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Anna

-pacchi spesina- la prima voce che sentì quella mattina da appena sveglia, fu quella di Silvia che passava tra i corridoi con i pacchi di quella settimana.

Mi coprì la testa con il cuscino sdraiandomi a pancia in giù e cercai di rimettermi a dormire, ciò però mi fu impossibile quando sentì qualcuno buttarsi sul mio letto.

-amò c'è un regalo pure per te- esclamò la mia amica entusiasta

-e chi ce lo manda?- chiese Naditza incuriosita. Non ricevevo spesso dei regali, e quelli che mi erano stati fatti erano da parte di Cardio che mi mandava i CD di Liberato, e Edoardo che mi mandava cartine e filtri per i miei spinelli.

-non c'è scritto, devi aprirlo Annè- Silvia poggiò la scatola al mio fianco, e così tolsi il cuscino dalla faccia, e mi strizzai gli occhi per mettere a fuoco le figure intorno a me. Con un elastico legai i miei capelli in una crocchia disordinata, e mi decisi di aprire questo benedetto pacco.

Tolsi lo strato di carta velina, e rivelai un completo intimo in pizzo bianco. Esaminai prima il reggiseno, che al centro portava un piccolo ciondolo con una stellina in argento, poi presi tra le mani gli slip sottilissimi. Aggrottai la fronte e notai un bigliettino sul fondo della scatola.

Si semp a chiù bell e tutta Napl

Rabbrividì a quella frase, e arrossì di colpo, cosa che non sfuggì alle mie due amiche.

-c'è scritto chi lo manda?- domandò Naditza cercando di sbirciare il biglietto

-no- lo infilai in tasca, e riposi il completino nella scatola che sistemai sul fondo del mio armadietto

-ma se te l'ha regalato vuol dire che vuole che lo indossi- disse Silvia alzandosi dal suo letto

-ma si pazz? E che mo mett a fa?- scossi subito la testa contraria

-ja mettilo, vogliamo vedere comm t' sta- mi incitò Silvia che prese dalle mie mani la scatola.

Qualche minuto dopo uscì dal bagno col completino addosso, camminai abbastanza imbarazzata e mi guardai le gambe nude.

-sei bellissima, chiunque te l'ha mandato ti conosce bene- nell'affermazione di Nad colsi il pizzico di curiosità che aveva, nel sapere chi fosse il mittente.

-me l'ha mandato chillu strunz e Ciro- mi arresi e finalmente parlai. Le due si guardarono in faccia e spalancarono gli occhi tirando un grosso sospiro.

-nun c pozz crer amò- Naditza saltò sul posto e si portò le mani tra i capelli

-quello la ama ancora, e lei non lo vuole capire, lo evita solo- gli spiegò Silvia, ed io tornai in bagno per cambiarmi

-pcchè è nu piezz e merd, forse ve lo siete dimenticato?- mi affacciai ancora nuda, per ricordare loro di quello che mi aveva fatto passare.

-in cortile, forza- Nunzia passò per i corridoi avvertendoci di prepararci per scendere giù

-maronna mia- sussurrai tra me e me, e mi passai una mano sulla fronte. Mi toccava pure vederlo.

Misi una maglietta corta rossa, e dei pantaloni a vita bassa blu notte, per poi raccogliere i miei capelli in uno chignon basso. Infilai in tasca il pacchetto di sigarette, e seguì le mie compagne.

Arrivata in cortile mi trovai costretta a passare davanti al campetto dei ragazzi, già appostati alla rete. Presi coraggio e mi feci avanti camminando verso il nostro campetto.

-e c' t facess Annè- sentì la voce di uno dei ragazzi seguito da un fischio, ed alzai gli occhi al cielo disgustata

Ciro

Anna era appena entrata nel campetto ed aveva già iniziato a giocare a pallavolo. Qualche minuto prima avevo sentito uno degli zingari fischiarle dietro, e quella sera stessa gli avrei dato una bella lezione.

