Flashback​🌌 2007

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«Dillo» sospirò Poppy senza riuscire a togliere il sorriso dal viso.

Ansel, alla guida dell'auto, trattenne una risata. «Ci siamo persi, amore.»

Poppy scosse la testa. «Dovrei scrivere un pezzo su come perdersi sempre alla Ansel Smith» rise.

Si erano messi in viaggio la mattina presto per un trasloco che avrebbe dato inizio alla loro vita da sposi, e ora la notte divorava le strade della città, e a illuminarle c'erano solo i fari dell'auto dei neo sposi.

«La verità è che voglio passare più tempo con te, qui dentro. Non l'avevi capito?» scherzò Ansel.

Gli cadde una ciocca castana davanti agli occhi e, con un gesto delicato, Poppy gliela portò dietro l'orecchio, poi, si accarezzò il ventre. Era diventato un gesto talmente spontaneo che non si rendeva conto di farlo, ritrovandosi in quella posizione ogni volta che era sovrappensiero.

Ansel la vide con la coda dell'occhio e non riuscì a trattenere il sorriso; scostò la mano dal volante e la posò su quella della moglie.

«Come sta la nostra bambina?»

Poppy rise. «Non puoi sapere se è una femmina!»

«Certo che lo so! È un bambina bellissima con i tuoi capelli ramati e i miei occhi marroni. Anzi no... anche gli occhi sono tuoi. È tutto tuo. È bellissima come te, da testa a piedi.»

La risata di Poppy si fece tanto dolce da contagiare anche quella di Ansel.

«Non ridere, sono serio!»

Intrecciarono le loro dita sul ventre ancora appena accennato. Avevano scoperto da poche settimane che stavano per diventare genitori. Un dono più grande di quello che avrebbero anche solo potuto immaginare; un miracolo per Poppy che era certa di non poter avere figli, e che si erano spiegati soltanto in un modo: l'amore poteva tutto.

«Finalmente una città» borbottò Ansel tornando serio alla guida.

Di fronte a lei, tra la natura buia del Nevada, comparvero le luci di una piccola città ai bordi della campagna.

Rallentarono il passo e provarono a controllare le strade a caccia di anima viva. Era quasi l'una di notte, in un grosso centro città, non avrebbero avuto difficoltà a trovare qualcuno a cui chiedere aiuto, ma quella sembrava una delle cittadine di campagna dove alle nove di sera erano già tutti chiusi nelle proprie case.

Buio.

Silenzioso.

Deserto.

Poppy sentì un brivido correrle lungo la schiena.

«Andrà tutto bene, non preoccuparti» la rassicurò Ansel, quasi a leggerle nei pensieri.

Fecero ancora qualche chilometro a passo d'uomo; gli alberi fitti che costeggiavano la strada, diedero spazio a piccoli edifici sempre più moderni. Non era una semplice città di campagna, era più grande del previsto.

Forse c'era davvero speranza. Si addentrarono sempre di più nel paesino, senza però trovare nessuno, e quando gli edifici iniziarono a diradarsi dando spazio nuovamente alla natura, Poppy si sentì di nuovo frustrata.

«Amore, vedrai che-»

La macchina sobbalzò zittendolo; strinse forte il volante per mantenerne il controllo e, dopo qualche singhiozzo, l'auto si arrestò.

«Stai bene?» Ansel si voltò subito verso la moglie.

«Cos'è successo?» chiese Poppy con la mano al petto.

Save meWhere stories live. Discover now