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POV DAPHNE
avevo dormito per quasi sei ore, mi alzai e mi cambiai per stare più comoda, misi una maglietta nera lunga, le calze e gli occhiali.
scesi le scale ed entrai in cucina, avevo fame.
presi una vaschetta di gelato e un cucchiaio, mi misi seduta sul piano della cucina.
ero persa nei miei pensieri e non mi accorsi di nulla.
Lucius:"ti sei svegliata"
sobbalzai sentendo la sua voce, alzai lo sguardo e lo vidi appoggiato allo stipite della porta.
Lucius:"è da un pò che non ci vediamo"
Daphne:"direi menomale"
Lucius:"sai, mi manca toccarti, mi manca guardarti nuda. mi manchi tu"
Daphne:"oh poveretto quanto mi dispiace" dissi in modo ironico.
Lucius:"se lui non ti avesse aiutato quel giorno, tu saresti legata in cantina e ti farei tutto quello che è nei miei pensieri"
Daphne:" mi sono persa tanto allora" dissi continuando a mangiare il mio gelato
Lucius:"che ne dici di riprendere da dove ci eravamo fermati?" disse avvicinandosi a me.
Daphne:"non ti azzardare ad avvicinarti a me pedofilo pervertito di merda"
Lucius:"come scusami?" prese la bacchetta e sapevo cosa stare per fare.
ero ancora debole da quello che era successo pomeriggio e se lo avesse fatto anche lui sarei collassata direttamente.
Lucius:"cruc-"
Mattheo:"expelliarmus" la bacchetta di Lucius volò dall'altra parte della stanza.
Daphne:"Mattheo"
Lucius:"ragazzino di merda" aveva appena insultato il figlio del signore oscuro.
brutta, brutta storia.
Mattheo:"crucio" Lucius cadde per terra e incominciò a contorcersi per il dolore e a lamentarsi, continuò così per molti minuti.
mi avvicinai a Mattheo piano piano, avevo paura potesse farmi del male.
Daphne:"Mattheo" lo chiamai più volte ma non si mosse
Daphne:"Theo" si bloccò all'istante e mi guardò.
tolse l'incantesimo a Lucius che si alzò e si sedette sul divano lamentandosi del dolore.
Mattheo:"Daphne"
Daphne:"vai a dormire forza" salimmo le scale in silenzio, stavo per entrare in camera mia ma Mattheo mi fermò.
mi abbracciò e poggiò la testa tra il mio collo e la mia spalla nonostante la grande differenza di altezza.
Mattheo:"perdonami, scusa, scusa, scusa. non volevo. non ero in me. ti prego Daphne perdonami.
ho bisogno di te accanto a me. è strano lo so non ci conosciamo bene ma ne ho bisogno. ti prego perdonami, non mi è mai importato nulla e non ho mai chiesto scusa. sei la prima persona."
Daphne:"shhhh, Mattheo calmati" era in iperventilazione.
mi strinse più forte a lui.
Daphne:"vieni qua" entrammo in camera mia, lo feci sedere sul letto e mi misi davanti a lui.
Daphne:"Mattheo, guardami." mi guardò con gli occhi lucidi e continuai a parlare :"ora segui me con il respiro" 
piano piano riuscì a farlo calmare, respirò di nuovo bene e piano.
Mattheo:"grazie"
Daphne:"vieni qua" mi sedetti sul letto e lo abbracciai.
Daphne:"vai a dormire, domani parliamo"
annuì e si alzò
Mattheo:"buonanotte Daph"
Daphne:"notte"
sentì la sua porta chiudersi, non volevo stare a casa, volevo uscire.
le strade erano bagnate ma aveva smesso di piovere, c'erano solo i tuoni.
mi alzai e mi misi I pantaloni più pesanti che avevo, misi una felpa di Draco e le scarpe, presi il telefono e le cuffie.
scesi le scale e uscì dalla porta.
erano le le cinque meno un quarto.
l'aria fredda della notte mi fece accapponare la pelle, l'odore della pioggia invase le mie narici.
e in quel momento mi rilassai, ero da sola e potevo sfogarmi.
mentre camminavo verso il cancello delle lacrime scendevano lungo il mio viso fino a bagnare la felpa.
ho sempre amato camminare la notte da sola, mi sentivo libera, spensierata, potevo essere me stessa.
camminai per non so quanto, non sapevo dove stavo andando, avevo bisogno solamente di camminare.
si fecero le sei e il sole stava iniziando a sorgere, mi fermai solo quando il sole era ormai alto e allora decisi di tornare.
mi fermai un po in un laghetto, tolsi le scarpe e immersi i piedi nell'acqua fredda. rimasi li per un pò mi asciugai i piedi e rimisi le scarpe per tornare a casa.
non entrai.
andai nel garage, misi il casco, presi le chiavi e girai la moto.
la misi in moto e partì.
superai il cancello e continuai sulla strada principale.
guidai per molto tempo, non avevo una meta, avevo solo bisogno di scaricare tutto sull'acceleratore.
guidare mi faceva sentire libera, spensierata, stavo bene mentre ero in moto.
amavo la sensazione del freddo gelido che ti trapassava il corpo, il vento che fa svolazzare i vestiti, e amavo la sensazione di bruciore negli occhi per la troppa velocità.
amavo la mia moto più di qualunque altra cosa al mondo, era il mio sfogo, il mio modo per staccare i pensieri.

dopo circa due ore mi fermai, avevo fame, e stavo morendo di sonno, così tornai a casa facendo la stessa strada di prima.

POV DRACO
bussai alla porta di Daphne ma nessuno rispose, erano le 11, era un po impossibile che dormisse ancora considerato l'ora in cui si è addormentata.
entrai piano piano e non vidi nessuno. il letto era disordinato, l'armadio era aperto e la luce accesa.
scesi le scale e trovai tutti sul divano intenti a parlare.
Draco:"avete visto Daphne?"
Pansy:"non sta dormendo?"
scossi la testa in senso di negazione.
mi venne un flash, corsi fuori dalla porta seguito da Pansy e Mattheo.
andai in garage e lo aprì. la sua moto non c'era, è rimasta tutta la notte in giro me lo sentivo.
Draco:"è uscita con la moto, le strade erano bagnate. mi iniziai a preoccupare sul serio.
tornammo a casa e mi sedetti sul divano.
dopo credo mezz'ora sentimmo la porta aprirsi.
Draco:"dove cazzo sei stata?"
Daphne alzò lo sguardo su di me e su tutti gli altri.
Daphne:"in giro" rispose fredda.
mi sorpassò e salì le scale.
Pansy si alzò e la seguì in camera sua
FINE POV DRACO

la moto di Daphne, è per farvi un'idea, non trovo una foto di come la immagino

la moto di Daphne, è per farvi un'idea, non trovo una foto di come la immagino

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