Adesso dovevo occuparmi di Viola, che era seduta su una delle panchine e guardava verso di me. Rimasi sconvolto quando la vidi tagliarsi il polso con un pezzo di vetro per poi andarsene dal cortile, senza permettermi di dire nulla.

-arò vai nennè?- la mia attenzione venne catturata da Anna che stava per uscire dal campetto, e a fermarla ci fu Liz

-m serv n'accendin Liz- indicò la sigaretta che stringeva tra l'indice ed il medio, e la donna le permise di uscire

-Anna- la chiamai, e si voltò pochi secondi dopo

-vien- le feci segno di avvicinarsi alla mia parte di rete, e dopo aver tentennato per un po' si fece vicina

-t' appicc ij a sigaretta- tirai dalla tasca dei jeans l'accendino e feci passare la mia mano nel buco della rete per potergliela accendere

-grazie- disse quasi come un sussurro, e fece per voltarsi

-te piaciut o regal Annarè?- chiesi e a quel punto si girò nuovamente verso di me

-io non ci faccio niente con i regali tuoi, tant t schif o stess- parlò con rabbia, ed il fumo che aveva tirato fuori mi colpì il viso

-secondo me nguoll t sta buon- la presi in giro, e subito la sua espressione divenne sempre più infuriata

-nda capa toja- alzò gli occhi al cielo, e si allontanò per andare da Carmine.

Tornai sulla panchina affiancando Edoardo, e mi misi a fissarla mentre parlava attraverso la rete con il piecuro.

Non sopportavo di vederla con qualcun'altro che non fossi io. Avevo già avvisato i miei contatti di informarmi sullo stato del suo ex. E se non fosse morto in ospedale, sarebbe morto fuori di là.

Si era permesso di alzarle le mani, e Anna non andava mai toccata per nessun motivo al mondo.

Anna

-sono felicissima Ca', vi meritate il meglio- dopo essere scappata da Ciro, mi ero andata a sedere sulla panchina opposta a quella dov'era seduto Carmine.

Mi stava raccontando di come aveva scoperto che Nina era incinta, ed io non stavo più nella pelle. Ero felicissima per entrambi, ma soprattutto per Carmine che avrebbe avuto un modo per andare avanti lì dentro.

-ha detto che mo ti vuole venire a trovare pur a te- disse ed io mi portai la gambe al petto.

-mi farebbe piacere assai, marò Carmine come mi hai fatto contenta- mi feci sfuggire un'altro sorrise, e lui rise

-non ci volevo credere Annè... non mi ricordo manco quando è successo, il giorno più bello della mia vita ed io non me lo ricordo- si passò una mano tra i corti capelli neri e si fermò a riflettere

-ué chiattì- salutai Filippo quando si avvicinò alla panchina di Carmine

-anna- mi salutò, e prese posto di fianco al mio amico. Carmine mi aveva anche raccontato della lametta rubata da Filippo, e dei loro permessi sospesi fin quando quest'ultima non sarebbe stata trovata.

-ti sei deciso a suonare domani?- gli domandai. Quella mattina dopo il mio colloquio con mia sorella Filomena, lo avevo trovato a parlare con Beppe della lezione di musica del giorno dopo.

-si, domani suonerò- sospirò e sorrise

-Anna, e che c' fai tu ca'? Tien semp a capa fresc ovè? forza di là- Nunzia si accorse di me, e mi rimproverò facendo ridacchiare i due dietro la rete

-il dovere chiama, c verimm- salutai entrambi e tornai alla mia partita di pallavolo.

Ciaoo.
Buon ferragosto a tutti.
Per fortuna mi sono ricordata di pubblicare il capitolo adesso, perché non ho idea di come starò a fine giornata :)
È uscito un'altro video su tiktok, mi trovate come pilloled_amore.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

Annarè | Ciro RicciWhere stories live. Discover now