse. Così come la pianse una nazione.

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Allora. Si. Adesso ogni nazione che muore nel mio au fantastico diventa polvere dorata e argentata ehm... dopo qualche mesetto o settimana dall morte❤️...

....si sto dicendo questo per sdrammatizzare ciò che ho scritto☺️..

....allora io non so come mi sia venuta in mente questa cosa ok?....
Stavo dormendo e poi boom💥 è...uscita sta roba. L'ho sognata rendetevi conto del mio bisogno di uno psicologo❤️ ANZI DI UNO PSICHIATRA😍

❦︎𝙾𝚗𝚎𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚌𝚘𝚞𝚗𝚝𝚛𝚢𝚑𝚞𝚖𝚊𝚗𝚜❦︎Where stories live. Discover now