parte cinque

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Dopo essere arrivati a casa, Reid, sotto consiglio di Morgan, invitò t/n ad uscire. I due si prepararono e quando furono pronti si avviarono verso il taxi. Arrivati al ristorante, Reid scese per primo per poi aiutare t/n e infine pagò il taxi. Entrarono e si accomodorano al loro tavolo.

Reid: s-sei davvero bella, sai?
Tu: oh ehm, g-grazie Spence. Anche tu non sei da m-meno.
Reid: g-grazie. Spero ti piaccia questo ristorante.
Tu: Spence, questo è il mio preferito, in realtà.
Reid: oh wow, anche il mio.
Tu: sono felice che piaccia tanto anche a te, cmq grazie per questa serata.
Reid: di nulla t/n, ti va di ordinare?
Tu: certo.

Reid chiamò subito il cameriere che prese le loro ordinazioni e poi andò via, tornando con una bottiglia di champagne.

Tu: dopo ti andrebbe di fare una passeggiata?
Reid: certo perché no.
Tu: posso chiederti il perché di questo invito a cena?
Reid: v-volevo che tu... beh c-che tu ti rilassi d-dopo un caso c-cosi estenuante.
Tu: grazie Spence, è un bellissimo pensiero, da parte tua.
Reid: mi fa d-davvero piacere che t-ti sia piaciuto l'inviato.
Tu: sai, mai come adesso mi sento davvero tanto felice e ben voluta. Ben valuta dalla squadra, da te.
Reid: m-mi fa piacere che tu ti s-senta così, d-davvero.
Tu: sai questo è il mio piatto preferito. Vuoi assaggiare?
Reid: sicura?
Tu: sisi.
Reid: hai davvero buon gusto.
Tu: grazie Spence, sono felice che ti piaccia.
Reid: questo invece è il mio. Vuoi assaggiarlo?
Tu: si mi piacerebbe molto.

Reid le stava passando il cucchiaio pieno di cibo. Dopo averlo assaggiato, lei stava per parlare quando all'improvviso un malintenzionato entrò nel ristorante sparando alla cieca e uno di quei proiettili colpì t/n allo stomaco. Reid riuscì a nascondersi e portare fuori t/n per poi chiamare polizia e ambulanza.

Tu: h-hey Spence, sto bene t-tranquillo.
Reid: no non stai bene, stai sanguinando, sei stata sparata.
Tu: S-Spencer piano, non premere c-cosi forte, m-mi fa m-male.
Reid: scusa, è l'ultima cosa che voglio, ma devo fare pressione o perderai molto più sangue.
Tu: s-sai, sei m-molto carino q-quando balbetti.
Reid: non pensare minimamente di lasciare me, di lasciarci. Lasceresti un vuoto incolmabile.
Tu: non v-voglio lasciarvi e non v-voglio lasciare te, m-ma Spence, non c'è la faccio p-più, ho s-sonno è mi sento d-debole.
Reid: ti prego t/n, non abbandonarmi, ho bisogno di te, della tua risata. Sei l'unica che mi capisce. Io ti amo tanto t/n.
Tu: anche t-tu sei l'unico che mi c-capisce, ti amo tanto anche io, mio p-piccolo Spence.

T/n chiuse gli occhi e Reid scoppiò a piangere, continuando a fare pressione finché non arrivò l'ambulanza seguita dalla polizia e dalla squadra di Reid. I medici caricarono subito t/n sull'ambulanza. Le attaccarono gli elettrodi sul petto per controllare il suo battito cardiaco e contemporaneamente si interessavano della ferita da sparo. Reid cercò di salire anche lui, ma arrivò Morgan che lo bloccò, lasciandolo soltanto quando l'ambulanza se ne andò.

Morgan: hey Spence, scusami.
Reid: non chiamarmi così! Solo t/n e JJ possono farlo!
Morgan: va bene, va bene.
Reid: perché, perché mi hai consigliato proprio stasera di uscire con lei?
Morgan: Spencer, non potevo mica sapere che sarebbe successo tutto questo.
Hotch: Spencer, alzati e andiamo da lei, sai che i medici faranno tutto il possibile per salvarle la vita.

Reid si alzò e Morgan lo mantennero portandolo vicino alla macchina e aiutandolo ad entrare. Dopo un pò arrivarono in ospedale e lui andò a lavarsi le mani per poi tornare in sala d'aspetto. Dopo un paio d'ore che sembravano interminabili, un dottore uscì dicendo il nome della paziente e appena udirono il suo nome, Reid e il resto della squadra si avvicinarono subito.

Emily: come sta?
Dottore: la ragazza è viva, ma è stata davvero fortunata.
Rossi: perché, cos'è successo?
Dottore: quand'è arrivata qui era morta.
Morgan: dove si trova adesso?
Dottore: è nella stanza 222 lungo il corridoio a destra. Sta riposando, non svegliatela, ne ha bisogno.
JJ: certo, grazie mille dottore.
Dottore: di niente arrivederci.

Il dottore se ne va e tutta la squadra va da lei entrando nella stanza. Chi si siede e chi rimane all'inpiedi.

Rossi: sapevo che la ragazza c'è l'avrebbe fatta.
Garcia: come sta?
Morgan: tranquilla, sta benissimo.
Garcia: d'accordo, mi dispiace così tanto per loro.

Dopo un pò t/n fa una smorfia di dolore e per questo si sveglia, ma ancora con gli occhi chiusi, inzia a chiamare Spencer.

Tu: S-Spence?
Reid: sono qui t/n, tranquilla.
Tu: c'è anche il resto della squadra?
Rossi: ovviamente, non ti lasciamo sola ragazzina.
Garcia: hey tesoruccio, come va?
Tu: potrebbe andare meglio, grazie.
Prentiss: quando uscirai da qui andremo a fare una serata tra sole ragazze, ti va?
Tu: si! Mi farebbe tanto piacere! Aah.
Morgan: non ti agitare, i muscoli della pancia sono ancora doloranti.
Tu: si me ne sono accorta. Spence, posso chiederti una cosa?
Reid: certo tutto quello che vuoi.
Tu: quello che mi hai detto fuori al ristorante era vero?
Reid: oh, quello... s-si. Non so m-mentire su q-queste cose.
Garcia: usciamo un attimo fuori, la cosa si sta facendo personale.
Tu: no Garcia, voglio che sappiano, tranquilla.
Garcia: oh, d'accordo.
Tu: tra di noi, Reid, come continuerà?
Reid: io ti amo T/n, dalla prima volta che ti ho visto.
Tu: anche io, anche se credevo che tu mi odiassi.
Reid: però ti confesso che questa è la mia prima volta che confesso un tale sentimento.
Tu: anche per me lo è Spence, e sai, sono contenta che io sia la prima ragazza a cui tu l'abbia detto.
Reid: vale lo stesso per me t/n.

T/n e Reid si avvicinarono sempre di più, finché non si baciarono. Quando si staccò da lei, si avvicinò alla sua giacca e da lì prese una scatola di velluto blu, si inginocchiò per quanto gli era possibile e l'aprì.

Morgan: forse ho capito cosa succederà.
JJ: era ora, finalmente.
Reid: la serata scorsa doveva svolgersi in modo diverso, ma è finita con una tragedia.
Tu: Spence, mi è piaciuta lo stesso, per quel che è durata, tranquillo.
Reid: beh il finale con cui avrei voluto chiudere la serata era quello di chiederti se volevi essere la mia ragazza, dolce t/n.
Tu: sta succedendo davvero?
Hotch: si, è tutto reale.
Tu: si, si voglio essere la tua ragazza. Ti amo tantissimo.
Reid: ti amo anche io, grazie t/n.
Garcia: Sono così felicee!!

La squadra, dopo essere rimasta un pò se ne va, salutando tranne Reid che rimase con lei tutto il tempo, aiutandola nei piccoli gesti. Quando finalmente arrivò la sera e fu dimessa, Hotchner andò personalmente a prendere i due e li accompagnò al loro appartamento, aiutandola con le sue cose e dandole una settimana di riposo. Lei approfittò di quella settimana per aggiustare la sua amata macchina con l'aiuto di Rossi.

Rossi: sono felice di averti aiutato con questo gioiellino.
Tu: te ne sono davvero grata, se non fosse stato per te, sarei ancora a zero.
Rossi: tranquilla, mi ha fatto davvero tanto piacere, ho avuto modo di conoscerti meglio così.
Tu: si hai ragione anche io. Comunque ti devo un grosso favore.
Rossi: no non mi devi proprio nulla.
Tu: dai almeno un caffè o un drink.
Rossi: ho detto di no t/n, davvero. L'ho fatto davvero con tanto piacere.
Tu: va bene David, almeno un abbraccio posso dartelo?
Rossi: quanti ne vuoi, per me sei come una figlia.

T/n e Rossi si abbracciano per poi staccarsi dandosi la buonanotte a vicenda. Reid intanto stava seduto sul divano a leggere aspettando t/n.

La Figlia Rapita Del Mio Capo - Spencer ReidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora