0.4

206 20 17
                                    

Il giorno dopo.

Gon aveva disegnato Killua, gli aveva fatto un ritratto, ci aveva speso tutto il pomeriggio e ora voleva consegnarglielo come simbolo di ringraziamento.
Egli era davvero bravo a disegnare, ma i suoi soggetti erano davvero pochi.
Killua era stato scelto, e ancora non sapeva quanto fosse fortunato.
Lo stava aspettando davanti all'ingresso, con il dipinto dentro lo zaino.
Stava immaginando il discorso dentro la sua testa, e qualche minuto dopo il sottoscritto arrivò.

Era con la sua fidanzata, e non lo vide mentre lo aspettava, perciò si fece coraggio e lo chiamò da lontano.
Killua si girò e gli sorrise.
Per qualche strano motivo, quel piccoletto lo rendeva molto più dolce di quanto lo é con gli altri.
Sarà perché é più basso? si chiese mentalmente.

Gon gli andò incontro e, dato che la sua ragazza lo stava guardando abbastanza di storto, decise di fare in fretta.
"Scusa se disturbo-"
"Non disturbi! Cos'é successo?" chiese, curioso.
Non l'aveva ancora realizzato, ma anche il suo cuore stava battendo un tantino più veloce del normale.
"Ho un regalo per ringraziarti." disse, togliendosi lo zaino dalla schiena ed aprendolo.
Killua ebbe l'occasione di notare come lo zaino fosse nuovo.
"Cazzo, hai comprato un altro zaino?" chiese, nervoso.
"Già, l'altro era tutto appiccicoso" rispose, malinconico.
"Bastardi, dovresti chiedergli di darti dei soldi" ribadì l'albino, ancora furioso con quegli altri.
"Non importa.. ecco tieni."

Finalmente gli stava dando il disegno su cui aveva tanto lavorato solo per lui.
La sua mano tremava leggermente e le sue gote erano rossicce.

"Non dovev-"
"Che cos'é?" glielo rubò di mano la sua ragazza, squadrandolo prima del diretto interessato.
Ora Gon si vergognava tantissimo.

No, brutta troia! pensò.
Non voleva che oltre a lui lo vedesse qualcun altro.
Avrebbero potuto crearsi pettegolezzi che avrebbero portato problemi non solo a lui, ma anche al ragazzo che gli piaceva.
Così se ne andò, salutando e accennando un "spero che ti piaccia" alla svelta mentre camminava via.

"Aspetta!"
L'albino lo prese per il braccio e lo fermò.
Gon aveva paura della sua reazione: temeva che glielo restituisse dicendogli cose del tipo "non posso accettarlo" o "guarda che hai frainteso", ma non successe.

"É il più bel ritratto che io abbia mai visto."

Il verde arrossì, ed ebbe il coraggio di guardare l'altro negli occhi: era tutto rosso anche lui, per qualche strano motivo.

Non sapeva come rispondere.

"Ma no, esagerato.." abbozzò, in completa estasi.
"Sono serio, é bellissimo." lo raggiunse la sua ragazza.
"Come l'artista, d'altronde" aggiunse, facendo diventare l'altro più rosso che mai.

Per la prima volta si sentiva apprezzato.
Per la prima volta si sentiva al sicuro.
Per la prima volta si sentiva davvero bello.

D'altro canto, Killua poteva sentire il suo braccio che tremava leggermente e notare quando morbida e delicata fosse la sua pelle.
Si stava innamorando anche lui, senza saperlo.

"Smettila di dire certe cose o si farà dei pensierini su di te!" disse la sua ragazza.

...

Il mondo gli crollò addosso.

Lo sapeva che non intendeva sul serio e l'aveva detto solo per cortesia, ma sentirselo dire era un altro tipo di dolore, soprattutto se da parte della sua fidanzata.

Killua stava per ribattere, ma Gon staccò la presa e fece per andarsene.

"Scusate."

Scappò via, senza ascoltare i richiami dell'albino in sottofondo.

Si sentiva tremendamente disgustato da se stesso.

𝘎.  «𝗞𝗶𝗹𝗹𝘂𝗴𝗼𝗻»Where stories live. Discover now