iv.

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𝐉𝐔𝐒𝐓 𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐖𝐄'𝐑𝐄 𝐏𝐑𝐄𝐓𝐄𝐍𝐃𝐈𝐍𝐆


Hana lanciò un'occhiata alla sua amica che parlava con Keigo.

Vista la fama di Keigo si era stupita che non erano andati fino in fondo, ma meglio così visto che ora sarebbero stati vicini di casa. Non aveva voglia di vedere Saori diventare una delle gallinelle di Keigo.

Si avvicinò al tavolo portandogli due birre bionde.

"Offre la casa."

Poi guardò Keigo di sbieco.

"Vedi come ti comporti con la mia amica, mia cara puttanella." lo ammonì.

Lui scosse la testa e mise su un finto broncio.

"Smettila di chiamarmi così Hana!"

"Ma è quello che sei."

Toccò la spalla a Saori che si era imbambolata a guardare il ragazzo con uno strano sguardo, e poi tornò al lavoro. Tornando al bancone scambiò due parole con Tomura e poi fulminò Toya che era poco più in là con lo sguardo. Si teneva la testa mentre beveva un po' di birra.

"Sempre a mischiare alcool e erba eh?" lo prese in giro.

Toya quella sera era chiaramente fatto. I suoi occhi rossi lo confermavano. Lui alzò lo sguardo alzando la birra verso di lei.

"Meglio così che bacchettona e noiosa come qualcuno di mia conoscenza." rispose a tono.

Hana corrucciò le sopracciglia.

"Non sono noiosa e bacchettona! Tomura lo sono?" chiese girandosi verso il ragazzo.

Lui scosse la testa e si allontanò.

"Non mettetemi in mezzo."

Detto quello si avvicinò al suo amico Midoriya e cominciarono a parlare di videogiochi come al loro solito. Quella sera non c'era molto casino, come ogni domenica si poteva respirare un po'. Hana si lisciò la gonna ancora offesa per le parole di Toya.

"Dovresti rilassarti un po'." le consigliò Toya.

"Non rompere."

Toya scosse la testa ignorando di nuovo la ragazza.

"Toya ciao!" urlò una ragazzina, che aveva probabilmente circa diciotto anni, attirando l'attenzione di mezzo locale.

Aveva degli strani chignon in testa biondi, e degli occhi allungati chiari. Il fisico era minuto. Tutto sommato era una ragazza molto carina.

"Toga."

Si allungò sul bancone scoccandogli un bacio sulla guancia che lui si pulì infastidito. Hana guardò la scena annoiata.

"Dopo sei libero?" Toya sbuffò.

Avevano scopato una volta e ora si aspettava chissà cosa da lui. Che noia, eppure gliel'aveva detto che non gli interessavano le relazioni. Gli bastava scopare ogni tanto per puro bisogno fisico.

"Ragazzina te l'ho già detto, sparisci." fece freddo.

Lei sbatté un pugno sul tavolo e se ne andò mandando al diavolo il ragazzo. Hana rise sotto i baffi.

"Mah, le donne..." borbottò lui riempiendosi un altro bicchiere di birra.

"Le hai spezzato il cuore, che crudele che sei." lo prese in giro di nuovo.

Lui alzò le spalle.

"Sai che me ne importa."

L'attenzione di entrambi fu attirata da Jeanist che entrò nel locale con dei jeans chiari e una camicia bianca. I capelli biondi erano perfettamente in ordine come sempre.

𝚖𝚢 𝚑𝚎𝚛𝚘 𝚊𝚌𝚊𝚍𝚎𝚖𝚒𝚊 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚎𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora