Tre.

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Non ci potevo credere.

Harry Styles, capo delle imprese della Styles Company, mi aveva salvata dal maniaco che era Kyle.

Appena si rigirò verso Kyle gli sfrecciò un pugno dritto sull'occhio destro ricevendo un gemito di dolore da parte di Kyle, lui essendo ubriaco cerca di ritornargli un pugno, ma Harry schivandolo fa cadere Kyle per terra.
Appena Harry finalmente si ricorda di me lasciò perdere il ragazzo che era uscito con me e mi prese il braccio

«Andiamo» io lo strattonai

«Voglio divertirmi e quindi torno dentro»

Iniziai a dirigermi di nuovo nella discoteca e subito dopo sentii borbottare un "vengo anche io" seguito da uno sbuffo prima di seguirmi.

Appena entrammo andai subito verso il tavolo dei drink e immediatamente iniziai a berne uno dopo l'altro senza accorgermene.
Dopo un po' di tempo sentii la leggerezza del mio peso facendomi capire che ero ubriaca marcia. Decisi che nel frattempo che bevevo un bicchiere pieno di vodka alla menta avrei iniziato a ballare; e così feci, trovando un ragazzo moro che si strusciava contro di me e io da sbronza che ero lo lasciai fare.
Proprio mentre poggiai le labbra sul bordo del bicchiere per bere mentre ballavo mi fu tirato via con forza prima di essere presa da una grossa mano calda.

«Ti porto a casa, ora andiamo» era Harry, di nuovo.

«Si, ma non essere così presuntuoso. È stressante»

Non mi ascoltò, ovviamente. Ci dirigemmo verso una grossa Range Rover nera molto bella, che sbloccò con le chiavi.
Mi accompagnò al posto del passeggero mentre barcollavo leggermente e mi allacciò bene la cintura.

«Grazie papà»

«Non chiamarmi ancora così»

«E tu smettila di comandare così»

Sbuffò pesantemente prima di accendere il motore e iniziare a guidare verso casa mia, mi chiesi come faceva a sapere dove io abitassi

«Come fai a sapere dove abito?»

«Ti ho seguita stamattina»

«C-cosa hai fatto?»

«Hai capito bene, ma tanto domani non ti ricorderai nemmeno di questa conversazione»

«Certo che mi ricorderò non sono mica così ubriaca»

«Certo. Si vede da come poco fa hai controllato l'ora con il telefono al contrario»

Arrossii, anche se non mi ricordavo nemmeno di aver controllato.
In quel preciso momento mi zittii, per evitare di dire altre merdate.
Però lui ridacchiò senza farsi troppo notare, ma come si faceva a non notarlo se continuavo a fissarlo, era bellissimo; insomma, chi non ammirerebbe quegli occhi verdi e quel sorriso contornato da fossette? Nessuno.
Beh, ero proprio ubriaca per pensare a queste cose del mio (non ancora) collaboratore di lavoro.
Dopo qualche minuto arrivammo davanti il mio appartamento che condividevo amorevolmente con Erah, la mia migliore amica dal liceo.
Lei era solare, simpatica, divertente... Lei era per l'appunto la migliore amica che tutti vorrebbero. Mi sentivo fortunatissima ad averla ogni giorno in casa che gironzolava per cercare cibo.
Era davvero una ragazza amante del cibo; tutti i tipi di cibo. Era la parte migliore della mia vita.
Solo che per quella giornata lei era stata dai genitori ad Orlando per fare loro una sorpresa, ma d'altro campo sarebbe tornata la mattina che seguiva.

Poco dopo cercai di scendere dalla macchina distogliendo l'attenzione dai miei pensieri, ma era impossibile, con quei dannati tacchi continuavo ad inciampare sui miei piedi e il bello era che ridevo, tanto.
Styles scosse la testa sorridendo sconfitto e mi aiutò a raggiungere la soglia della porta di casa mia, senza il mio consenso, che gli avrei dato comunque dato il mio stato di ebrezza, entrò nella mia umile dimora togliendosi la giacca nera e appoggiandola sull'appoggiatesta del divano

So the same, but different {h.s} (Italian Story)Where stories live. Discover now