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Anna

Mi portarono via dal deposito solo dopo che l'ambulanza fu arrivata, e Ciro caricato in barella. Prima che lo potessero vedere gli sfilai il suo crocifisso dal collo, e lo infilai sotto la mia maglietta.

Sentivo la testa pesante per quanto avessi pianto, e solo grazie all'aiuto del comandante riuscì a scendere le scale. Mi trovai in cortile assieme a tutti gli altri, e raggiunsi la direttrice.

Vidi da lontano Silvia e Nad guardarmi, e poco distanti arrivarono anche Carmine e Filippo. I ragazzi vennero portati nel campetto, e cominciarono a borbottare sull'arrivo dell'ambulanza.

-sapevate tutti che sarebbe successo, e nessuno ha parlato. Questo era un vostro compagno, nu uaglion comm' e vuij, ma che è muort- strati pelle d'oca si formarono sul mio corpo, e strinsi le braccia al seno per il freddo pungente che mi attraversava. La notte sembrava essere cambiata, ed il cielo ospitava una stella in più.

-chi è?- chiese Edoardo dopo avermi guardata mentre ero ancora in lacrime

-vuò sapè chi è? Beppe fermatl- guardai Beppe alzare il telo che ricopriva il corpo di Ciro sulla barella, e scoppiai di nuovo a piangere.

Sentì la direttrice al mio fianco avvicinarmi al suo petto, e singhiozzai bagnando la sua maglietta mentre i ragazzi urlavano il nome di Ciro disperati.

-un perdente in meno- sollevai leggermente la testa così da poter guardare Viola, fissarmi con un ghigno stampato in viso

-c're Eduà mo chiagn, o vuliv ben. E cia aviv pensà primm Eduà, e capit?- gridò il comandante facendo risuonare la sua voce per tutto il cortile

-è muort p' nu codice e' merd, il codice vostro, dei mafiosi, camorristi, il codice dell'omertà. Ja verit loc, verit, v piac?- lacrime salate non smettevano di scorrere lungo il mio viso, mentre il comandante parlava

-sta strad nun port a' nisciuna part, o vulit capì.... purtatavel- vidi uno degli infermieri avanzare con la barella, e corsi verso di lui per impedirlo, ma il comandante mi fermò

-no comandá, p' piacer- caddì sulle ginocchia, e lui mi accarezzò la testa mentre continuavo a piangere

-o' sacc piccrè, nun è facil- mi baciò la tempia e continuò a stringermi, mentre guardavo Ciro andarsene lontano da me.

Liz mi accompagnò nella mia cella d'isolamento, per poi chiuderla. Attesi che se ne andasse per poi sedermi davanti alle sbarre come Carmine e Filippo.

-l'ho ucciso io, Anna- confessò Filippo, ed io ebbi la conferma della mia ipotesi. Le parole che c'eravamo detti quel pomeriggio mi avevano acceso una lampadina. Carmine aveva protetto Filippo, perché a differenza nostra, condannati ad una vita senza grandi opportunità, lui poteva aspirare ad avere il massimo.

-lo so Filì, e hai fatto bene, era giusto così. Ma io lo amavo- mi portai le gambe al petto ed una lacrima solitaria cadde sul mio collo.

Nessuno più parlò. Era qualcosa più grande di noi tre messi assieme, e la mattina seguente avremmo anche affrontato il tanto atteso processo.

Mi svegliai con Gennaro che era venuto ad aprirci le celle, e con ancora la maglietta zuppa di lacrime, mi alzai per raggiungere la mia cella nei dormitori. Mi scambiai uno sguardo con i due, e seguì Liz lungo i corridoi.

Trovai gli alloggi vuoti dato che era l'orario per la colazione, e dal mio armadietto tirai fuori il vestito che mia sorella Mena mi aveva fatto portare un paio di giorni prima. Era completamente nero con uno scollo sul davanti. Mi infilai gli scomodi tacchi, e lasciai i capelli sciolti lungo le spalle. Non mi ero nemmeno tanto impegnata con il trucco, mi ero solo preoccupata di coprire le profonde occhiaie.

Scesi in cortile, ed entrai in macchina con Liz dopo aver guardato i miei amici. Presi posto sul sedile di dietro, e appoggiai subito la testa al vetro della macchina.

Il viaggio fu infernale, i miei pensieri erano in subbuglio, non sapevo a cosa pensare. Ero preoccupata per Carmine, che si sarebbe aggiudicato degli anni in più da scontare, e pensavo ancora a ciò che era accaduto la scorsa sera.

-Liz ij aggia parlà cu Carmine e Filippo- affermai mentre attraversavamo una galleria dell'autostrada.

-già te l'ho spiegato Anna, sei una testimone non vi potete parlare prima del processo, se no non vi separavano in tre macchine- mi spiegò Liz per la seconda volta, ed io sbuffai.

Usciti dall'autostrada strada Liz imboccò una curva, e seguì l'auto di Gennaro, vidi una moto al nostro fianco e quando ci superò tornai a guardare la donna che aveva appena parcheggiato dietro le altre due auto.

La moto di prima ci affiancò di nuovo, e vidi la scena proprio con i miei occhi:il ragazzo seduto dietro afferrò la pistola dalla sua tasca, e sparò nel finestrino di Carmine.

-Carmine- gridai e saltai fuori dall'auto insieme a Liz.

Da dietro vidi arrivare il comandante, e assieme a Filippo mi inginocchiai davanti al mio amico

-chiammat n' ambulanz- gridò Massimo, e Liz afferrò il suo telefono dalla tasca.

Poggiai la testa di Carmine sulle mie gambe, e mi macchiai le mani con il sangue che scorreva dalla sua camicia bianca

-uagliò uardm, pienz a Nina, a Nina e o criatur- il comandante scosse Carmine per tenerlo sveglio

-resisti Ca'- gli asciugai le lacrime e gli accarezzai i capelli

-mo tocc a vui duij- guardò me e Filippo, ed io tirai un grosso sospiro per non scoppiare a piangere

-no Carmine non ci puoi lasciare- piagnucolò Filippo e a quel punto una lacrima solcò il mio viso, ed il comandante con il braccio libero mi avvicinò al suo petto per abbracciarmi

-nun t' lass pur iss Annarè- sussurrò ed io piansi sempre di più.

Ciaooo
Capitolo finale, ma non è finita qui. Come già detto nello scorso capitolo, ci saranno dei capitoli bonus molto importanti. Non mi sembra vero che siamo vicinissimi alla fine della storia.

Ho notato che alcuni capitoli a me li fa vedere in ordine sparso, tipo il capitolo diciotto lo vedo fra il capitolo 8 e 9. Fatemi sapere se anche per voi è così perché sono disperata, non capiscoo.
Al prossimo aggiornamento
Bluemoon 🌙

Annarè | Ciro RicciWhere stories live. Discover now