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"Avete idea della gravità di questa situazione, in cui voi stupidi irresponsabili vi siete cacciati?!" Severus Piton ci rimproverò, tenendo il suo solito sguardo indecifrabile.

Eravamo nella cucina di Theo, era sera tardi, saremmo già dovuti tornare ad Hogwarts da un paio di ore, per dormire il minimo necessario per assistere alle lezione del lunedì.

Invece eravamo tutti o seduti sulle sedie o in piedi con la tasta fra le mani, mentre un medico, o qualunque cosa sia quella donna mascherata, stava curando Daphne, sdraiata sulla penisola della cucina.

Io ero seduta sul divano, con la testa appoggiata sulla spalla di Pansy, mentre lei poggiava la sua, sopra la mia.

Astoria era seduta su una sedia in cucina, affianco a sua sorella, mentre le stringeva la mano per rassicurarla.

Mattheo era con la schiena appoggiata contro la parete alla nostra destra, mentre Draco, Robert e Blaise erano seduti sul divano affianco a me, mentre Theo era seduto per terra, con le ginocchia piegate, con i gomiti appoggiati sopra di esse, mentre fumava, e la schiena contro il divano.

Piton, davanti al Divano, che camminava avanti ed indietro, imprecando qualcosa che solo lui poteva sentire o comprendere.

"Nessuno può sapere di quello che è successo, e quando dico nessuno..." Si fermò, per guardarci.

"intendo nessuno, nessun professore, amico, genitore, e soprattutto non tuo padre." disse fermamente, rivolgendosi successivamente direttamente a Mattheo, che aveva tra le le dita una sigaretta, con lo sguardo puntato verso il vuoto.

Era come se fosse completamente vuoto all'interno, come se fosse morto, fissava un punto sul pavimento davanti a lui.

"mi occuperò io, di tenere la bocca tappata a chiunque fosse presente in quel casino. tutti hanno paura del signore oscuro e della sua ira..." disse, abbassando la voce leggermente per dire l'ultima frase.

"e ne dovreste avere pure voi" Ci guardò uno ad uno con un ghigno sul viso.

"specialmente lei, signorina Potter" E ancora una volta, le persone non capirono quanto io odiassi essere associata a quella famiglia.

"Miller" lo corressi.

"Non importa, lui ti vuole, Miller o Potter, vuole la ragazza che è sopravvissuta, ereditando i suoi poteri attraverso la cicatrice, tu e Harry siete bersagli" Si avvicinò di un passo.

"ed è meglio che tu inizi a rendertene conto" Disse, mentre sentivo il suo sguardo addosso, i miei occhi però, erano fissi verso qualche punto davanti a me.

Era severo, ma aveva ragione.
Voldemort mi vuole morta, sia me che Harry, e mi stavo sdraiando a pancia in su un un piatto d'argento per lui.

Rimasi nella stessa posizione, non mi spostai, non mi mossi e non risposi. Ciò lo fece sospirare prima di andarsene dalla nostra visuale, dirigendosi probabilmente in cucina.

"qui è tutto ok, dovrà restare a riposo per 3 giorni, nessuno sforzo." la dottoressa disse, togliendosi i guanti e gentilmente prendendo l'orlo dell'abito che indossava Daphne, tirandolo giù.

Nessuno di noi si era ancora cambiato.

"grazie dottoressa" Severus si rivolse alla donna.
Lei raccolse tutte le bende e la sua roba, rimettendole nella borsa e dirigendosi verso l'uscita, seguita da Severus.

Lui si girò un'ultima volta dopo aver aperto la porta d'ingresso, facendo uscire la donna. Ci guardò tutti.

"vi aspetto fuori, in caso qualcuno decida di fare una visita indesiderata, voi, raccogliete le vostre cose, sono già le 11, dovete tornare ad Hogwarts."
Ordinò con tono severo. Ci alzammo tutti, chi prima e chi sbuffando e ci dirigemmo ogniuno verso le proprie camere, o meglio le camere degli ospiti della villa dei Nott.
Salì le scale fino al piano superiore, attraversando il corridoio e aprendo la porta della camera, lasciando aperta la porta per Mattheo, di cui sentì i passi pochi secondi dopo.

𝑻𝑯𝑬𝑹𝑬'𝑺 𝑵𝑶 𝑮𝑶𝑰𝑵𝑮 𝑩𝑨𝑪𝑲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora