Quindici.

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A volte non importa quanto tu possa provare a cambiare per qualcuno solo per dare ciò che vorresti anche tu, ma che non puoi avere.
Delle volte devi soltanto arrenderti e lasciar scorrere, magari cambiare aria, cercare nuovi amici e nuove persone a cui dedicare tutta te stessa, non avrai mai una costante che rimarrà sempre al tuo fianco ed io dovevo cavarmela sempre, anche se la paura di rimanere sola per sempre era tanta, era sempre stata la mia più grande fobia.
Non vedevo Harry ed Erah da più o meno un mese. Harry da quel giorno in ufficio non è più tornato a casa nemmeno per prendere le sue cose, era sparito e basta. Erah si era trasferita con quel biondino, Niall, ed io ero da sola, dopo tanti anni ero tornata a vivere da sola con la paura di rimanerci per sempre.
Non penso di aver fatto qualcosa di male per far allontanare la mia migliore amica così in fretta, insomma, conosceva Niall da pochissimo quando è andata al suo appartamento, mi aveva salutata con un biglietto inutile appoggiato sul bancone della mia grande cucina che ora condividevo con me stessa.
Era triste la casa ora, me ne stavo stesa sul divano con il book per il nuovo magazine mentre aggiungevo dettagli che avevano omesso le mie dipendenti, nonché Erah che ora si era presa due mesi di ferie lavorando da casa.
Proprio quel giorno dopo tornata a casa lasciando il mio ufficio arrabbiata dal comportamento di Harry, non lo rividi e nemmeno Erah che se n'era andata dal migliore amico di Harry.
Alla fine avevo anche richiamato Kyle troncando definitivamente ogni rapporto che avevamo, la voglia di uscire si era ridotta e talvolta la mia assistente mi ricordava preoccupata di quanto io stessi dimagrendo lentamente.

Tra tre giorni ci sarebbe stata la fashion week di New York e avrei dovuto prendere l'aereo tra poco.

Avevo pregato affinché Erah si presentasse almeno li, ma non mi aveva chiamato, quindi probabilmente sarei dovuta andare da sola, così chiamai la mia assistente Jade, chiedendole di venire con me e lei fortunatamente accettò anche perché effettivamente sarei stata io a pagarle il viaggio, quindi non poteva andare poi così male.

Mentre controllavo l'ora mi arrivò una chiamata da Erah, il quale era strano che finalmente si fosse degnata di chiamarmi

"Pronto!" Esclamai un po' troppo brusca, ma involontariamente o forse no

"Scusami, Unicorno" disse singhiozzando

Mi alzai dalla mia postazione divano riponendo il book nella mia borsa enorme appoggiata sul tavolino davanti al divanetto in pelle di fronte alla televisione piatta da mille dollari regalata dai miei

"Perché piangi Erah?" mi convinsi ad utilizzare un tono dolce per non sembrare troppo stressata da tutta la situazione

"Io uhm posso tornare a casa?" Mi chiese sempre tra i singhiozzi.

Avrei voluto sbraitarle contro che non poteva chiamarmi dopo un mese e presentarsi a casa piangendo tre ore prima che del volo per New York, o meglio per la New York Fashion Week, ma era sempre stata la mia migliore amica e le volevo pur sempre un bene dell'anima anche se mi aveva ferito il fatto che se ne fosse andata lasciandomi un pezzente biglietto di carta che mi informava che si fosse trasferita da quel cazzo di biondo tinto che probabilmente ora l'aveva ferita, così risposi di si

"Si, certo che puoi. Ti aspetto a casa, ma tra tre ore devo prendere l'aereo per New York" l'avvertii

"Oh, certo anche io ho l'aereo, domani però" annuii pensando potesse vedermi, ma mi resi conto che stavamo parlando solo al telefono

"Okay, ti aspetto. A tra poco" tagliai corto prima di attaccare

Tornai in camera mia, che era immacolata grazie all'aiuto della mia amata domestica che avevo assunto da poco, Miss Bigley. Una donna davvero adorabile.

So the same, but different {h.s} (Italian Story)Where stories live. Discover now