Luci, camera... si torna in scena e Priscilla

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Caro diario,

Ti stavo raccontando che la mia adorata mamma era morta ed ero stato inviato nell'esercito. Era un periodo piuttosto complicato sotto tutti i punti di vista ma grazie alla compagnia di Eileen, della mia famiglia e degli amici tutto era più facile. Però un giorno la mia vita cambiò drasticamente quando conobbi Priscilla Beaulieu.

Era il 13 ottobre 1959 e lei era stata invitata a casa nostra. Quando la vidi compresi di trovarmi davanti a una principessa: aveva lunghi capelli castani, occhi come due zaffiri, delle labbra morbide e delicate così come le sue mani e un viso aggraziato. Lasciai Eileen in compagnia di Charlie per andarmi a presentare a quella giovane ragazza. Era giovanissima: aveva solo quattordici anni mentre io ventiquattro. Iniziammo a parlare delle nostre passioni trascorrendo tutto il tempo insieme. Avevo fatto una buona impressione anche a suo padre che era un militare in carriera. Capendo che il destino mi voleva insieme a lei, una sera, ne discussi con Eileen. Per me era difficile lasciarla ma non potevo mettere il bastone tra le ruote al fato. Ero nervoso e avevo il timore che avrebbe fatto una sfuriata impedendomi di vedere Priscilla. In preda alla paura sputai tutto.

«Eileen, sai quello che sta succedendo con Priscilla e vorrei farti capire che tu per me resterai sempre importante nonostante tutto. Se un giorno io e lei ci sposeremo tu potrai restare a vivere a Graceland come mia " consulente " spirituale perché sei l'unica persona che sa veramente ciò di cui ho bisogno. Tu mi conosci nel profondo e sai anche dei miei incubi notturni. Spero che, nonostante la sua presenza, non mi lasci perché io ti amo.» Lei rimase in silenzio per un bel po' e sapevo che stava riflettendo. Dopo degli attimi lunghissimi di agonia finalmente mi rispose affermando che già aveva capito tutto e che non mi avrebbe mai abbandonato. Per lei contava solo la mia felicità. Feci un sospiro di sollievo lasciando trasparire sulle labbra un gran sorriso. Ci baciammo e facemmo l'amore per l'ultima volta come fidanzati.

Trascorremmo il Natale insieme preparandoci al grande ritorno in patria. Le feci conoscere Cilla e andarono immediatamente d'accordo. Quella notte regalai a Eileen una nuovissima macchina fotografica di ultima generazione mentre a Cilla un orologio d'oro e un anello di diamanti e perle. Dopo che ci eravamo scambiati i doni lei si sedette al mio fianco mentre cantavo al pianoforte "I'll be home for Christmas" e, insieme a Eileen, iniziammo a piangere. Per me era davvero bellissimo poter tornare a casa ma soprattutto a Graceland. Mi mancava molto. Vivere in Germania non era lo stesso che vivere a Memphis. Era tutto troppo diverso e avevo bisogno di sentire nuovamente l'aria dell'America. Mentre ero al piano suggerii a Eileen di provare a cantare. Lei, in principio, si rifiutò scusandosi che non sapeva cantare ma caparbiamente non mi smossi da quell'idea e fu costretta a intonare insieme a me un altro brano. Rimasi colpito dalla sua meravigliosa voce da usignolo e così angelica che mi sembrava di trovarmi davanti a un angelo. Anche Cilla rimase sbalordita dal suo talento. Alla fine applaudimmo entrambi mentre lei era arrossita. Da quel Natale decisi che ogni notte, prima di addormentarmi, avrei voluto sentirla cantare.

Durante il viaggio di ritorno nel marzo del 1960 nutrii dei timori per la mia carriera e la popolarità, ma mi resi subito conto che il piano di Eileen e del Colonnello aveva funzionato: ad aspettarmi con orgoglio c'era una schiera di fan ancora più numerosa. Le mie fan mi erano rimaste fedeli e avevo conquistato anche il rispetto di ragazzi e adulti americani. Quando rividi Graceland però mi sentii vuoto perché mancava il pezzo più importante: mia madre. Da un certo punto di vista fu triste rivedere casa mia senza di lei e Eileen lo comprese. Durante una conferenza parlai della vita nell'esercito e dichiarai che mi era mancato tutto della città e che avevo intezione di rimanere a Graceland il più a lungo possibile. Parlai anche di Cilla affermando che per ora non era tutto questo grande amore che potevano pensare. Era una ragazzina minorenne all'epoca e non avrei mai fatto nulla prima della maggiore età. Mi venne chiesto anche dei miei piani: citai lo spettacolo con Frank Sinatra, l'incisione di alcuni pezzi e la registrazione di alcune pellicole cinematografiche.

Fairytale #Wattys2023Where stories live. Discover now