Flashback​🌌 2020

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«Allora? Che te ne pare?»

La voce di Yonas rimbomba nella grande sala deserta.

I soffitti sono altissimi, la pareti spoglie, il pavimento ancora grezzo dopo la rimozione delle vecchie piastrelle.

Faccio un giro lento su me stesso. «Sembra un teatro.»

Yonas ride.

«Ormai non sei più un ragazzino, non hai bisogno di fare quello che fanno tutti gli altri della famiglia.»

Alzo lo sguardo verso la balconata interna; da lì, si controlla l'intera stanza.

Poi, torno su di lui. «Di che stai parlando?»

Si avvicina e mi colpisce con forza la spalla.

«Tutto questo è tuo.»

Corruccio la fronte, ma il sorriso mi scappa lo stesso.

Non starà mica parlando sul serio? Ho paura perfino a chiederglielo; paura di aver capito male e di sembrare uno che osa troppo.

Yonas, invece, sorride.

«Gestirai un casinò. Il secondo cuore pulsante della famiglia.»

L'unico cuore pulsante della Croce Nera è sempre stata la sua villa. Casa nostra.

«Abbiamo bisogno di un posto vicino alla gente. Un luogo dove mischiarci, infiltrare i nostri affari. Qui continueremo il nostro lavoro, lo amplieremo, e tu, avrai il compito di gestire gli incontri, concludere gli affari.»

Resto senza fiato con il cuore che batte all'impazzata.

È davvero a me che sta parlando.

«Il secondo cuore pulsante della famiglia» ripeto sottovoce.

Mi guardo attorno, e riesco già a vederlo: i tavoli da gioco al centro, il bar lungo la parete, le tende nere a dividere le stanze. Sento la musica che riempie l'aria, il chiacchiericcio della gente; e là, in alto, sulla balconata, ci sono io a osservare tutto. A tenere le fila.

«Pensi di farcela?»

«Ci puoi scommettere!» rispondo, e non mi sforzo nemmeno a sorridere.

Yonas tende il braccio a uno dei suoi; quello si avvicina e gli porge un fascicolo che mi mette tra le mani.

«Allora ti servirà qualche uomo in più.»

Stringo quelle pagine come fossero oro.

Guardo Yonas e no, non sta scherzando.

Degli uomini. Miei. Ai miei ordini.

Sfoglio il fascicolo, pagine e pagine piene di nomi e volti, tutti già approvati da lui. Già vedo la sala popolata dai miei uomini, in nero e in movimento. Sempre all'erta e al mio fianco.

«Ti aiuterà anche Xander» aggiunge.

Xander alza le sopracciglia, colto alla sprovvista, e Yonas gli fa segno di avvicinarsi.

«Non posso lasciarti senza uno dei miei, e poi ormai sembra stare meglio con te che con me» scherza.

Xander abbassa il capo. «Non è assolutamente così, capo.»

«Certo, certo» ride Yonas.

Mi copro la bocca con un pugno per non ridere anch'io.

«Mi sento più tranquillo se resta al tuo fianco» continua. «All'inizio ti servirà un buon consigliere, e sappiamo tutti che Xander è bravo con le parole.»

Xander lo guarda a bocca aperta. Devo trattenermi ancora per non scoppiare a ridere alla sua espressione. Non sa se lo sta insultando o lodando.

Yonas ci dà le spalle, e con un cenno ci saluta poco prima di andarsene e lasciarci lì: lui con lo sguardo perso, e io col sorriso più sincero da quando sono entrato nella Croce Nera.

Questa è la più grande prova di fiducia che abbia mai ricevuto; la più grande considerazione che potessi desiderare.

Sono davvero suo figlio.

Sono pronto a prendermi i doveri della famiglia e, dopo di questo, verrà anche il momento della vendetta.

La sento sempre più vicina, sento la lama stretta nella mia mano, pronta a colpire chi mi ha distrutto la vita.

Mi avvicino a Xander, gli passo un braccio intorno alle spalle e gli indico la sala.

«Che ne dici di Jackpot Genie Casinò

Xander scrolla le spalle «Fa cagare.»

«Allora è aggiudicato.»

Save meWhere stories live. Discover now