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*capitolo bonus*

Anna

Quella mattina mi svegliai con la voce di Silvia che annunciava i pacchi spesina. Mi alzai di corsa e dopo essermi infilata una maglietta che mi coprisse l'intimo con cui avevo dormito, andai verso di lei per prendere il mio pacco.

-sei pronta?- mise la sua mano sulla mia, ed io sospirai cercando di mantenere un'espressione pacata che non desse nell'occhio

-si- annuì e Silvia mi seguì in cella dove chiuse a chiave la porta del bagno.

Seguì le istruzioni del test di gravidanza, e lo posai sul lavandino per attendere i famosi cinque minuti che mi parvero un'eternità.

-se è positivo che fai?- la mia amica si era appoggiata alla finestra proprio come avevo fatto io

-non lo so Sì- fissai il vuoto perdendomi in mille pensieri

-Ciro voleva un maschio. Diceva che appena avrei fatto diciott'anni mi avrebbe comprato la casa a Mergellina, e là dovevamo crescere a nostro figlio. Lo voleva chiamare come il padre- mi persi nuovamente tra i ricordi

1 anno prima

Anna

Quella giornata era stata davvero stressante. Sentivo la stanchezza per tutte le ossa, e per di più avevo avuto una brutta litigata con mia sorella.

L'unico lume di speranza si era acceso al messaggio di Ciro che mi avvisava che sarebbe passato a prendermi verso le nove.

Avevamo girato tutta Napoli in motorino, e adesso stavamo passeggiando mano nella mano lungo il corso di Mergellina.

I miei occhi erano rivolti alle grandi case lussuose che vi erano sulla destra. Sognavo un giorno di poter vivere in una di quelle, per il solo gusto di svegliarmi la mattina, ed affacciarmi su quello splendore.

-c' stai uardann Annarè?- spostò il suo braccio attorno al mio collo, e fece il suo viso vicino al mio

-le case , guarda come sono belle. Solo i chiattili di Posillipo se le possono permettere- incrociai i suoi occhi e continuai a camminare

-appena diventi maggiorenne, ij t' spos e ce ne andiamo a vivere là- parlò ed io mi presi il privilegio di sognare ad occhi aperti

-e che facciamo solo noi due?- ridacchiai guardando verso il mare illuminato dalla luna

-con nostro figlio Salvatore- lo guardai confusa e lui mi baciò le labbra

-già hai deciso tutto, e se poi nasce femmina?- mi fermai di fronte a lui, mentre i passanti continuavano a camminare senza far caso a noi

-fidati, nascerà maschio e sarà il nostro principe- ribbadì convinto delle sue parole

-allora mi fido- mi alzai sulle punte per poterlo baciare per bene.

-Silvia sono incinta- rimasi a fissare con le lacrime agli occhi la scritta che recitava

Incinta
Tre settimane

-Anna- sospirò Silvia mentre io caddì sulle mie stesse gambe scoppiando in lacrime

-Silvia ij comm facc- mi lasciai andare in un lungo sfogo tra le braccia della mia amica

-nun si sola- mi baciò la fronte restandomi accanto fin quando non ebbi terminato le forze.

Mi appoggiai sul letto addormentandomi con un forte male alla testa e allo stomaco, per poi risvegliarmi in pieno pomeriggio con le idee chiare.

Mi feci accompagnare da Nunzia in direzione mentre nel tascone della mia felpa nascosi il test di gravidanza.

-Anna, volevi vedermi, dimmi pure- la bionda davanti a me mi rivolse un sorriso che io non riuscì a ricambiare

-ho un problema dottorè- tirai su col naso, e la vidi agitarsi

-problemi con qualche tua compagna?- provò ad intuire ed io scossi subito la testa, prendendomi qualche secondo prima di poggiare sulle scrivania il test.

-mi dovete aiutare- mi portai le mani in viso asciugando alcune lacrime.

La donna restò in silenzio per un po', ed in seguito mi prese le mani.

-è una situazione davvero complicata- cominciò ed io iniziai a temere il peggio

-e proprio per questo avrai tutto l'aiuto che vorrai, in questi casi devi pensarci bene a quello che vuoi fare. Capisci cosa intendo- mi fissò con i suoi occhi azzurri ed io subito scossi la testa

-direttrì è mio figlio, non gli farei mai del male- pian piano cominciai a rendermi conto della situazione in cui mi trovavo, e che in realtà dentro di me batteva un'altro cuore che era stato l'unione tra me e Ciro.

-speravo lo dicessi- mi sorrise e si alzò dalla sedia della scrivania

-adesso però tu devi promettermi che ti impegnerai al massimo, resterai buona, niente più risse, o violenza di qualsiasi tipo. Per primo non ti farebbe bene, e secondo potrebbero non ritenerti idonea per fare la madre- cominciò ad elencarmi tutto ciò che c'era da fare, e ad ogni parola sentivo il mio stomaco contorcersi sempre di più.

Era tutto surreale, inaspettato, eppure mi sentivo come non ero mai stata.

-ve lo prometto dottorè- mi alzai anch'io dalla sedia e vidi Nunzia e Liz sorridermi

-ti faremo avere una visita dalla ginecologa il prima possibile- disse ed io annuì alzandomi dalla sedia

-grazie direttrì, vi voglio bene- le sorrisi sia con la bocca che con gli occhi, e mi avvicinai alla porta

-un'ultima cosa, mia mamma e mia sorella non devono saperlo fin quando non avrò fatto l'ecografia- la bionda annuì e così seguì Liz che mi riaccompagnò ai dormitori

-è una cosa bella Annè, questo ti deve dare ancora di più la forza per combattere e andare avanti. Mo tieni nu criatur a cui pensare- Liz mi fermò prima che potessi entrare nel corridoio, e mi avvolse nelle sue braccia posando un bacio sulla mia fronte

-tieni ragione Liz- accennai un sorriso, e con il cuore a mille entrai nella mia cella dove trovai Silvia, Nad e Gemma

-amò come sono felice- Naditza corse verso di me per abbracciarmi e le altre due si unirono.

-noi per te ci saremo sempre Anna, sei come una sorella- parlò Gemma, e sorrisi istintivamente.

Quella sera andai a dormire serenamente, il tormento che mi assaliva nei giorni precedenti era scomparso. Il mio cuore si beava della pace, e per tutta la notte finalmente mi dimenticai di tutto il resto che asfissiava con assiduità la mia vita.

Ciaoo
Vi giuro sono in lacrime, mi piace troppo questo capitolo. Purtroppo siamo veramente vicini alla fine, e mi sembra assurdo.
Al prossimo aggiornamento
Bluemoon 🌙

Annarè | Ciro RicciWhere stories live. Discover now