Nove.

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MEL's POV

Era così vicino a me, stava per appoggiare le sue labbra che tanto bramavo sulle mie.

Il mio telefono squillò, facendomi tornare dalla realtà che avevo dimenticato annebbiata dal dolce profumo di menta mischiato con una colonia di Harry.

"Pronto"

"Dio santissimo, dove sei? Mi hai fatto preoccupare"

"Erah, tranquilla. Sto solo facendo surf"

Sparavo solo cavolate, la vodka non aiutava per niente e nemmeno Harry dato che rideva

"Si, certo, come no. Sicuro. Vieni subito a casa."

Il sonno mi pervase e senza rendermene conto già dormivo. L'ultima cosa che ricordai fu quando sentii di nuovo l'odore di menta penetrare nelle mie narici grazie al piumino che profumava di lui.

...

Era domenica. Potevo dormire. Oggi c'era profumo di menta.
Strano. Camera mia profumava di vaniglia da sempre.
Mi ricordai che non ero a casa mia e mi sedetti di scatto sul letto.
Il letto di... Oddio di Harry.

Man mano ricordavo a spezzettoni la serata prima, forse poi così tanto ubriaca infondo non lo ero. Ricordavo tutto, credo.
Deciso di approfittare del letto morbido e con un odore buonissimo. Mi distesi sul letto nuovamente abbracciando il cuscino di menta al mio fianco che aveva sempre l'odore di menta, ma più forte, sembrava che io stessi annusando migliori di foglie di menta anziché un cuscino. Così mi ritrovai a chiedermi se Harry avesse dormito qui con me, nello stesso letto, di nuovo.

Trovai dei vestiti da uomo, ma semplici piegati ai bordi del letto con un biglietto piegato accuratamente sugli indumenti. Lo aprii leggendolo.

Ehi Bellissima,

Buongiorno. Questi sono gli indumenti che puoi indossare per stare comoda, sono miei e probabilmente ti staranno enormi, ma sono confortevoli.
Se non mi trovi, per questioni di lavoro sono dovuto andare via, ma tornerò, troverai la colazione pronta.
In ogni caso spero tu abbia riposato abbastanza da eliminare completamente la sbornia.

A dopo. H xxx

Era stato davvero un gesto carino scrivermi un biglietto dove mi diceva che avrei trovato anche la colazione in caso che lui non ci fosse.

Guardai l'orologio e notai che erano passate le 11.30 a.m. Mi vestii velocemente.
Avevo dormito tantissimo e non sapevo se Harry fosse già tornato.
Dopo vari tentativi di trovare la cucina finalmente riuscii a trovarla e al tavolo con il MacBook aperto c'era Harry che scriveva sulla tastiera di esso.

«Ben svegliata, dormigliona»

Mi stiracchiai

«Buongiorno, credo di aver dormito più del solito»

«Me ne sono accorto. Credo che il mio letto ti piaccia. Soprattutto il mio cuscino.»

Rimasi un po' spiazzata per ciò che aveva detto e poi quando se ne accorse non potette evitare di commentare ancora.

«D'altro campo, penso che la prossima volta mi metterò io al posto del cuscino, così avrò l'onore di essere abbracciato da te, Hunderson»

«Ma che cazz?» Mormorai e lo vidi ridacchiare.

«Ora basta blaterare, lì ci sono dei pancakes, delle uova e dei muffin. C'è l'imbarazzo della scelta. Nel frigo c'è anche del latte e nella macchinetta puoi prendere il caffè»

«Grazie, non ce n'era bisogno»

Non rispose, quindi mi limitai a fare colazione in silenzio seduta di fronte a lui, mentre intanto era concentrato sul suo computer. Finii velocemente molte cose che aveva preparato, beh in realtà mi venne il dubbio avesse una cuoca

So the same, but different {h.s} (Italian Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora