•{🧴Sᴘᴀɢɴᴀ, Sᴘᴀɢɴᴀ Fʀᴀɴᴄʜɪsᴛᴀ ᴇ Fᴀsᴄɪ🧴}•

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Oggi Spagna😍 e Fasci e Franco😚
pekke si.

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Il ragazzo stava preparando le valigie..
Sarebbe partito al più presto, il giorno seguente.
Insieme ad Italia era andato in ospedale per vedere suo padre come stava e per avvisarlo che sarebbe partito.
Improvvisamente all'italiano squillò il cellulare ed uscì dalla stanza, lasciando l'amato padre e il fidanzato nella stanza.
Ci fu qualche istante di silenzio abbastanza imbarazzante, poi Spagna parlò.
«Grazie.... Regno»
Lui lo guardò senza fiatare, le bende sulla testa che bloccavano il respiro a quei lunghi capelli castani e ricci, bellissimi al vedersi, rasati al di sotto (tipo undercut), per il colpo alla testa.
«E-ehm....Ita non ha fatto in tempo a dirvelo» gli dava del lei o del voi, per fare bell'impressione «Io devo partire, vado a casa»
A sentire quella frase, si irriggidì, sgranò leggermente gli occhi.
«...A casa tua?»
«ehmmm...si?»
Si sedette.
«E perchè?..»
«...volevo ecco...» chissá se avrebbe potuto dirglielo... «A trovare papà»
E il maggiore lo guardò con degli occhi che strappavano l'anima.
«Spagna..» ridacchiò, al verso l'iberico raggelò «tu odi tuo padre..»

Regno ci penso su per un'attimo rimase a guardare lo spagnolo, il quale stava avendo qualche conflitto interiore che gli impediva di dire altro.
La tensione era un bel po' l'italiano decise di rompere quel ghiaccio che si era formato.
«Quando parti?»
«....d-domani.» adesso stava ralizzando.
«Prima che vai....passa per il mio ufficio, nel cassetto della scrivania ci sono due boccette con dentro un liquido bluastro e l'altra uno bianchastro argento... almeno sotto luce, prendili, è dello zucchero per il caffè nulla di più nulla di meno..»
«Perchè è blu e....be argento?»
«C'è il colorante. So che a tuo padre piace il caffè con lo zucchero» fece un sorriso sincero, Spagna si fidava di lui..
Italia tornò, guardando i due sorridendo.
Si era allontanato per un bel po' di tempo, ma era tutto in buona fede, poichè era arrivato un libro che Italia voleva regalare al padre.
Ci fu un rapido scambio di regali e poi i due giovani si affrettarono ad andar via..
"Se la carne de la mia carne t'ama... allora ti aiuterò a tornar vivo.." pensò Regno.

L'iberico era sul treno, stava chiacchierando con alcuni dei suoi amici che aveva incontrato.
Andavano tutti a casa, chi per ristoro, chi per rivedere i parenti, chi per la sua stessa ragione.
Porre fine a tutto.
Appena arrivato, il padre nel vederlo se ne stupì immensamente, era cresciuto, l'avevalasciato a Regno per non avere problemi e adesso era un figurino.
Non si poteva dire che era fiero nel vederlo, ma era quasi contento.
A guardarli le domestiche li confondevano, tanto erano simili, tanto si assomigliavano, erano identici, due gocce d'acqua.

~«1975»~

Il generale Francisco Franco era morto, Spagna Franchista non l'aveva presa bene, anzi era in crisi.
Come al solito aveva iniziato ad avere sbalzi d'umore, il solito malore, correre al bagno, vomitare ecc...
Spagna gli stava preparando il caffè con entrambe le boccette di dolcificante all'interno, forse l'avrebbe un po' aiutato con la digestione ma anche a calmarsi a causa del malumore.
Gli porse la tazza davanti.
«Ecco qua..»
«Gracias.» lo fece andare via. Quasi sembrava volesse mandarlo via a calci.
Il mattino seguente, era passato a miglior vita, lui insieme al generale.
La nazione insieme al condottiero.
Spagna poteva finalmente reiniziare da capo, riportare la sua nazione in stabilità e magari transformarla nuovamente.
Prese in mano le redini, pronto e non intimorito affatto, poichè ormai nella vita aveva visto tanto.

Tornò in Italia per andare a trovare gli amati.
«Spagna!» gli corse in contro l'italiano, abbracciandolo forte.
Invece il tedesco, con la compostezza di cui era dotato, ma anche la pigrizia, non correva.
«Mi siete mancati così tanto....»
«Anche tu Spagna, anche tu» Germania gli posò un bacio sulle labbra, abbracciandolo altrettanto.
L'iberico li strinse forte.
Passarono la giornata assieme, la nottata.
«Hey Ita..come sta tuo padre?»
«....beh.. non sta benissimo ma.. si dai sta ok, più o meno»
«...oh.. scusa.»
«Perchè me lo chiedi?»
«Volevo dirgli una cosa»
«Tipo?»
«No nulla..»
«ok...» Adesso il fidanzato lo guardava pensieroso. «Ti va di dormire in camera mia stavolta?»
«Domanda stupida amore» lo abbracciò con cura, posandogli la testa sulla fronte.

Durante la notte, ebbe una strana sensazione di dissetarsi, eppure lui la notte, soprattutto a quell'ora non si era mai svegliato.
Si alzò, guardò per un paio di secondi Italia, che dormiva beato, aveva addosso solo una cannottiera e dei pantaloncini, Spagna invece aveva una maglia, essendo ospite a casa di altri, non gli sembrava il caso di dormire in mutande.
Si incamminò verso la cucina che ormai sapeva dove si trovava, prese una bottiglia e ne versò un po' in un bicchiere.
Sbadigliò, stropicciandosi gli occhi.
Bevve e si stiracchiò.
"Madonna oh..."

Sentì dei passi lungo il corridoio, guardò, l'unica cosa che vedeva erano gli enormi quadri e le statue.
C'era una statua di Impero Romano, al centro del corridoio, l'aveva fatta Regno, c'era la sua firma proprio vicino al piede.
Sembrava quasi vera, sembrava avere un non so che di vivo.
"...." La guardò per un po'. Non poteva essere quella..
«Perchè sei sveglio?» una voce di tono femminile ma abbastanza profonda lo fece sussultare.
Si voltò, era Regno, aveva addosso la camicia da notte, o vestaglia come si suol dire, bianco perla che aveva sempre avuto, i capelli arruffati dal cuscino, il viso impastato di sonno, anche lui si era appena svegliato, probabilmente lo aveva sentito ed aveva pensato qualcuno fosse entrato in casa...
«...avevo sete»
«mh... va bene...»
«...comunque.. grazie.»
«E per cosa..»
«Per avermi aiutato a finire quella tortura.»
«..Tuo padre?»
«Mhm...Quali veleni potentissimi le sue mani sono state in grado di creare non lo so...ma la ringrazio..»
«E allora non c'è di che...»
Prese un bicchiere di vetro, un calice, de un mobile, una bottiglia di vino e bevve.
'Riesce mandare giù solo alcohol...' gli aveva detto Ita.
Si vedeva, era magro, ed era più alto di quanto lo ricordasse.
«Non erano veleni...»

Lo spagnolo lo guardò confuso.
Eppure il colorito era quello.. non capiva, quindi buttò ad indovinare.
«Una specie di intolleranza di mio padre?...»
«No..» Allora non capiva davvero.. «Spagna ti facevo più consapevole..ma fa nulla, si vede che ho nascosto tutto bene...»
«Quindi cos'erano?..»
«Mercurio e piombo allo stato liquido...»
Sgranò gli occhi, per anni interi aveva intossicato il padre con quello che pensava essere zucchero e poi veleno.
Invece no.
Regno bevve un sorso del vino, una goccia gli cadde sulla pelle pallida del collo, quasi sembrava sangue.
Poi lo guardò, freddamente, sorrise.
«𝑷𝒓𝒆𝒈𝒐...»





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Ma che bello☺️...
Il piombo e il mercurio😍


-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

❦︎𝙾𝚗𝚎𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚌𝚘𝚞𝚗𝚝𝚛𝚢𝚑𝚞𝚖𝚊𝚗𝚜❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora