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Lo stesso giorno, dopo le lezioni.

"Hey, aspetta Gon!" Killua lo stava inseguendo subito dopo essere uscito da scuola.
Si sentiva in colpa e voleva scusarsi al posto della sua ragazza, ma l'altro si vergognava e continuava a far finta di non sentirlo.
Purtroppo non funzionò a lungo, dato che lo raggiunse in fretta.

"Hey"
"Ah, hey.."
Killua stava per parlare, ma venne interrotto.

"Non avrei dovuto parlarti di fronte a tutti, ora si faranno un'idea strana.. scusami tanto, io non volevo, sul seri-"
"Idea strana? Gli altri? Cosa cazzo me ne frega! Lei non aveva diritto di dirti quelle cose! Non azzardarti a chiedere scusa ancora una volta."

Silenzio.
Anche stavolta, non sapeva come rispondere.

"E poi.. lo intendevo davvero. Il disegno é bellissimo e.. anche tu."

Il verde arrossì molto, così come l'albino.
Non aveva mai detto una cosa del genere ad una persona del suo stesso sesso.
Stranamente, iniziò a pensare che baciare Gon non sarebbe stato orribile.
Anzi, gli sarebbe piaciuto.

Ma era normale?
Aveva una ragazza, gli piacevano le femmine.
Eppure avrebbe tanto voluto farlo.

"Anche tu sei molto bello." arrossirono ancor di più.
Il cuore di entrambi perse un battito.
Gon non riusciva a credere di essere riuscito a dirlo sul serio, e Killua aveva paura di aver sentito male.
"Oh, beh, lo sapevo già, ma se me lo dici così fa tutto un altro effetto." aggiunse, appoggiandosi ad un muretto lì vicino.
"Sei modesto eh?" disse Gon, scherzando.
Killua rise.
Non gli era mai capitato di sorridere così tanto con qualcuno che conosceva a malapena.

Voleva continuare a parlare con lui, anche se si stava facendo tardi e aveva fame.
"Ti va di andare a mangiare una pizza insieme?" chiese l'albino, senza nemmeno sapere da dove gli era venuto dato che quel pomeriggio aveva un appuntamento con la sua ragazza.

Gon avrebbe tanto voluto accettare, ma non se la sentiva.
Aveva paura di uscirne ferito e di fraintendere tutto ancora una volta.
Smettila, gli piacciono le donne si ripeteva continuamente.

"Scusami.. ho da fare."

Killua ci rimase di merda, ma capì di più la situazione.
Era stranito da se stesso.
Già, perché gliel'aveva chiesto?

"Oh, sì certo.. stavo solo scherzando."

Anche il più piccolo ci rimase di merda a questo punto, ma ormai aveva deciso: non doveva affezionarsi.

"Okay allora.. ci si vede" disse l'albino, iniziando ad andarsene con il cuore che batteva all'impazzata.
"Sì.. grazie ancora per avermi salvato" aggiunse Gon.

"Mio eroe."

Gon quelle due parole le bisbigliò, ma il più alto le sentì forti e chiare.
Arrossì fino alle orecchie, e cominciò a camminare più veloce verso la direzione opposta.

Mi piacerebbe parlargli ancora.. pensarono entrambi.

Gon e Killua si parlavano di tanto in tanto, per esempio quando si vedevano tra i corridoi si salutavano, ma niente più.
Nonostante questo, il pensiero dell'altro non se ne andò mai.

Sette mesi dopo Gon iniziò a scrivergli per scrupolo, ma da lì nacque tutta la storia che già conoscete e che continua ad evolversi.

Killua conservò il ritratto di Gon nella sua camera e lo osserva ogni giorno, mentre l'altro continua a disegnarlo di nascosto.

Adesso non hanno più paura di amarsi, e non la avranno mai più.

𝘎.  «𝗞𝗶𝗹𝗹𝘂𝗴𝗼𝗻»Место, где живут истории. Откройте их для себя