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Uscimmo da camera mia e ci dirigemmo nella stanza delle necessità.
entrando la prima cosa che si avvertiva era la musica talmente alta da sentire il ritmo sotto le scarpe, si sentivano le urla e le risate dei ragazzi e delle ragazze.
l'odore di alcol, fumo e sudore era nauseante.
al centro della pista un ammasso di ragazzi si muoveva a ritmo di musica.
Mttheo mi prese per mano e mi portò in un divanetto dove erano seduti anche gli altri.
feci segno di leggere la mia mente a Mattheo.
Daphne:"voglio andare via, mi manca l'aria"
mi piaceva parlare con lui, mi piaceva starci accanto. mi sentivo un pò al sicuro.
Mattheo:"resisti un pò Daph, stiamo un pò e poi andiamo sulla torre di astronomia.
annuì e mi sedetti accanto a lui.
le nostre gambe si toccavano ed era una bella sensazione.
notai Draco guardarmi, restituì lo sguardo e mi sorrise, guardò le gambe mie e di Mattheo toccarsi e sorrise di nuovo. sorrisi a mia volta guardandolo.
vidi Mattheo avvicinarsi al mio orecchio e parlò forte per sovrastare la musica:"andiamo a prendere qualcosa da bere?"
annuì e ci alzammo.
andammo verso il bancone degli alcolici attraversando la pista. Mattheo mi teneva per mano per non perdermi e io stavo dietro di lui.
prendemmo da bere e tornammo a sederci.
passammo del tempo a scherzare e bere tutti seduti nel divanetto.

la festa continuava è la mia testa stava scoppiando.
avevo bisogno di uscire.
Daphne:"io vado in camera, mi cambio e vado sulla torre. se vuoi venire fai pure" dissi a Mattheo.
mi alzai e andai nei dormitori. appena entrai in camera mia la prima cosa che tolsi erano i tacchi, mi struccai con un incantesimo, mi cambiai e legai i capelli in una crocchia scombinata.
misi la tuta pesante, e presi una felpa enorme.
presi anche le sigarette, l'accendino e gli occhiali da vista. non li portavo mai ma in realtà ne avevo bisogno.

uscì dalla mia stanza e mi trovai Mattheo davanti, si era cambiato, aveva anche lui una tuta e la felpa, ma in mano ne teneva un'altra.
Mattheo:"sai, sei stupenda con i vestiti e truccata, ma con la tuta i capelli scombinati e gli occhiali sei su un altro livello"
Daphne:"esagerato" dissi sorridendo.
ci smaterializzammo sulla torre di astronomia.
come sempre non c'era nessuno, respirai a pieni polmoni e mi rilassai.
Daphne:"quanto amo il silenzio"
Mattheo:"anche io" disse sedendosi e facendomi spazio per stare accanto a lui.
la luna era alta nel cielo, splendente e luminosa come sempre.
Mattheo:"ti ricordi quando ti ho chiesto di farmi una lezione sulla luna"
annuì accendendo una sigaretta.
Mattheo:"ti va di farla ora?"
Daphne:"ti avverto però, se inizio a parlare della luna non la smetto più"
Mattheo:"mi va benissimo"
Daphne:"perfetto" feci un respiro profondo e iniziai a parlare :"La Luna è l'unico satellite naturale della Terra. Il suo nome proprio viene talvolta utilizzato, per antonomasia e con l'iniziale minuscola, come sinonimo di satellite anche per i corpi celesti che orbitano attorno ad altri pianeti.

Orbita a una distanza media di circa 384400 km dalla Terra, sufficientemente vicina da essere osservabile a occhio nudo, sulla sua superficie è possibile distinguere delle macchie scure e delle macchie chiare. Le prime, dette mari, sono regioni quasi piatte coperte da rocce basaltiche e detriti di colore scuro. Le regioni lunari chiare, chiamate terre alte o altopiani, sono elevate di vari chilometri rispetto ai mari e presentano rilievi alti anche 8000-9000 metri. Essendo in rotazione sincrona rivolge sempre la stessa faccia verso la Terra e il suo lato nascosto è rimasto sconosciuto fino al periodo delle esplorazioni spaziali.

Si pensa che la Luna si sia formata 4,5 miliardi di anni fa, non molto tempo dopo la nascita della Terra. Esistono diverse teorie riguardo alla sua formazione; la più conoscita dice che si sia formata dall'aggregazione dei detriti rimasti in orbita dopo la collisione tra la Terra e un oggetto delle dimensioni di Marte chiamato Theia.

Il suo simbolo astronomico è una rappresentazione stilizzata di una sua fase (compresa tra l'ultimo quarto e il novilunio visto dall'emisfero boreale, oppure tra il novilunio e il primo quarto visto dall'emisfero australe).

La faccia visibile della Luna è caratterizzata dalla presenza di circa 300 000 crateri da impatto. Il cratere lunare più grande è il bacino Polo Sud-Aitken, che ha un diametro di circa 2500 km, è profondo 13 km e occupa la parte meridionale della faccia nascosta.

La Luna è spesso protagonista in molte mitologie e credenze popolari. Le numerose divinità lunari sono spesso femminili, come le dee greche Selene e Artemide, e le loro equivalenti romane Luna e Diana. Si possono trovare anche divinità maschili, come Nanna o Sin dei Mesopotamici, Thot degli Egiziani, Men dei Frigi e il dio giapponese Tsukuyomi e anche Isil, che fa parte della mitologia di Arda, mondo immaginario creato da J. R. R. Tolkien.

Presso la religione induista, un aneddoto mitologico avente come protagonista Ganesha (la divinità dalla testa d'elefante) spiega l'origine delle fasi lunari (v. Ganesha e la Luna). A Maometto viene attribuito il miracolo della divisione della luna.

Parole come "lunatico" sono derivate dalla Luna, a causa della credenza popolare che essa sia una causa di pazzia periodica."

continuai a parlare della luna ininterrottamente finché mi fermai per guardare Mattheo.
era rimasto ad ascoltare tutto, ogni singola parola.
Mattheo:"hai un modo di parlare incredibile, trasporti le persone e sai farti ascoltare"
Daphne:"grazie" dissi sorridendo
continuammo a parlare di altro.
poggiai la testa sulla sua spalla e circondò la mia vita con il suo braccio.
Daphne:"ho freddo" dissi rannicchiandomi
mi porse la felpa che aveva portato e la indossai.
rimanemmo in silenzio per tanto, senza accorgermene mi addormentai con la testa sulla sua spalla.
sentì Mattheo prendermi in braccio e portarmi in camera mia, mi poggiò sul letto e rimase seduto un pò accanto a me.
Mattheo:"è la prima volta che mi sento così, mi sento bene con te. non so cosa ti sia successo, ma voglio saperlo per cercare di non farti del male, e capire cosa non fare quando sono con te. permettimelo per favore."
si alzò e uscì da camera mia chiudendo la porta.
sprofondai in un sonno profondo, senza sogni né incubi finalmente, ero tranquilla.

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