Epilogo - E se...

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Christian

Quattro mesi dopo...

Quanto sa essere complicato riuscire ad andare avanti dopo tanti momenti difficili? Eppure, con mia moglie stiamo costruendo un rapporto di fiducia che cresce con costanza. Il passo più difficile che abbiamo affrontato è stato permettermi di toccarla abbandonando tutti i timori, sulla sua pelle sono scolpiti orrendi ricordi ma, nonostante ciò, dopo quattro mesi di matrimonio, siamo riusciti ad avvicinarci sempre di più.

I suoi incubi, ogni tanto, tornano a bussare alla porta e le capita di alzarsi di soprassalto nel cuore della notte, corre in bagno e si rannicchia in un angolino. Si vergogna di non riuscire a essere tranquilla; ha la costante sensazione di vedersi come un peso.

Scardinare quell'anima manipolata per tanti anni non è per niente facile. Io non comprendo come quell'uomo - sempre se tale si può definire- ancora abbia nella sua mente delle radici che non si riescono a estirpare. Pensavo che quella fase fosse già passata, tuttavia, compare quando meno ce l'aspettiamo.

Ed è quel momento che ha più bisogno d'aiuto, non lo chiede mai, non serve. L'ho imparato dai suoi gesti. Lentamente la raggiungo, mi siedo davanti a lei e allungando la mano, tento di sollevarle il viso. Taylor mi osserva con occhi arrossati, prova a non affogare nel suo tormento.

Si oppone a sé stessa; io non demordo. Lei è troppo preziosa per me, non sarei capace di gettare la spugna neanche se dovessi addentrarmi negli abissi pur di salvarla. Senza forzare nulla tento di azzerare le distanze fino ad accostarmi al suo lato, solo le nostre spalle si sfiorano. Non parlo, non mi muovo, lascio solo che il tempo scorra.

So che quando Taylor si sentirà pronta, si volterà verso di me e mi abbraccerà. Ed è così che si comporta, da quel momento in poi scoppia a piangere. Sono lacrime amare, ne ho la consapevolezza perché mi ha raccontato cosa cerca di superare.

Mantiene una promessa: cercare di lasciare andare il suo passato. Dice che ha accettato di spezzare le catene dei brutti ricordi. Si colpevolizza nel tornare indietro con i suoi pensieri ripensando a sua nonna. Non voglio che dimentichi, lei era il suo pilastro, quel tipo di sostegno che aveva sempre bisogno nei momenti difficili; è complicato riuscire a essere alla sua altezza.

Non voglio sostituirla, cerco solo di fare del mio meglio per indicarle il giusto cammino. Me lo disse quella splendida donna che in qualche modo mi salvò, altrimenti sarei stato capace di uccidere Brian. Sapevo che dentro di Taylor ci sono ancora dei tarli che la corrodono, non ho mai considerato facile riuscire a gestire la situazione.

Tuttavia, tento di rassicurarla costantemente, non smetterò mai di essere il sostegno di cui ha bisogno. Abbiamo lottato molto per arrivare fin qui, non la abbandonerò mai. È vero, non è il tipo di rapporto che da ragazzo sognavo di avere, ma con gli anni ho appreso che le scalate più ripide, sono quelle che mostreranno un panorama mozzafiato. Anche se ci vorrà del tempo, io l'aspetterò.

Sono certo che arriverà il giorno in cui lei getterà via quell'alone di tristezza e tornerà a essere la donna sorridente che il mio cuore ha già colto. Amare significa anche questo: capire e supportare; avere la pazienza di riuscire ad attendere.

La amo troppo per mollare la presa, è qualcosa che non riesco a spiegare. Lei è come se fosse quel frammento che è riuscito a colmare il vuoto che sentivo fin da bambino, dal giorno in cui il corpo inerme di mia madre giaceva in quell'orrendo scenario.

Vi starete chiedendo, invece, come mi sono relazionato con il mio passato. Ho scelto di mettere una fine al capitolo più grigio della mia vita. Basta soffrire per qualcosa che mi soffocava; ho annullato i mostri dentro di me. Quelle presenze non appaiono più, sono state sostituite dal bagliore emanato dalla luce di mia moglie.

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