Sempre più stanco e ultimi anni

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Caro diario,

Ci stiamo avvicinando alla fine. Ormai la mia vita si svolgeva solo attraverso i tour infiniti dettati dal manager e gli ospedali per cercare di ripredermi. Dopo il periodo di riposo facevo ancora due concerti a sera, ma la serie di esibizioni durava solo due settimane. Era comunque un grande carico di lavoro e stress che inaspriva ulteriormente la mia salute.

La riduzione degli show a Las Vegas portò inevitabilmente a una quantità maggiore di tour che toccavano varie città, anche perché il Colonnello aveva scoperto che questi erano molto più redditizi rispetto ai concerti nella città del peccato.

Spesso, tra una pausa e l'altra, andavo a trovare Priscilla e Lisa in California insieme a Eileen; altre volte era la mia bambina che veniva a guardare i concerti a Las Vegas. I momenti che passavo insieme a lei erano molto preziosi e mi rallegravano il mio spirito ormai depresso. Stava crescendo molto velocemente e amava giocare insieme a me e mia moglie. Aveva il mio stesso carattere e proprio per questo andavamo molto d'accordo.

La mia salute stava peggiorando sempre di più e piuttosto in fretta: mi affidavo a sempre più medicine che mi potessero aiutare a stare meglio ma ciò non succedeva. Cercai anche l'aiuto di un medico, dotto.Ghanem, nell'ottobre 1974, basato sulla sedazione. Ma fallì anche questo. Non ce la stavo facendo più a continuare questa pantomima inutile e spesso in hotel ne discutevo a lungo con Eileen e pregavo Dio che mi aiutasse a uscire da questa trappola infernale. Ma sembrava, evidentemente, non ascoltare. Poche settimane dopo l'8 gennaio 1975 mi ritrovai di nuovo in ospedale per un ricovero. Avevo avuto dei problemi respiratori a causa del megacolon e lo stomaco gonfio che premevano contro i polmoni.

Quando mi ero disintossicato ritornai a Graceland con un'infermiera, Tish, che supervisionava tutto quanto e cominciai a dedicarmi a un nuovo sport: il racquetball. In quei momenti di totale relax e spensieratezza mi sentivo come nuovo. Erano unici e importanti per la salute e mia moglie se ne rendeva conto. Anche lei era sempre sorridente. Facemmo anche una breve vacanza in montagna noi due insieme a mio cugino e il medico. Un giorno Eileen si stava dilettando ad andare sopra una piccola slitta quando quella perse il controllo e si fermò lungo un dirupo scontrandosi contro un palo; quello si ruppe e si conficcò dentro la sua gamba. La situazione era critica e lei, secondo Nick, sarebbe dovuta andare all'ospedale. Guardando la circostanza non mi allarmai: mi strofinai le mani rapidamente, come se cercassi di accendere un piccolo fuoco, e mimai una piccola preghiera silenziosa per poi appoggiarle sulla sua ferita. Sapevo che Dio era costantemente al mio fianco e infatti, dopo pochi minuti, lei riuscì ad alzarsi senza sentire dolori sotto lo sguardo scioccato dei presenti.

Lei era naturalmente la più scossa di tutti e di notte mi fece una strana domanda.

«Elvis Aaron Presley, cosa è successo oggi? Come hai fatto a guarirmi? Questo è diverso da quello che è successo un giorno nella tua camera. Sì serio e dimmi la verità. Tu sei realmente umano?» io mi girai dal suo lato e la guardai profondamente negli occhi.

«Tu credi nella pratica della guarigione psichica e dell'autoguarigione? Io sono umano come tutti voi anche se Dio mi ha dato un compito piuttosto specifico che devo ancora comprendere. Io non ho fatto niente, ho solo aiutato il tuo corpo a guarire da sé. E' stata la tua convizione a curarti.» Lei non ci credette, anche se aveva letto molti libri a riguardo e mi rispose.

«Il mio osso era rotto. Rotto, riesci a capirlo?! Non si poteva aggiustare con una preghiera! Elvis, tu ti credi umano ma dentro al tuo cuore sei un angelo sennò come si può spiegare questa guarigione miracolosa? Poi il fatto stesso che ami il gospel. La tua anima si ricorda dei cori degli angeli quando eri in Paradiso molto prima di arrivare sulla Terra. Posso dire di essere stata piuttosto fortunata perché sto vivendo con una creatura celeste.» La sua affermazione mi fece riflettere e con questi pensieri ci addormentammo abbracciati insieme.

Fairytale #Wattys2023Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt